La combinata nordica dopo il primo weekend di competizioni a Ruka si è presa un periodo di pausa dato l’annullamento della tappa prevista a Lillehammer, con la ripresa dellle competizioni di Coppa del Mondo previste con le gare austriache prenatalizie di Ramsau, ma da una settimana non si placano le polemiche, le accuse, le controrepliche e le non ammissioni di chi dovrebbe garantire controlli regolari dei materiali.
Accuse lanciate verso la Fis già in quel di Ruka dal capo allenatore finlandese della combinata nordica Petter Kukkonen in merito ai fittizzi controlli della tuta da salto.
Ma partiamo da quest’estate, quando la squadra finlandese durante un training camp che stava effettuando in quel di Villach lo scorso Luglio ha avuto la possibilità di incontrare il responsabile del controllo dell’attrezzatura della Fis per il salto Sepp Gratzer. In quell’occasione Kukkonen presentò al responsabile Fis la proposta di importare una particolare cucitura della tuta da salto sulla parte posteriore della stessa ma la risposta dell’austriaco fu inequivocabile e secca in faccia al coach finlandese: «Ciò non è permesso, ci ha detto direttamente. Per questo noi abbiamo rispettato questa regola, così come altre regole sulla misurazione delle tute imposte dalla Fis. Tuttavia abbiamo scoperto nelle tappe di Coppa del Mondo di Wisla e Ruka che tutti i paesi più grandi nel salto e nella combinata utilizzano questa particolare cucitura sul davanti che può creare un buon vantaggio in termini di portanza e lunghezza di un salto. Potete solo immaginare quali pensieri si possano creare in noi quando ci viene mentito in faccia che non ci è permesso usare determinate cose perchè sono vietate e poi scopriamo che all’inizio della stagione i paesi concorrenti le usano e imbrogliano in diversi settori relativi alla misurazione.»
Interpellato sia dalla TV finlandese Yle che dal quotidiano Ilta Sanomat sull’argomento il diretto interessato non ha voluto dare replica alle accuse.
La stessa Yle ha poi sottoposto in quel di Ruka la foto che mostra le differenze fra la tuta da salto di Herola e quella di Riiber al Race Director della Combinata Nordica Lasse Ottesen il quale ha così commentato: «La foto non fornisce un quadro reale della situazione, in quanto le due posizioni sono diverse. Inoltre il loro tipo di corporatura e’ differente e la lunghezza delle gambe è diversa. Vi sono molti fattori influenti nella misurazione dei costumi. Questa immagine è solo un’aspetto. Sappiamo che le tute sono sempre spinte al limite e tutti i paesi cercano di allungare le nostre regole, è normale, ma noi dobbiamo controllare il sistema e garantire che il metodo di misurazione sia uguale per tutti.»
Sistema di misurazione Fis che secondo Kukkonen è da tempo oramai obsoleto e facilmente raggirabile da atleti e squadre. E quì arriviamo al vero pomo della discordia e centro delle accuse lanciate da Kukkonen, che già lo scorso anno aveva rivolto alla Fis, senza tuttavia ricevere nessuna particolare risposta oltre ai soliti discorsi diplomatici.
Nel corso del periodo trascorso a Ruka il coach finlandese aveva raccontato di essere stato contattato da diversi atleti e allenatori di altre nazioni che gli hanno rivelato di aver commesso frodi tramite l’utilizzo di spugne, tovaglioli, calzini e persino palle da tennis infilate dentro gli slip dei saltatori e combinatisti al fine di aumentare il cavallo degli atleti ed allungare la superficie delle tute da salto, senza comunque accusare nessun atleta o nazione in particolare, che avesse imbrogliato sulle regole.
E’ risaputo che aumentare il cavallo di una tuta di 5-6 cm può portare ad un vantaggio di circa 5-8 metri sulla misura ottenuta dal trampolino che si trasforma in più di dieci punti al termine del primo segmento di gara, che tradotto in secondi possono arrivare dai quarantacinque fino al minuto al via di una gundersen. Ed ogni combinatista vorrebbe partire con questo tipo di vantaggio nella parte fondo.
Ora in conseguenza di ciò, il tecnico nativo di Lieksa si sente parte in causa del problema, in quanto nel corso dell’ultima gara di Ruka avrebbe consigliato anche ai suoi ragazzi di fare lo stesso: «La Finlandia è ora parte del problema. Mi vergogno che ciò sia accaduto e che abbiamo ceduto alle regole fraudolente per aggirare le misurazioni. In questo senso sono una persona cattiva e mi assumo la piena resposabilità se ne uscirà qualcosa.»
Kukkonen difende però l’imbroglio della Finlandia: «Noi sappiamo bene che abbiamo dei problemi tecnici nella parte salto, in questo stiamo investendo un enorme quantità di tempo, sudore e lacrime da parte dei nostri atleti e tecnici in questo sport. Sono orgoglioso del mio Team e del fatto che quando questo problema è stato sollevato noi tutti al nostro interno dopo che abbiamo fatto la cosa sbagliata, abbiamo tutti convenuto che questo non può continuare. Tutti hanno immediatamente accettato. D’ora in poi noi giocheremo a carte scoperte. Sembra assurdo dire che abbiamo imbrogliato troppo poco, ma è così, perche questo grande imbroglio è purtroppo la cultura operativa prevalente nel nostro sport. Ma è corretto che noi possiamo essere parte delle competizioni e poi non essere sullo stesso livello di considerazione che hanno altre nazioni? »
Dalle colonne della rivista norvegese VG non si è fatta attendere la replica di uno degli allenatori norvegesi, l’ex saltatore Tom Hilde: «Se i finlandesi affermano che è così che noi vinciamo le gare di sci, si sbagliano completamente. Noi rimaniamo entro ciò che la Fis ha deciso. Ma se metti qualcosa negli slip degli atleti prima della misurazione, allora hai oltrepassato il limite. I combinatisti della nostra squadra controllati a Ruka avevano il loro corpo nel naturale ordine e si potevano vedere i loro contorni correttamente. Almeno fino a quando io ero li.»
