Al Blinkfestivalen, come ogni anno, ci sono stati protagonisti attesi ed altri ovviamente un po’ più inaspettati. Nella seconda categoria rientra senza dubbio Håvard Moseby. Il classe ’99, diventato ventunenne soltanto lo scorso 28 luglio, è sicuramente tra i giovani norvegesi più promettenti nelle distance, come confermato dalla medaglia di bronzo conquistata nella 30km mass start in skating dei Mondiali Under 23 di Oberwiesenthal, che ha fatto seguito all’argento vinto nella 30km dei Mondiali Juniores di Lahti dell’anno precedente, alle spalle del nostro Luca Del Fabbro.
Moseby è stato un grande protagonista sugli skiroll nel weekend di Sandnes, giungendo terzo nella Lysebotn Opp (7,5km in salita) alle spalle di Krüger e Holund, ma soprattutto secondo ad appena due decimi da Klæbo nella 15km in classico di sabato, davanti a Stock, Krüger ed Iversen. Proprio quest’ultimo, però, ha invitato tutti a non esagerare con i complimenti nei confronti di Moseby: «Ho trent’anni e so come funziona. Sono stato in questo ambiente abbastanza a lungo per dire che Moseby è in uno stato di forma troppo buono, quasi al top. Ovviamente è più bello essere in condizione, ma non penso che Holund, Tønseth ed altri combatteranno con lui questo inverno».
Dopo aver scherzato tanto al termine della gara, baciandosi i bicipiti per la bella prestazione nella distance, che ha fatto seguito alla brutta prova nella sprint, esclamando “sono tornato”, Emil Iversen ha parlato del giovane Moseby a NRK. «Sicuramente non sarà in questa forma quando a novembre ci saranno le gare di Beitostolen. Se lo guardate ora, sembra essere più in aria che sull’asfalto. Ma è bello vederlo. È molto affamato e concentrato, devi esserlo se vuoi raggiungere il vertice. Io penso che scierà veloce anche in inverno, ma credo che il suo picco di forma l’abbia raggiunto ora».
Poco prima che Iversen criticasse la sua forma eccessiva per il mese d’agosto, Moseby aveva parlato davanti alle telecamere dopo il secondo posto a 2 decimi da Klæbo, che gli aveva lasciato un po’ di amaro in bocca. «C’è un po’ di amarezza – ha affermato il giovane – ad essere onesti. Avrei preferito che questi due decimi fossero stati a mio favore, ma è così che doveva andare, e posso quindi solo sperare di stargli davanti questo inverno. In questo momento i Mondiali di Oberstdorf sono una grande motivazione per me in vista della prossima stagione. Cosa dovranno fare gli altri quando mi vedranno sulla linea di partenza? Dovranno fare attenzione in ogni format. Penso che posso far bene in classico come in skating, nelle distance come nelle sprint. Spero di spingere forte in ogni fara. Quindi il mio messaggio agli altri è di fare attenzione».
Una volta che gli è stata riportata quest’ultima frase, ovviamente, Emil Iversen non ha perso l’occasione di rispondere con una battuta: «Si, gli avversari devono temerlo, ma lui farà la maggior parte delle gare in Scandinavian Cup, quindi saranno quelli gli atleti che dovranno fare attenzione a lui. In questo momento non mi preoccupo di lui. Prima dovrà fare qualche anno di esperienza. Probabilmente in futuro mi batterà, ma non accadrà a breve. Non sto certo pensando a lui, ma agli atleti dell’est Europa, a chi viene dalla Russia. Sono più preoccupato di loro che di Moseby. Devo essere onesto senza essere scortese».
Diverso l’atteggiamento di Klæbo: «È già andato veloce in passato. Qui ha mostrato di essere in forma e l’aveva fatto anche a Lysebotn giovedì. Sicuramente è un atleta che dovremo seguire in futuro».