Home > Notizie
Biathlon , Coppa del Mondo

Biathlon – La Svezia fa saltare il banco ad Hochfilzen e beffa la Norvegia; Italia ottava

Che gara, ad Hochfilzen. Ed una settimana dopo il ritorno al successo delle compagne, è toccato alla Svezia conquistare il gradino più alto del podio della staffetta maschile. La chiave di volta è stato l’ultimo poligono, ed i bisticci con i proiettili che hanno accomunato Sebastian Samuelsson e Johannes Bø, incappato in un giro di penalità che ha spalancato così la via del successo al gialloblu. E contestualmente gli errori frenano anche il russo Loginov che vede sfumare l’agognato podio a vantaggio della Germania di Philipp Horn; un quarto posto che brucia per la Russia.
Repubblica Ceca, Francia ed Austria precedono sul traguardo un’Italia coraggiosa ma meno brillante nel complesso rispetto a Kontiolahti, ottava.

Finisce così una staffetta che in avvio sembrava destinata a vivere del confronto tra Norvegia e Francia. Ma ben presto la Svezia si è rivelata un cliente ostico, grazie alla prova di alto livello dei primi due protagonisti, Peppe Femling prima e Jesper Nelin poi, capace di arrivare a metà gara in testa insieme a Germania ed Austria.

E la Norvegia? E la Francia?
I transalpini, proprio come settimana scorsa, sono naufragati sotto la grandine di errori di Emilien Jacquelin, costretto a sciropparsi due giri di penalità all’uscita dal poligono in piedi, mentre Johannes Dale ha dovuto gestire al meglio le ricariche (3 quelle utilizzate, nel complesso della nazione) per poi inscenare un giro conclusivo di alto profilo che gli ha consentito di recuperare oltre 20" sulla testa e chiudere la propria frazione in vista dei leader.
Il terzo quarto di gara è proceduto senza particolari scossoni e solo nella tornata conclusiva Tarjei Bø e Martin Ponsiluoma si sono avvantaggiati sul tedesco Benedikt Doll e sul russo Eduard Latypov (+26"7), comunque nelle condizioni di gestire un buon margine nei confronti di chi segue, nel dettaglio la Svizzera a poco meno di un minuto dalla testa.
La frazione finale è tutta da godere. Già a terra Samuelsson è capace di mettere paura a JTB che deve ricorrere ad una ricarica per poi chiudere prontamente il buco e ripresentarsi spalla a spalla con lo svedese al poligono finale. Samuelsson è il primo a sbagliare, poi tocca a Bø: due errori a testa sui primi cinque tiri. Le ricariche aggiungono ancora ulteriore pathos: la carabina di Samuelsson si inceppa per qualche istante, ma lì accanto a JTB scivola un proiettile e distrarsi dalla posizione di tiro evidentemente gioca un brutto scherzo al norvegese che non può far altro che inanellare il giro di penalità, mentre Samuelsson (2 ricariche) si invola verso il successo. Ma non è finita: a quel punto Loginov si vede davanti alla possibilità di interrompere il lungo digiuno di podi della Russia (oltre 30 gare). Sembra il giorno giusto, ma anche il russo finisce con il girare, a tutto vantaggio di Horn che confeziona così il terzo posto per la Germania, pur in assenza di Arnd Peiffer (Lesser-Rees-Doll-Horn la formazione tedesca). La Francia ancora tradita da Jacquelin (ma difficoltà al tiro anche per Claude in terza frazione e nel finale anche per un Fillon Maillet costretto alla disperata rimonta: alla fine saranno tre i giri francesi) finisce sesta in scia ad una positiva Repubblica Ceca, la più precisa al tiro (6 ricariche utilizzate, una in meno della Germania, due in meno della Svezia).
Efficienza al tiro che anche in casa Italia è stata inferiore rispetto a Kontiolahti: anche così si spiega l’ottavo posto finale. Sotto una nevicata più fitta rispetto all’inseguimento femminile ma sempre in assenza di vento, la gara azzurra si complica con il giro di penalità "pescato" da Didier Bionaz nel poligono in piedi. Sin lì il valdostano aveva interpretato con maturità e coraggio il proprio impegno, provandoci anche nel secondo giro quando ha voluto alzare il ritmo della propria sciata. Un azzardo che forse ha pagato al tiro: ma se non si provano queste cose a vent’anni…
Lukas Hofer si ritrova così in pista diciottesimo con un ritardo superiore al minuto. Diciannove minuti dopo, lancerà Thomas Bormolini da ottavo a 24" dalla testa. Basta questo per tratteggiare l’eccellente prova del carabiniere pusterese: utilizza due ricariche, ma riversa in pista ogni stilla di energia in suo possesso per rilanciare le quotazioni azzurre. La seconda metà di gara vedono protagonista un concreto Thomas Bormolini che regge la scena sugli sci, si concede due ricariche a terra e mantiene l’ottava posizione, pur pagando dazio nel finale in termini di distacco, quando gli altri ingranano le marce alte. La chiusura spetta a Dominik Windisch: a terra con il suo poligono perfetto si prospetta la possibilità di ripetere il quinto posto di Kontiolahti, ma poi la sessione di tiro finale e la fatica consentono il sorpasso a Repubblica Ceca, Francia ed Austria, per l’ottavo posto conclusivo.

La Classifica finale
Share:

Ti potrebbe interessare

Image
Image