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Sci di fondo

Sci di Fondo – “Cosa? Chi? Sono veramente io quella sul podio?” Dalla piccola El Jebel al Tour de Ski. Yes you can! Hailey Swirbul

Se Hailey Swirbul può considerarsi la fondista americana più vincente di sempre a livello junior ed è stata in grado a Davos alla diciannovesima gara di Coppa del Mondo di centrare il suo primo podio nel circuito Major, la “colpa” o il merito è da attribuire al fratello Keegan.
Di tre anni maggiore, Keegan Swirbul è un ciclista di buone prospettive che fa parte del Team professional americano Rally Cycling, ma è maggiormente conosciuto in patria col l’appellativo di “Flying” Swirbul per le sue buone doti di scalatore. Fu infatti Keegan oramai dieci anni or sono a convincere la più giovane sorella ad incominciare col cross-country, in quanto disciplina invernale adatta per mantenersi in condizione per poi incominciare già in buona forma la stagione primaverile sulle due ruote. E data la grande ammirazione che Hailey nutriva per il fratellone, fu semplice per lei mettere ai piedi gli sci stretti e seguirlo lungo i suggestivi percorsi che caratterizzano la natia vallata in pieno Centennial state.
Hailey è nata ventidue anni fa a Grand Junction nel Colorado, ma ancora in età da asilo la sua famiglia si trasferì nella piccola El Jebel, nella vallata che seguendo l’highway 82, da Glenwood Spring conduce verso la perla sciistica dello stato, la rinomata Aspen. Curiosa è la definizione che lei dà della propria piccola cittadina: «Il fatto che da poco vi sia un’intero negozio di alimentari dedicato solo al cibo è la cosa più eccitante che accaduta recentemente lì».
Hailey proviene da una famiglia che non ha assolutamente nessun background con lo sci di fondo. Suo papà Brick si dilettava a livello amatoriale coi tuffi e la mamma Rebecca praticava nuoto ed atletica in gioventù. Lei da piccola iniziò con lo sci alpino non appena imparò a camminare, un must per chi abita ad una decina di chilometri da Aspen, mentre in estate assieme al fratello la sua attività outdoor erano lunghe escursioni attraverso la valle in Mountain bike o a piedi scalando le locali alte cime. Quando Hailey aveva dieci anni spinta da Keegan, iniziò con il fondo nonostante inizialmente in quinta elementare si esercitasse bene anche nel freestyle, disciplina moguls.
La bionda fondista americana racconta di essere ancora molto grata per aver seguito il fratello a quell’epoca e di non aver mai subito alcuna pressione da parte dei genitori su quali sport praticare. Questa libertà di scelta l’ha parecchio aiutata a mantenere ancora adesso una forte passione per questa disciplina che fa della resistenza la sua caratteristica principale. Passione per il cross-country che cresce anno dopo anno in parallelo con il suo forte impegno scolastico, che fa di Hailey un’allieva modello nel periodo di frequentazione alla Basalt High School a poche miglia dalla nativa El Jebel.
Il preside Peter Mueller fotogafa bene il carattere di Hailey ed il suo estremo impegno in quei suoi profiqui anni di scuola superiore: «Hailey era una super studentessa qui alla Basalt. Una delle poche ragazze di madrelingua inglese che ha raggiunto i massimi livelli nelle classi ispaniche ed in grado di conversare liberamente con i nostri emergenti studenti Latinos bilingue. Lei adorava preparare deliziose crepes che condivideva con gli altri studenti e spesso le vendeva nei nostri corridoi per raccoglie fondi per alcune buone cause. Hailey ha portato la sua attitudine del “io posso farlo” sia nei suoi studi liceali che in ambito sportivo. E quando ha faticato un pò nella sua transizione atletica tra il liceo e il college, ho potuto vedere con quanta attenzione ha riflettuto su ciò che avrebbe avuto bisogno di cambiare per tornare a sentirsi di nuovo forte. Ha a cuore lo sport e allo stesso modo si prende cura di coloro che fanno parte della sua comunità. È un talento speciale e la nostra scuola non potrebbe essere più orgogliosa di lei!»
