È un anno particolare per la squadra maschile norvegese, dal momento che dopo tante stagioni Martin Johnsrud Sundby non è nel gruppo nazionale. Oltre alle tre vittorie della classifica generale di Coppa del Mondo, le tre coppe distance, due Tour de Ski, i 30 successi individuali in Coppa del Mondo, i quattro ori mondiali (uno individuale) e i due ori olimpici, nessuno però individuale, nel corso degli anni Sundby è stato il leader della nazionale norvegese anche e soprattutto in allenamento, un esempio da seguire, l’uomo trainante.
I risultati della passata stagione sono stati piuttosto negativi per il campione norvegese, che così è rimasto fuori dalla squadra. Assente lui, quindi, sono cambiati anche gli equilibri all’interno del gruppo. A prendere il posto di Sundby è stato Sjur Røthe, il più esperto del gruppo: «Nei raduni si perderà tanto senza Martin – ha ammesso il nuovo leader della squadra, in un’intervista rilasciata a Dagbladet – lui ha fissato gli standard. Ora dovremo essere noi stessi a trovarne di nuovi. È diverso. Oggi io sono il più vecchio del gruppo, ho quindi il difficole compito di sostituirlo».
Anche Simen Hegstad Krüger è consapevole di quanto Sundby fosse fondamentale: «Martin è stato incredibilmente importante per la nostra forte squadra. Abbiamo un gruppo che è più forte che mai. A Sundby dovrebbero essere riconosciuti tanti meriti per questo. È stato lui a introdurre una certa cultura di allenamento, che oggi stiamo portando avanti. Ora noi altri siamo migliorati così tanto che possiamo prenderne il testimone».
Tutta la squadra ha quindi incoronato Røthe come il successore di Sundby, con il quale ha ammesso che continuerà ad allenarsi: «Lo vedrò e mi allenerò con lui, perché nelle sessioni più difficili è bello averlo al proprio fianco». Il nuovo leader del gruppo ha parlato anche di Klæbo, che quest’anno ha abbandonato la squadra “allround” per tornare nel gruppo sprint: «Johannes ha contribuito molto alla squadra, in un modo diverso da Sundby, con la tecnica e l’alta velocità. Ho imparato molto da lui. Ci alleneremo tanto con la squadra sprint in seguito, per fortuna, quindi le cose non cambiano molto».
Interessante quanto affermato da Krüger: «Johannes ha contribuito con la sua estrema competenza. Allo stesso tempo è uno di quegli atleti così bravi, che può essere quasi demotivante sfidarlo in allenamento. Penso che la composizione della squadra sia molto buona quest’anno. Possiamo migliorarci a vicenda. Allo stesso tempo abbiamo ancora alcuni raduni insieme alla squadra sprint».