A due anni dal suo ritiro è pronta a tornare nuovamente alle competizioni, anche se lontano dalla Coppa del Mondo. A quarant’anni Marit Bjørgen sta per ripartire dal circuito delle lunghe distanze, il Visma Ski Classics, messa sotto contratto dal Team Ragde Eiendom dei fratelli Aukland.
Ovviamente sono tante le aspettative attorno ad un’atleta che nella sua splendida carriera ha vinto la bellezza di quindici medaglie alle Olimpiadi, otto d’oro, quattro d’argento e tre di bronzo, che ne fanno l’atleta più grande di sempre alle Olimpiadi Invernali. Lei però, nel corso di un’intervista rilasciata a VG in occasione della presentazione del programma televisivo Landskampen, ha chiarito che non vuole considerarlo un vero e proprio ritorno, ma solo una motivazione in più ad allenarsi. «Se mi mancavano le gare e gli allenamenti? Più che altro ero alla ricerca di qualcosa che mi desse motivazioni ad allenarmi. È stato più difficile uscire ed allenarsi nei due anni successivi all’addio. È una competizione completamente diversa, una base completamente diversa. Non possiamo considerarlo un ritorno. Non è più come prima. Ma voglio vedere cosa posso ottenere allenandomi efficacemente per dieci ora alla settimana. Forse in alcune settimane saranno di più, in altre meno. La mia priorità sarà la famiglia».
Bjørgen non sa cosa aspettarsi dalle competizioni: «È qualcosa di completamente diverso da ciò che ho fatto in passato. Non so quanto sia buono il livello e non posso dire a cosa punto, in quando è qualcosa di diverso fare gare di quattro o cinque ore. Come sarà l’ultima ora? Sarà emozionante scoprirlo. La Vasaloppet ha novanta chilometri, è qualcosa di durissimo. In pratica è quasi la distanza che si ricopre sommando un Mondiale e un’Olimpiade».
L’olimpionica è quindi curiosa di mettersi alla prova in questo mondo tutto da scoprire: «Sarà divertente scoprire come affrontano queste gare, anche istruttivo per me. Ci sono più tattiche nelle gare a lunga distanza, soprattutto in quelle maschili dove il numero dei partecipanti è superiore. Nella maggior parte delle competizioni le donne partono prima degli uomini, quindi sarà importante sfruttare anche gli uomini nel corso della gara».
La norvegese ha trascorso alcuni giorni di raduno con la sua nuova squadra: «È stato durissimo, ma è stato anche bello sentirsi nuovamente stanchi. Tre giorni sono stati sufficienti, poi sono dovuta tornare a casa per riposare. Ho passato tanto tempo sul divano da quando mi sono ritirata, il primo anno ho lottato con la motivazione, poi sono rimasta incinta. Ho fatto molto meno allenamento di quanto pensassi. Ma da quando mi sono posta l’obiettivo della Vasaloppet, le cose sono cambiate. Ora sento di dover uscire ad allenarmi».