Nel meeting del Comitato Esecutivo dell’IBU che si è svolto lo scorso weekend, oltre alla cancellazione dei Mondiali di Summer biathlon, originariamente in programma a Ruhpolding, sono state prese anche altre importanti decisioni.
Innanzitutto sono arrivate le candidature ufficiali per i Mondiali del 2024 e 2025. Nove Mesto si è candidata per entrambe le edizioni, ma avrà la certezza di ospitare quelle del 2024, visto che nessun’altro si è presentato per quell’evento. A questo punto la sfida vera riguarderà il Mondiale del 2025, tra Lenzerheide e Minsk. Come vi avevamo anticipato alcune settimane fa la località svizzera ha deciso di fare il suo grande ingresso nel biathlon di alto livello, dopo aver ospitato lo scorso anno i Mondiali Giovanili. Non sarebbe comunque una priva volta assoluta per la Svizzera, in quanto nel 1985 Egg am Etzel ospitò il Mondiale femminile, mentre quello maschile si svolse a Ruhpolding. Per la città bielorussa, invece, sarebbe un ritorno al passato, avendo già ospitato tre edizioni dei Mondiali, l’ultima nel 1990, quando però, a causa dell’assenza di neve, si disputarono solo le individuali, mentre le altre gare si svolsero a Oslo e Kontiolahti. Minsk ha recentemente ospitato gli Europei, purtroppo su una nevaccia e sarà in calendario anche in Coppa del Mondo nella stagione 2021/22, quando entrerà nel programma anche Otepää.
La decisione sarà presa nel Congresso Ordinario dell’IBU, che si svolgerà a Praga dal 13 al 15 novembre 2020, anziché dal 10 al 13 settembre, com’era inizialmente previsto. Uno spostamento che sarà anche utile per avere più chiara la situazione sulla Russia. Infatti la decisione del TAS sulla sospensione per quattro anni della Russia da eventi di livello internazionale è stata spostata proprio a inizio novembre. Se i russi dovessero essere riammessi, potrebbero anche tornare ad ospitare eventi internazionali.
Infine, molto importante il congresso anche per quanto riguarda il divieto sull’utilizzo dei prodotti fluorurati da porre sotto gli sci per renderli più scorrevoli. Il Comitato ha confermato che questi “saranno banditi già a partire dalla stagione 2020/21 per rispettare la normativa dell’UE che entrerà in vigore a luglio 2020 e ridurre ogni possibile impatto sull’uomo e sull’ambiente”. In realtà, però, il divieto dell’UE riguarda soltanto il PFOA, che è contenuto in alcuni prodotti fluorurati, tra i quali in minima parte anche quelli da apporre sotto gli sci, tanto che molte aziende avevano dopo anni di lavoro purificato i propri prodotti da questa sostanza. In ogni caso l’IBU, come la FIS, è andata avanti sulla decisione presa nel novembre 2019, tanto che insieme alla Federazione Internazionale dello Sci sta sviluppando il dispositivo per testare la presenza di prodotti fluorurati sotto gli sci, per evitare quindi che qualcuno bari. Per questo motivo, anche se viene annunciato già il divieto a partire dalla prossima stagione, l’IBU nel suo comunicato ha aggiunto: «Una volta completati questi test, l’IBU annuncerà a tempo debito le nuove regole, inclusi dettagli su soglie, procedure e sanzioni. Tali soglie sono state sviluppate per garantire che quantità molto ridotte di fluoro, esistenti in basi ben pulite di sci o nell’ambiente non causino sanzioni». Praticamente, come per la FIS, passare a zero è impossibile, in quanto si rischierebbe di costringere tanti atleti a buttare gli sci. Sicuramente non sarà una stagione banale per i tecnici dei materiali, che si troveranno di fronte a una situazione nuova, senza avere la possibilità di sbagliare.