Un solo podio in carriera, un’unica vittoria, ma pesantissima, l’oro nella pursuit mondiale ad Östersund nel 2019. Un risultato straordinario per Dmytro Pidruchnyi, che nell’ultima stagione si è confermato comunque atleta di buon livello, chiudendo ancora nella top venti della generale con un ottimo 17° posto, vincendo anche un oro e un bronzo agli Europei di Minsk.
Atleta ovviamente stimatissimo in patria, Pidruchnyi si è mostrato anche senza troppi filtri in un’interessante diretta Instagram per “Playpro”. Il biatleta ucraino, che compirà ventinove anni il prossimo novembre, ha parlato anche dell’uso degli inalatori, concesso agli atleti che soffrono di asma, argomento del quale si è parlato molto nel corso delle Olimpiadi di Pyeongchang. «Per quanto ne so ci sono molti asmatici nel biathlon da Norvegia, Francia e Austria – ha affermato Pidruchnyi – più volte li ho visti utilizzare gli inalatori prima di partire. Non so come questo aiuti, perché non ho alcun motivo di provare questo farmaco. Secondo alcune opinioni si tratterebbe di un doping legale che migliora i risultati».
Il biatleta ucraino ha poi parlato del suo futuro. Al momento la testa è rivolta alle Olimpiadi di Pechino 2022: «Non ho ancora deciso fino a quando continuerò. Al momento il mio obiettivo è di proseguire fino ai Giochi di Pechino, poi prenderò una decisione, considerando i risultati ottenuti e il mio stato di salute. Terrò conto di queste cose per capire se dovrò ancora andare avanti nel biathlon».
Pidruchnyi ha quindi affermato che l’Ucraina, a livello di materiali, è molto indietro rispetto alle altre nazioni: «È difficile dire quanto siamo indietro rispetto agli altri per quanto riguarda i materiali, perché non sappiamo cosa abbiano gli altri. Sappiamo per certo che gli altri hanno accesso prima di noi alle ultime tecnologie. Noi li raggiungiamo dopo anni».
Infine l’ucraino ha parlato anche di biathlon e comunicazione, giudicando molto importante l’apertura ai fan da parte degli atleti: «Se la maggior parte degli atleti fosse meglio disposto nei confronti della comunicazione con i tifosi e i media, ciò aiuterebbe la diffusione del biathlon in Ucraina. Penso però ognuno abbia il diritto di decidere se comunicare o meno. Penso che in ogni sport ci siano degli atleti più propensi al contatto con i tifosi rispetto ad altri, che magari tendono a chiudersi e limitarsi a pochi interventi. Io ho deciso di comunicare molto, perché sento di fare una cosa positiva nella diffusione del nostro sport e anche per i fan, i quali possono vedere il biathlon dall’interno e capirlo meglio».
Fonte: ua.tribuna.com