Dopo la debacle al femminile di ieri, la Norvegia non sbaglia praticamente nulla nella staffetta maschile che ha aperto l’ultimo giorno della lunga tappa di Coppa del Mondo di Kontiolahti. Il quartetto lanciato da Strula Lægreid e completato da Vetle Christiansen, Tarjei e Johannes Bø ha praticamente sempre mantenuto la leadership della gara, eccezion fatta per un passaggio in prima frazione quando il francese Emilien Jacquelin ha provato a far saltare il banco. Ma a saltare è stato proprio lui, in un improvvido poligono in piedi che gli ha recapitato ben tre giri di penalità (sei errori su otto colpi), affossando ogni speranza transalpina.
Giro dopo giro per i norvegesi hanno progressivamente preso il largo, con Tarjei Bø che in terza frazione ha di fatto cambiando marcia permettendo al fratellino Johannes di affrontare l’ultimo segmento di gara senza particolare stress; una tranquillità che per poco non tirava un brutto scherzo al detentore della Coppa del Mondo, incappato in tre errori nella sessione di tiro a terra. Ma è stato solo un passaggio, perchè il vantaggio nei confronti di chi inseguiva era talmente ampio che JTB ha prontamente ritrovato la bussola per poi raggiungere senza problemi il traguardo, dopo 1:16’21 di gara e 9 ricariche utilizzate.
Alle spalle dei norvegesi ha trovato spazio una Svezia che dopo aver giocato in difesa nella prima frazione di Peppe Femling è successivamente andata in crescendo con Jesper Nelin e soprattutto con Martin Ponsiluoma e Sebastian Samuelsson che senza mai sbagliare al tiro ha potuto superare in tromba la Germania di Benedikt Doll per salire sul secondo gradino del podio. Terza piazza quindi per gli stessi tedeschi: Erik Lesser, Roman Ress, Arnd Peiffer e lo stesso Doll hanno fatto il loro e difeso un piazzamento da podio che era l’obiettivo di giornata.
Subito alle spalle del terzetto da premiazione, ecco la Russia seguita da un’Italia davvero convincente. In avvio Didier Bionaz ha concesso solo qualche briciola alla tensione del lancio, accumulando sì 54" di ritardo da Lægreid, ma gestendo al meglio i due poligoni senza mai perdere la bussola. Lukas Hofer ha quindi confermato di attraversa un buon momento di condizione (nonostante tutto, verrebbe da dire…) recuperando posizioni ed una ventina di secondi dalla testa della gara, per poi passare "il testimone" ad un Thomas Bormolini vivace e preciso, capace di mantenersi a ridosso dello svedese Ponsiluoma. Il resto l’ha fatto in chiusura Dominik Windisch e gli errori altrui: imprecisioni che l’alpino di Rasun non ha commesso, concretizzando un quinto posto che va oltre le migliori aspettative della vigilia. Due ricariche a testa, per gli azzurri: davvero bene. Alle loro spalle Austria, Repubblica Ceca e la Francia, ottava a poco meno di due minuti dalla Norvegia dopo il disastro Jacquelin.
Biathlon – La Norvegia al maschile non fallisce: successo nella staffetta su Svezia e Germania; Italia quinta
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