Sembrava destinato al ritorno, ma Anders Fannemel deve fermarsi ancora. Il ventinovenne norvegese, fermo dall’estate 2019 a causa della rottura dei legamenti crociati del ginocchio e un danno al menisco, subiti per una caduta nella gara di Wisla del Grand Prix estivo, non sarà al via del Campionato Nazionale di salto in programma a Midtstubakker, competizione che avrebbe sancito il suo ritorno.
Il saltatore norvegese ha nuovamente dolore: «Avevo l’obiettivo di saltare ad agosto – ha affermato Fannemel a Dagbladet – ma proprio alla fine dell’estate ho iniziato nuovamente ad accusare dei forti dolori al ginocchio. Non riesce a passarmi. Ho subito due operazioni per l’infortunio e una terza per rimuovere il tessuto cicatriziale. Sentivo di aver fatto dei bei miglioramenti tra aprile ed agosto. Ma è possibile che io abbia spinto troppo. Ora sono stato piuttosto male negli ultimi tre mesi. In precedenza, quando accusavo dolore dopo un allenamento, mi passava il giorno successivo. Ora può farmi male anche per diverse settimane dopo un allenamento leggero. C’è qualcosa che non va».
Fannemel, che nel 2015 segnò il nuovo record mondiale di salto a Vikersund, arrivando a 251,5 metri, poi battuto da Kraft con 253,5 metri e Johansson con 252 metri, teme ora per il suo futuro. «È molto fastidiosa questa situazione. Sto vivendo un brutto momento. Ho sempre detto che le Olimpiadi di Pechino 2022 rappresentavano uno stimolo a riprendersi dall’infortunio. Ma poi ci deve essere un maggiore miglioramento. In questo momento non si capisce cosa non stia andando per il verso giusto. Ho fatto una risonanza magnetica un paio di settimane fa. Ora speriamo di scoprirlo. Se temo che la mia carriera sia finita? Sto iniziando a temerlo. È stato un lungo infortunio. In questo momento sembra che ci sia ancora un lungo processo prima di tornare al mio livello precedente. Potrei dover iniziare a pensare al ritiro all’età di trent’anno e trovare altro da fare».