Appunto, a riguardo del metodo delle misurazioni adottato dalla Fis, sempre interpellato dalla TV finlandese per la quale collabora in qualche weekend, è intervenuto il responsabile dei materiali dei combinatisti Suomi Janne Ahonen. Il vincitore di cinque tourneè dei 4 trampolini si era già espresso lo scorso anno contro la Fis per via di, a suo giudizio, misurazioni farsa effettuate prima e dopo le competizioni. Lo scorso weekend dagli studi della Tv finlandese ha supportato le idee espresse dal proprio capo-allenatore prima con un video esplicativo e poi a parole: «Quando un atleta si riempie le mutande per abbassare la misurazione del cavallo, non è solamente un piccolo vantaggio, è davvero un problema più grande del doping. Penso che ora ci troviamo nella situazione più difficile che abbiamo avuto finora. Questo è sempre stato un terreno minato per decenni, ma ora speriamo di essere all’estremo e che qualcosa inizierà ad accadere. Esorto la Fis ad agire, Questa situazione è alquanto scioccante, Non so proprio se questo possa essere ancora più scandaloso».
Sull’argomento è intervenuto anche Ilkka Herola, che oltre a rivelare che a Ruka lui non ha voluto seguire il consiglio del proprio capo allenatore non inserendo nulla sotto la tuta da salto ha espresso la propria idea sulla polemica ponendo l’accento sul fatto che le misurazioni avvengano a porte chiuse: «Questo problema sulle regole delle tute e della misurazione è oramai all’ordine del giorno da una decina d’anni. La maggioranza degli atleti vorrebbe vedere dei progressi sia che si tratti di avere regole precise sui controlli e di fermare queste situazioni non chiare. Io mi auguro una situazione di maggior trasparenza quando si misurano le tute da parte della Fis. Una possibilità per questo è che le misure del corpo di un atleta siano registrate per esempio da un medico superpartes nella quale gli atleti si trovino in una situazione di misurazione senza mutande. Se non vi è totale trasparenza nei controlli si solleveranno sempre dubbi e accuse. Ognuno può vedere con i propri occhi che vi sono grandi differenze nei costumi. In generale ora vi sono un gran numero di regole sulla misurazione delle tute ma non è chiaro come queste vengano interpretate dagli addetti.»
La proposta lanciata da Herola viene sposata in pieno da Kukkonen che la rilancia alla Fis affermando: «Ci sono chiaramente due problemi riguardo questa situazione. La Federazione Internazionale dello Sci non vuole fare nulla a riguardo e quindi i grandi paesi possono continuare con questi giochetti in pace. La Fis ha affidato a Guntram Kraus la gestione della misurazione, ma secondo le regole, non gli è permesso di imporre agli atleti di togliersi le mutande o di toccare le aree intime dei combinatisti. A mio parere per una maggiore trasparenza, la misurazione deve essere effettuta attraverso uno scanner che rilevi la vera silhouette dell’atleta oppure che sia supervisionata da un medico imparziale che possa controllare l’atleta nudo. Questa frode che avviene nella misurazione è lo stesso che avviene col doping chimico. Durante un test antidoping viene rigidamente controllato che sia l’atleta stesso a consegnare la propria urina o sangue."
Petter Kukkonen ha voluto chiudere la propria invettiva aggiungendo di aver riferito di queste rivelazioni a lui fornitogli da alcuni atleti, delle proprie azioni intraprese dal suo Team a Ruka e delle proposte da lui suggerite sia a Lasse Ottesen che a Guntram Kraus senza però aver avuto da loro nessuna risposta o commento su questi scottanti argomenti. Lo stesso Kraus, così come il suo collega del salto speciale non ha voluto rispondere ai diversi inviti a chiarificare la situazione che la stampa finlandese gli ha inviato.
A seguito di questa situazione non proprio edificante, la Suomen Hiihtoliitto si è mossa supportando le tesi del capo-allenatore finlandese. Il direttore esecutivo Ismo Hämäläinen intende convocare Lauri Kettunen (responsabile di salto e combinata in Federazione), Mika Kojonkoski (a capo del Comitato Fis per il salto) e Mikko Virmavirta (che fa parte del Comitato per l’attrezzatura presso la Fis) per discutuere assieme su come procedere ed eventualmente intraprendere eventuali azioni legali, oppure preparando una documentazione dettagliata alla Fis per richiedere maggiore chiarezza sulla situazione per il controllo dei materiali di salto e combinata.
Interpellato dalla televisione Suomi, Lauri Kettunen prima di discutere il problema all’interno della propria Federazione ha anticipato il suo pensiero sull’argomento alleggerendo le polemiche solo con l’ultima frase: «A nostro avviso l’attuale sistema di misurazione non garantisce la totale uguaglianza degli atleti, è un sistema primitivo. Le tute del salto e di conseguenza la loro misurazione hanno un impatto così significativo sul risultato finale. Il processo di misurazione dovrebbe essere generalmente accettato e frutto di un sistema che dovrebbe essere percepito come equo. Allo stato attuale non lo è. Anche la “nonna di Pihtipuhdas” (l’equivalente della casalinga di Voghera in Finlandia ndr.) vede in televisione che vi sono palesi differenze nelle tute del salto.»
Combinata Nordica – L’accusa di Kukkonen alla FIS: ” E’ corretto che venga permesso questo tipo di tute per il salto solo ad alcuni paesi?”
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