Nel 2017 la statunitense ottiene la selezione nazionale per disputare i suoi primi Mondiali junior in quel di Soldier Hollow. Nella staffetta conclusiva le viene assegnata la prima frazione ed assieme alle compagne Julia Kern, Hanna Halvorsen e Katharine Ogden porta la nazione a stelle e striscie alla conquista di uno storico bronzo. In quell’occasione, prima di partire per lo Utah lei postò però un divertito pensiero sul suo profilo social: «Perderò un intera settimana di scuola per essere ai Mondiali Junior ed i miei insegnanti staranno pensando, “Dai spazio alle tue priorità e vieni in classe. Vuoi veramente ottenere il tuo diploma oppure no?!"»
Una volta diplomatasi alla Basalt High School, Swirbul si trasferisce ad Anchorage per iniziare l’Università all’Alaska Pacific University per studiare ingegneria civile e dove nel Dicembre 2021, impegni fondistici permettendo, dovrebbe ottenere la meritata laurea.
L’hanno successivo nei Mondiali Junior a Goms-Svizzera, la giovane statunitense ottiene due medaglie, argento nella 5km classica e bronzo nello skiathlon, diventando la fondista statunitense più medagliata della storia a livello under 20. Raggiunti questi primi risultati a livello internazionale, Hailey inizia a rendersi conto del suo potenziale nel fondo e delle proprie caratteristiche e debolezze per poter poi fare un ulteriore step per le stagioni senior che le si prospettano avanti: «Penso che la mia forza sia stata la consistenza. Sono abbastanza solida  nel pattinaggio e nel classico, nelle gare distance e nelle sprint, anche se di solito sono un pò meglio nelle gare su distanze medio-lunghe. Nella mia carriera ho sempre avuto le mie gare più belle quando ero felice e potevo concentrarmi sulle cose che mi danno gioia invece di avere troppa pressione nell’ottenere un buon risultato. Durante i miei ultimi due anni di liceo, sono stata in overtraining e ho avuto problemi col mio regime alimentare e l’ho pagato davvero durante le mie stagioni di gara. Ho dovuto fare un passo indietro, lasciare che il mio corpo si riprendesse ed essere paziente con il processo di recupero. Al mio secondo anno di college, mi sono sentita di nuovo me stessa sugli sci e ho guadagnato una medaglia d’argento e di bronzo ai Campionati del Mondo Junior nel 2018. Quella fu la prima volta nella quale mi resi veramente conto di avere un potenziale. Da allora ho avuto molti alti e bassi, ma spero di migliorare nel tempo sia le mie capacità di corsa che la felicità e l’amore per questo sport.»
Questi ottimi risultati raggiunti a livello junior, aggiunti ai risultati ottenuti nel Super Tour americano le fanno meritare l’ingresso nel Team D nazionale con la possibilità di effettuare qualche training camp con Jessie Diggins, Sadie Bjornsen e Sophie Caldwell, tutte ragazze che a quel tempo erano per lei idoli irraggiungibili. In un email scritta durante un training camp effettuato con la nazionale “stars and stripes” a Park City, Hailey fornisce la sua prospettiva su ciò che per lei era solamente un sogno quando era una teenager: «Ho trascorso la metà del mio tempo vissuto su questo pianeta sognando di essere un membro della squadra americana di sci nordico. E ora nell’estate del 2018 questo sogno è diventato realtà. Mentre sto scrivendo sono seduta accanto a Sadie Bjornsen che sta guardando dei video dopo l’allenamento e Jessie Diggins sta preparando il pranzo. Ma aspetta un secondo, che cosa? Sono io quella seduta oggi accanto a loro? Quelle ragazze sono state nei poster appesi al muro della mia stanza ed ora io posso allenarmi con loro. Quelle ragazze sono le mie eroine! Ma si, sono proprio io quella. Lo vedo con i miei occhi, non solo io ora vivo accanto a loro, ma posso imparare i loro segreti durante i training camp. E stare accanto a loro tutto il tempo. Mi sento come un pesciolino in un grande immenso stagno. Ma ora è tempo di tornare alla realtà ed essere seri. Nel pomeriggio vi è allenamento con Jessie e Sadie.»
