Nelle ultime due stagioni non ha praticamente mai gareggiato ad alto livello, restando così ferma. È stato un periodo difficile per Ekaterina Avvakumova, che nell’estate 2017 aveva lasciato la Russia per gareggiare con la Corea del Sud alle Olimpiadi di Pyeongchang. Una volta superate le Olimpiadi, nelle quali ha ottenuto il suo secondo miglior risultato in carriera in una gara di alto livello, arrivando sedicesima nell’individuale, Avvakumova ha avuto diversi problemi con la sua nuova nazione, perché all’interno del movimento coreano non tutti sono felici di vedere atleti russi prendere il posto di quelli nati e cresciuti in Corea. La scorsa estate la russa ha quindi tentato di passare alla nazionale serba, ma il nuovo regolamento dell’IBU glielo ha vietato, costringendola a restare ferma per la seconda stagione consecutiva. Nel frattempo, però, tra mille lotte intestine, qualcosa è tornato a muoversi in Corea del Sud, dove l’atleta si sta ora allenando.
A chiarire la situazione ci ha pensato Vyacheslav Nikiforov, allenatore della biatleta russa, che ha svelato la volontà dell’atleta di tornare a competere per la Corea del Sud.
«Ekaterina è ora in Corea – ha affermato l’allenatore russo all’agenzia TASS – in inverno il presidente della federazione coreana e il suo segretario generale l’hanno invitata a partecipare a delle gare di qualificazione per la squadra olimpica. Lei le ha vinte entrambe, ma in un primo momento i risultati non sono stati confermati. All’interno della nazionale coreana, infatti, ci sono due diverse correnti: una supporta la presenza di atleti e specialisti russi, l’altra è categoricamente contraria. Addirittura volevano assegnarle 20 minuti di penalità nella gara individuale. Da lì è partito un contenzioso, durato circa tre mesi. Alla fine i risultati sono stati confermati e il team l’ha accettata. A luglio le è stata inviata la lettera di inclusione all’interno della squadra».
Ora quindi l’atleta si sta allenando con grande professionalità: «Ekaterina continua ad allenarsi, è molto motivata. In situazioni difficili, come quella che le è capitata, o un atleta rinuncia e chiude la sua carriera oppure diventa più forte. È stata costretta a passare attraverso molte difficoltà, perché dopo le Olimpiadi è stata particolarmente dura per lei. Ora ha fame di allenamento e un grande desiderio di gareggiare».