Assoluzione piena per Vilukhina e Romanova, ma conferma della condanna per Olga Zaitseva. La sentenza del Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna ha lasciato la Russia contenta a metà. Da una parte il recupero dell’argento inizialmente perso da Vilukhina, seconda nella sprint delle Olimpiadi di Sochi, che ha riportato la Russia al secondo posto nel medagliere, dall’altro la conferma di un altro argento invece perso, quello nella staffetta femminile.
In Russia sono tante le polemiche attorno alla decisione del TAS, i russi si sentono defraudati di un argento olimpico. L’avvocato Panich, che ha seguito il caso, ha tuonato all’agenzia TASS: «Davanti ai nostri occhi si è verificato un suicidio politico: il TAS ha commesso una serie di gravi errori e non ha prestato attenzione al fatto che le firme di Rodchenkov sull’accusa fossero false. Il TAS è una struttura dipendente dal CIO ed eravamo pronti per questa decisione. Nonostante le argomentazioni dei maggiori esperti di tutto il mondo, il buon senso e le prove scientifiche, i giudici hanno preso una prova del genere su Zaitseva. Ovviamente è stata una scelta fatta sotto pressione».
Dispiaciuta Zaitseva, decisa ad andare fino in fondo e presentare ricorso al Tribunale Federale Svizzero contro la decisione del TAS. «Io e le mie compagne eravamo nella stessa squadra, ma loro hanno avuto una decisione ed io un’altra. Sono tutte sciocchezze e per qualche ragione tutti credono a Rodchenkov ma non agli atleti. Ma io e i miei avvocati combatteremo fino all’ultimo. Sono determinata a dimostrare la verità».
L’ex biatleta russa Olga Vilukhina, che ha riavuto indietro l’argento della sprint che le era stato inizialmente tolto, ha gioito per la decisione presa nei suoi confronti e incoraggiato la sua ex compagna: «Quello della sentenza è stato un momento molto felice per me. Era la frase che volevo sentire dopo tre anni di lotta, anzi avrei voluto anche di più (la staffetta, ndr). Ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicino, gli avvocati, la famiglia e gli amici. Sono indignata per la decisione che è stata presa nei confronti di Olga Zaitseva, è stata assurda e ingiusta. Ma noi non ti lasceremo Olga, andiamo con te fino alla fine, ti amiamo e ti rispettiamo. In questi anni ho convissuto con questa calunnia che ha rovinato il mio nome, ho capito che il mondo è pieno di ingiustizie. Alla fine è stata ripulita la mia immagine e oggi dico grazie all’universo».