A un mese di distanza dopo il suo esordio ad Idre, Stina Nilsson si prepara a tornare gareggiare ad Östersund domenica 20 e lunedì 21 dicembre in due gare nazionali. C’è grande attesa di vedere all’opera l’ex fondista svedese passata al biathlon soltanto la scorsa primavera. Lei però non è infastidita da tutto questo clamore, anzi lo ritiene positivo in quanto conferma la crescita mediatica del biathlon nella sua Svezia. «Posso capire e accetto tutta l’attenzione mediatica attorno a me in questo momento – ha affermato in un’interessante intervista all’Expressen – spero e credo che porterà ancora più persone a rendersi conto di che fantastico sport sia il biathlon. Ora che la Svezia sta andando tanto bene in Coppa del Mondo, penso che crescerà ancora di più. E così forse le persone iniziano a capire meglio perché ho cambiato sport».
Dopo l’esordio di Idre, con un undicesimo posto nella sprint e il 27° nella short individual, Stina Nilsson non ha più avuto l’opportunità di gareggiare, in quanto non ha ancora il livello per la Coppa del Mondo, l’IBU Cup partirà solo a gennaio, augurandosi vada tutto bene, e anche la Svezia aveva interrotto le competizioni nazionali. «Capisco benissimo la situazione riguardo la pandemia e la comprendo – ha sottolineato l’ex fondista – anche se per me sarebbe stato ottimale avere la possibilità di gareggiare. Ma allo stesso tempo sento di aver fatto un grande lavoro in allenamento, perché tutto è ancora nuovo per me. Anche se non sono nelle arene di Coppa del Mondo, sento che sto proseguendo il mio viaggio qui, non mi sono fermata».
Sicuramente conquistare un pettorale di Coppa del Mondo non sarà semplice, visti i grandi risultati sin qui ottenuti dalla squadra svedese. «È fantastico vedere che la squadra sia al top – ha affermato Stina – ed è estremamente stimolante continuare a lavorare sperando un giorno di essere lì anch’io. In precedenza immaginavo che molte atlete straniere sarebbero stati più veloci rispetto a noi, ma ora sono state le nostre ragazze ad andare più veloci delle altre e sparare meglio. Ciò mi ha fatto capire che mi alleno con la migliore squadra al mondo. Quando tutte le altre nella mia squadra sparano molto bene e velocemente in allenamento, è facile per me essere dura con me stessa, pensare di essere tanto indietro, ma forse lo è anche il resto del mondo. Insomma so che mi alleno con le più forti e questo è qualcosa che posso portare con me».
Stina Nilsson non si è però sbilanciata sui tempi che ci vorranno prima di vederla in Coppa del Mondo. «In questo momento non mi sento pronta per la Coppa del Mondo, ma spero di essere lì presto. Quando penso che esordirò in quel circuito? Mi sarebbe piaciuto darti un appuntamento, ma purtroppo non posso. Se sarà in questa stagione? Hai visto come sono andate le altre ragazze, non posso mica bussare e dire che tocca a me. Comunque esordirò quando la direzione agonistica della nazionale riterrà che io sia pronta per farlo e pensa mi sia guadagnata il pettorale».
L’ex fondista ha raccontato di seguire le gare di biathlon stando in contatto con la sua famiglia attraverso facetime per “spiegare loro come funziona il biathlon un po’ più nel dettaglio e su cosa devo allenarmi”. Quindi le è stato chiesto se ha seguito le gare di Coppa del Mondo di fondo a Ruka. Ma per lei quello è ormai un capitolo chiuso della sua vita: «Sento che il mio cuore è ormai tutto per il biathlon. Certo, ho un po’ seguito le gare di fondo, ma non sento più quella scintilla. Sembra un capitolo chiuso e non ne provo affatto tristezza. Ho scritto ad alcune mie ex compagne di squadra dopo Bruksvallarna, per dire loro che avevano fatto bene. Ma ho assolutamente pochi contatti».
Nilsson è poi tornata su ciò che più le interessa, il biathlon e gli aspetti da migliorare per essere competitiva: «Analizzo tutto nel dettaglio per vedere cosa funziona e cosa no. Adoro questo processo. Mi piace capire dove non sono abbastanza brava e cercare di migliorare. Al momento è chiaro che devo migliorare al poligono. Sicuramente un aspetto è la precisione al tiro. Ma soprattutto devo crescere nel mettermi in posizione per affrontare la serie a terra, perché lì perdo una quantità incredibile di tempo. Quindi lavoro per capire come risparmiare più tempo possibile in quel particolare. Mi sono allenata tanto dopo le gare di Idre, non devo neanche sparare i colpi ma soltanto esercitarmi nel fare di continuo quel movimento. Come sempre non mi considero un talento ma un prodotto in costruzione, l’ho sempre fatto. Penso che ciò su cui mi alleno, mi farà bene. Posso anche andare al poligono due volte al giorno se è quello che mi serve. Se ci vado? Non tutti i giorni lo faccio per due volte, ma è successo che vado a sparare qualche colpo anche nel pomeriggio perché penso sia divertente».