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Salto – Dal Grand Prix estivo partono i criteri di selezione per Pechino 2022: inizio leggermente ad handicap per l’Italia

La FISI ha annunciato nei giorni scorsi che nessun atleta italiano gareggerà in Italia o all’estero fino al 30 agosto. Ciò, ovviamente, ha fermato la nazionale di skiroll, che avrebbe due tappe di Coppa del Mondo a fine agosto in Estonia e Lettona, alle quali non parteciperà anche la Svezia e forse la Russia, ma anche quella di salto. La squadra femminile, infatti, avrebbe avuto il 14 e 15 agosto la prima tappa del Grand Prix, in programma a Frenstat, in Repubblica Ceca, mentre gli uomini il 22 e 23 agosto a Wisla, in Polonia. Cancellate le tappe in programma a Hinzenbach e Klingenthal, dopo le decisioni prese dalle federazioni di Austria e Germania, restano ancora due tappe, nelle quali sono in programma gare femminili e maschili: 4-6 settembre a Schuchinsk (Kazakhstan) e 11-13 settembre a Chaikovsky, in Russia.

Una scelta, quella della FISI, che è ovviamente condivisibile dal punto di vista sanitario e di tutela della salute di tutti coloro che sono coinvolti tra atleti e tecnici. Non si vuole mettere nessun azzurro – e di conseguenza coloro che sono al fianco degli atleti – a rischio di contrarre il virus covid-19. Dall’altra, però, potrebbe portare qualche piccolo problema dal punto di vista sportivo. Infatti proprio dalle tappe di Frenstat e Wisla partirà il lungo percorso di un anno e mezzo che porterà alle Olimpiadi di Pechino 2022.
COME FUNZIONA
I criteri di selezione per i Giochi, infatti, terranno conto anche delle gare del Grand Prix, che assegneranno un totale di 65 posti per gli uomini (1 per la nazione ospitante) e 40 per le donne (1 per il paese ospitante). Per la gare maschili potranno qualificarsi un massimo di cinque atleti per nazione, mentre per le donne quattro. Ciò significa che se una nazione dovesse avere sette atleti qualificati, i posti assegnati sarebbero comunque cinque, lasciandone quindi vacanti alcuni per gli atleti delle nazioni che non hanno raggiunto questo limite. Tutti gli atleti dovranno essere nati prima del 1 gennaio 2007 e soddisfare i requisiti medici del CIO. I saltatori sono eleggibili solo se hanno ottenuto almeno un punto in Coppa del Mondo o nel Grand Prix nella loro carriera, oppure, in seconda battuta, almeno un punto in Continental Cup durante il periodo di qualificazione. La partecipazione nella gara maschile a squadra o in quella mista sarà possibile solo per gli atleti che si saranno qualificati per le gare individuali (ma ci sono eccezioni, ndr).

Verranno considerati in prima battuta i risultati ottenuti in Coppa del Mondo e nel Summer Grand Prix dal 1 luglio 2020 al 16 gennaio 2022. Quando non ci saranno più atleti qualificati per le Olimpiadi attraverso queste competizioni, allora verrà tenuta in considerazione la Continental Cup. Come già scritto, verranno assegnati al massimo cinque posti per nazione agli uomini e quattro alle donne, ciò significa che se per esempio l’Austria supera quel numero, gli altri atleti presenti non saranno conteggiati.

Per quanto riguarda la gara maschile a squadre è importante segnalare che una volta assegnati i 60 posti per gli uomini, nel caso ci fossero meno di 12 nazioni con almeno quattro atleti qualificati, la nazione con il primo atleta eleggibile tra gli esclusi, che ha già tre uomini inseriti nella lista, potrà portare un atleta perché gareggi solo nella gara a squadre. Così si andrà avanti fino a quando non ci saranno 12 nazioni al via. Anche in questo caso, assegnati tutti i posti possibili tenendo in considerazione Grand Prix e Coppa del Mondo, si prenderanno i risultati della Continental Cup.

Insomma l’Italia partirà quindi con un piccolo svantaggio rispetto alle altre nazioni nella corsa alle Olimpiadi, saltando queste prime due gare. Ovviamente il problema è minore per chi, in questo caso pensiamo soprattutto a Lara e Manuela Malsiner, dovesse riuscire poi a ottenere risultati di rilievo in Coppa del Mondo, ma altri potrebbero risentirne di più. A Wisla, oltre all’Italia, sarà assente anche il Giappone, impossibilitato a partire, mentre al momento non c’è notizia di altre nazioni che hanno già dato forfait. Certamente, se la FIS dovesse poi proseguire nel suo programma anche con le tappe di Kazakhstan e Russia, a quel punto non prendervi parte farebbe crescere l’handicap rispetto le altre nazioni.
Certamente, però, al di là di questo, dipenderà tutto dagli atleti azzurri. Siamo convinti che, anche saltando queste gare estive, raggiungendo un livello abbastanza competitivo non avranno problemi a qualificarsi per le Olimpiadi. 

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