Si era quasi preoccupato alcune settimane fa perché sentiva di essere troppo in forma per essere primavera. Così Sjur Røthe ha deciso di rallentare un po’ nel corso della preparazione, preferendo ritrovarsi a fine giugno nello stato di forma abituale per il periodo. «Sono riuscito a riportare le cose alla normalità – ha affermato Røthe a TV2 – sono tornato al classico stile “Sjur-forma estiva”. Ora mi sento al punto dove devo essere. Ero preoccupato di essere in buona forma così presto, perché non lo ero mai stato prima, era una cosa inusuale. Ora sono però tornato in una condizione normale. Come ho fatto? Non ho utilizzato un freno d’emergenza, semplicemente ho messo un po’ da parte di lavori duri. Questo ha aiutato. Non ho fatto niente di speciale. Ho solo calmato un po’ le cose».
L’importante sarà essere in forma nel periodo invernale, quando conterà per la Coppa del Mondo e il Mondiale di Oberstdorf. Una stagione incerta, come è ovvio, a causa dell’emergenza covid-19, ma Røthe non si distrae e mantiene le motivazioni alte. «Finora la preparazione sta andando bene e non vedo l’ora di scoprire cosa faremo in inverno. Al momento il 90% di ciò che facciamo è volto a raggiungere il top della forma, poi l’ultimo 10 per cento servirà a perfezionare una certa distanza. Per esempio se vuoi allenarti per una 15km in classico».
L’esempio è ovviamente casuale, in quanto il format non sarà presente al Mondiale di Oberstdorf. Røthe, che a Seefeld vinse l’oro nello skiathlon e nella staffetta maschile, oltre al bronzo nella 50km in skating, punta a prepararsi al meglio in vista dell’evento iridato tedesco. Il suo programma originale era quello di utilizzare il Tour de Ski nella marcia di avvicinamento a Oberstdorf, ma è troppo presto, oggi, per avere certezze: «Vedremo cosa farò ora. Prima dovremo capire cosa succederà con le gare. Se (il calendario, ndr) diventerà più piccolo o breve, bisognerà fare degli aggiustamenti al programma».
Soltanto in autunno si avrà infatti qualche certezza sul calendario della Coppa del Mondo. Ciò che è certo, oggi, è soltanto che Røthe è diventato il più anziano all’interno della squadra norvegese dopo l’esclusione di Sundby: «Era fantastico qui in gruppo confrontato a molti di noi – ha affermato Røthe riferendosi al collega più anziano – così sto provando a mettermi nei suoi panni e aiutare i giovani a fare uno sforzo in più. Proviamo ad alternarci, ma abbiamo bisogno della figura trainante nel gruppo. Ci piacerebbe averlo ancora qui con noi».