Non è stata per tutti gli atleti norvegesi una bella esperienza quella odierna con la Lysebotn Opp, gara in salita di 7,5km che ha aperto il Blinkfestivalen. Il vento contrario ha reso l’evento ancora più duro, sommato poi alla partenza a intervalli, che non ha così consentito di riuscire a gareggiare anche in gruppo stando coperti. Se Johaug ha sofferto, chiudendo con un tempo di due minuti superiore rispetto a quello dello scorso anno, c’è chi ha vissuto un vero e proprio incubo lungo la salita.
Parliamo della biatleta norvegese Ingrid Landmark Tandrevold, giunta undicesima assoluta con un tempo di sette minuti superiore a quello di Johaug e di un minuto rispetto alla propria compagna di squadra, Marte Olsbu Røiseland. Schietta e sincera come sempre, la quasi ventiquattrenne ha descritto la grande sofferenza vissuta durante la gara, al punto da pensare di stare male: «Mi sono fatta una serie di diagnosi da sola – ha ammesso Tandrevold a NRK – mi sembrava di avere la febbre. Ho anche pensato di avere disturbi della frequenza cardiaca, era così alta che la sentivo. È stato peggio di quanto ricordassi e il ricordo era piuttosto negativo».
La biatleta ha proseguito: «Il cardiofrequenzimetro mi segnava 189 battiti, io pensavo di avere un massimo di 187. O c’erano due battiti in più rispetto alla mia massima frequenza cardiaca, oppure devo regolarla. Forse quando avevo 15 anni avrò avuto 189 battiti».