Lo sci di fondo norvegese era molto arrabbiato al termine del meeting FIS che si è svolto via video giovedì. A far perdere la pazienza alla Norvegia il voto compatto degli altri paesi per la riduzione della quota di atleti a disposizione della nazione ospitante una competizione di Coppa del Mondo. Fino ad oggi essa era stata di 15 atleti, un numero che ovviamente ha una certa rilevanza, quando a gareggiare in casa è la Norvegia, in grado di occupare gran parte delle posizioni di vertice. A Konnerud per esempio, ben dodici norvegesi su 15 erano riusciti a raggiungere i quarti di finale.
Per questo motivo la FIS ha presentato la proposta di ridurre il contingente a 10 fondisti. La Norvegia si è ribellata chiedendo di mantenere i numeri attuali, ma ha trovato il fronte compatto delle altre nazioni. Così i norvegesi sono riusciti a far passare un’altra proposta che prevede 10 atleti + 2 Under 23 per genere, che se si considera la competitività degli atleti norvegesi, non cambia troppo (Fossesholm, ad esempio, è addirittura Under 20). In ogni caso la decisione non ha fatto piacere alla patria regina del fondo, tanto che Åge Skinstad, rappresentante norvegese alla riunione ha affermato a NRK: «Abbiamo protestato con veemenza, perché i corridori norvegesi alle spalle dei big amano venire in Coppa del Mondo». In Norvegia si teme inoltre che il prossimo passo possa essere quello di proporre in ogni gara di Coppa del Mondo una quota minima di Under 23 per squadra.
Altre novità sulle quali si è discusso sono l’introduzione della Coppa del Mondo Under 23, per incentivare quindi l’utilizzo dei giovani, ma anche una Coppa per le staffette, sul modello del biathlon. Un’altra proposta, sulla quale si discuterà ad ottobre, e che ai più è sembrata alquanto fantasiosa al limite dell’assurdo, è l’assegnazione di punti per la Coppa del Mondo individuale anche attraverso le staffette e le team sprint. L’obiettivo sarebbe quello di spingere gli atleti più forti ad essere sempre presenti in questo format di gara. Al momento non è chiaro quanti punti si assegnerebbero, certamente però se ne discuterà tanto, in quanto una gara di squadra andrebbe così a incidere sulla classifica individuale generale e su quelle di specialità. La Svezia si è fortunatamente già schierata contro. Se dovesse passare, la Coppa del Mondo di fondo diventerebbe molto più ingiusta, perché andrebbe a penalizzare gli atleti di determinate nazionalità. Immaginate per esempio un atleta come Niskanen, che praticamente partirebbe con uno svantaggio enorme rispetto a un russo o un norvegese nella lotta per la classifica generale. Oppure pensate a una Nepryaeva o Parmakoski, rispetto a svedesi o norvegesi. Ci auguriamo francamente che questa idea, quasi offensiva nei confronti di giustizia e regolarità di una compatizione, venga bocciata con un sorriso divertito, per non dire nel pubblico ludibrio.
C’è una novità riguardante anche i Mondiali di Oberstdorf, che interessa da vicino Federico Pellegrino. La sprint maschile, infatti, cambia percorso e si disputerà sulla pista che nella passata stagione vide protagoniste le donne, in quanto considerata troppo lunga. Si è però discusso molto della gara femminile, anche in questo caso ritenuta troppo lunga, soprattutto per i tempi di percorrenza. In condizioni difficili si arriverebbe addirittura ai quattro minuti. Troppi.
Infine la Russia aveva proposto di ridurre da 60” a 30” i secondi di bonus per le sprint dei tour più lunghi, come il Tour de Ski. Contrarie però le altre nazioni, in particolare la Norvegia. In serata i media norvegesi hanno anche attaccato pesantemente la federazione russa per la proposta, fatta, secondo loro, per favorire Bolshunov e svantaggiare Klæbo.