La stagione sciistica 2019 la bionda fondista del Colorado la trascorre principalmente nel circuito interno nordamericano con una sola breve trasferta europea che la vede fare il debutto in Coppa del Mondo a Dresda, concludendo quarantunesima la qualificazione della sprint, e disputando poi tutti i format dei Mondiali under 23 a Lahti, finendo decima nella 15km mass start a dimostrazione del suo background da fondista con caratteristiche di buona resistenza valide in entrambe le tecniche.
Ma l’annata spesa sul territorio americano le è stata molto utile per il futuro: «Essere nel US Super Tour, mi ha fatto capire che questo ritorno alle gare interne è poco domestico davvero. Il nostro circuito mi ha davvero aiutato a prepararmi per le gare internazionali, perchè la maggior parte dei nostri fondisti erano internazionali. Ho imparato molto da ogni singola gara, inoltre gareggiare ogni weekend mi rendeva molto più facile il ritorno alla modalità scuola durante la settimana. Lo sciare al sabato e alla domenica rendeva più divertente frequentare l’Università ad Anchorage.»
Lo scorso anno Hailey viene promossa nel Team B americano ed investe fin dall’opening di Ruka più tempo in Europa. Nella tappa di Davos guadagna i primi punti di Coppa del Mondo. Prima finisce trentesima nella sprint, poi sempre a skating termina ventunesima nella 10km con tutte le big del circuito presenti. Questo suo magico weekend le dà ulteriore grande motivazione: «Quello di Davos è un weekend che ricorderò per sempre. Ho creduto in me stessa più di prima. Io adoro lo sci di fondo e continuerò a farlo fino a quando lo amerò. Ma in particolare, penso che l’autogratificazione ritardata mi abbia motivata, visto che il lavoro che ho svolto paga. Vi sono alcuni giorni in cui non voglio davvero uscire, il tempo è tetro e mi chiedo perché lo sto facendo, ma so che sto lavorando per un obiettivo a lungo termine. Ogni giorno e ogni allenamento è un passo più vicino a quell’obiettivo generale. Nel lungo termine io voglio essere alle Olimpiadi."
Sebbene la stagione si sia conclusa anticipatamente a causa dell’emergenza Covid, i buoni risultati ottenuti nel Tour scandinavo e ai Mondiali under 23 di Oberwiesenthal gratificano Swirbul con la giusta promozione nel Team A di sci di fondo. A causa della pandemia in corso la nativa di El Jebel si allena principalmente in Alaska assieme ai compagni di Università e a Rosie Brennan col chiaro intento di concentrarsi maggiormente sulle gare distance. Fino ad ora lei ha sempre fatto bene sia nelle sprint che nelle gare dai 10km a salire senza volersi specializzare nell’una piuttosto che nell’altra: «Ma questa stagione vorrei porre più enfasi nelle distance. E’ difficile essere la migliore in ogni cosa, così in questa stagione proverò a concentrarmi maggiormente nella gare lunghe.»
A dispetto della buona preparazione estiva avuta in Alaska, lo scorso Novembre quando era il momento di partire per Ruka qualcosa si insinua nella mente di Hailey, che inizia a chiedersi se in questa condizione di malessere e restrizioni globali sia il caso di indossare un pettorale: «Come posso andare in Europa e gareggiare come nulla fosse ed avere un’attitudine positiva quando io non mi sento in questo stato d’animo? Il mio obiettivo era di essere di nuovo nel team B dopo l’anno scorso, perché di per sé è un’impresa fantastica. Ma non mi aspettavo di far parte del Team A. Il livello dei migliori atleti della squadra A nella nostra squadra è folle, sono sciatori fantastici che io ancora idolatro, anche se sono miei compagni di squadra e li vedo come amici adesso. Ma non mi vedo a quel livello.» In un post sul suo profilo social lei si è aperta verso queste sue difficoltà mentali spiegando che queste sue ansie si sono manifestate al loro massimo una settimana prima di partire per la Finlandia.
Swirbul ha raccontato che faceva molta fatica a trovare la giusta motivazione e non solo nello sci di fondo. Queste sue sofferenze includevano anche lo stress che la scuola gli procurava, che era già presente in lei prima della pandemia, ma si era amplificato a causa della situazione creata dal Covid 19. In quel post lei ha rivelato queste sue difficoltà psicologiche come qualcosa che può succedere ad ogni persona, atleta o normale cittadino che sia, consigliando a chi stesse attraversando lo stesso problema di non sentirsi solo, di parlarne con la famiglia o gli amici e di chiedere l’aiuto necessario per superare queste ansie.
