Un’altra fondista è appena guarita dopo aver contratto il coronavirus. Si tratta della svedese Jennie Öberg, trentenne, che lo scorso marzo aveva anche partecipato alla sprint di Konnerud senza superare il taglio della qualificazione.
«Da alcune settimane sto meglio – ha chiarito subito l’atleta, intervistata dall’Expressen – i dottori mi hanno però detto di aspettare prima di riprendere ad allenarmi. Non ho idea di come mi sia infettata. È iniziato tutto con febbre e tosse, così sono rimasta a casa una settimana. Non appena mi sono sentita meglio ho ricominciato ad allenarmi, ma poi è tornato tutto. Sono rimasta a casa con la febbre alta per otto giorni prima di venire ricoverata per tre giorni in ospedale a Sunderbyn».
Lì la fondista svedese ha accusato una doppia polmonite ed è stata aiutata con l’ossigeno. «Probabilmente non ero troppo spaventata, mi sembrava difficile stare peggio di così. Non potevo mangiare o bere nulla, mi sentivo male e riuscivo a malapena a scendere dal letto. Era troppo tutto assieme, pensavo solo a come avrei potuto resistere a lungo in questa situazione. Non sono mai stata così male, spero di non dover più provare delle sensazioni del genere».
Considerata l’età, Öberg è rimasta molto sorpresa per i sintomi avuti: «Non mi sarei aspettata di stare tanto male. Se mi ammalo così tanto io, che non appartengo ad alcun gruppo a rischio, cosa accade ad altri? Se c’è qualcosa di buono in quanto mi è successo, è che le persone anziane nelle mie vicinanze hanno compreso ancora meglio la serietà di questa malattia, visto che i loro nipoti possono stare tanto male. Non bisogna giocare. Ho anche temuto di avere io stessa infettato qualcuno, ma fortunatamente non conosco nessuno che ha contratto il virus».