La stessa Hailey si definisce un work in progress ma sempre orientata ad ottenere il meglio nello sci e nello studio: «Penso di essere imperfetta, ma in senso positivo. Sono in un viaggio continuo per bilanciare la mia salute mentale, e questo a volte mi rende ansiosa e molto stressata per il fatto di volere fare tutto perfettamente. Io vorrei essere la miglior sciatrice del mondo ma allo stesso momento penso che vi sia anche di più nella vita, come laurearsi ad esempio. Lo sci è una parte vitale per me ma è importante avere un equilibrio fra le varie componenti ed i sogni che fanno parte della vita di tutti i giorni. Tuttavia, questo non è più sostenibile per me in ogni momento, quindi spesso mi estraneo dai miei pensieri facendo cose che mi piacciono come fare lunghe passeggiate all’aperto. Amo il tempo che trascorro da sola con la natura, ma amo anche fare una grande cena con amici o la mia famiglia o una serata di gioco collettivo coi miei compagni! Io sono orientata verso i dettagli, ma solo con le cose che penso davvero ne valgano la pena. Il mio io e il mio carattere si stanno evolvendo man mano che cresco.»
L’aiuto dei suoi compagni di squadra e degli allenatori del Team USA fin dal suo arrivo nella “bolla” di Ruka hanno aiutato e stanno aiutando la fondista del Centennial State a passare con positività questo lungo periodo che per la prima volta dovrà passare in Europa, lontata da casa e dagli affetti. L’altro aiuto se lo è poi dato lei personalmente, col personal best, la diciottesima piazza, conseguito nella sprint inaugurale di questa stagione.
Due settimane dopo, a dimostrazione dei continui progressi, sempre in quella Davos dove l’anno prima conquistò i primi punti di Coppa del Mondo, Swirbul sebbene senza norvegesi, svedesi e finlandesi stupisce se stessa e gli americani stessi conquistando il primo podio in carriera nella 10km a skating vinta dalla compagna di allenamenti e amica Rosie Brennan. Sulla linea d’arrivo della località grigionese una volta visto il tabellone con il suo piazzamento, una totalmente incredula Hailey ha cosi subito commentato: «Aspetta un secondo, che cosa? Sto vedendo giusto? Sono arrivata io terza?»
Per lei il podio è stata una totale sorpresa e la sera stessa a mente fredda ha cosi commentato quel suo risultato: «Non devo essere la più forte o la più leggera o la più in forma o la più intelligente o anche la più felice per avere una grande gara. Ma devo sempre concentrarmi su ciò che mi piace dello sci e non preoccuparmi di fare le cose alla perfezione. È facile rimanere coinvolti con questa mentalità. Questo è ciò che mi sono annotata in questo weekend a Davos. »
Ottenuta questa sua prima importante pietra miliare della carriera, ora Hailey non vuole certo fermarsi e col nuovo anno vorrebbe ripetersi su questi livello col suo primo Tour de Ski per poi rifiatare e preparare i Mondiali di Oberstdorf, primo importante appuntamento nella sua carriera nel fondo delle grandi, ma sempre con lo sguardo rivolto verso le Olimpiadi 2022 a Pechino: «Non voglio che la mia carriera nello sci di fondo sia breve. Sto provando ad essere ben inserita nel circuito internazionale nel lungo periodo e voglio fare tutto il necessario nel modo che sia sostenibile per me. Certamente l’Olimpiade è un grande target e sono concentrata al 100% in questo e speranzosamente anche oltre la prossima stagione. Ma d’altra parte so bene che lo sci di fondo è uno sport che richiede un grande sforzo durante una intera stagione sia nell’allenamento e sia al di fuori di esso. Ciò è qualcosa che tu devi riconsiderare di anno in anno.»

Special thanks to wonderful Penny Smythe @APU Nordic Ski Center,  Principal Peter Mueller @Basalt HS and Hailey Swirbul herself.
Other sources: The Aspen Times, Faster skier, “The local show”.

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