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Biathlon – Stina Nilsson: “Oggi ho tanti alti e bassi al tiro, ma ciò mi rende affamata”

A margine della conferenza stampa organizzata oggi dall’Associazione svedese di biathlon, è stata chiarita la posizione di Stina Nilsson all’interno della squadra. L’ex fondista sarà si un elemento della Squadra A, ma come “sviluppo”. Infatti la decisione dei dirigenti del biathlon è stata di allargare la squadra con altri due elementi, tra cui proprio la neo biatleta, che però seguirà un programma personalizzato.

Una scelta che piace a Stina Nilsson: “Penso che far parte del gruppo “sviluppo” sia perfettamente ottimale per me – ha affermato l’atleta come riportato dall’Expressenanziché della squadra A vera e propria. Sarebbe stato difficile per me farne parte, ma avrei anche potuto rallentare il resto del gruppo sotto alcuni aspetti. Nell’attuale posizione, invece, posso adattarmi in base a dove sono e cosa ho bisogno. Penso sia molto positivo».

L’ex fondista ha sorpreso tutti con l’annuncio arrivato poche settimane fa, dopo essere stata sorpresa mentre si allenava sulla pista di Östersund: «Mi sento di far parte di un bel gruppo e sto iniziando a sentirmi sempre più a casa. Conosco molti biatleti già da prima e ho mangiato spesso con loro al ristorante. Ora però non vedo l’ora di essere al loro fianco durante un allenamento più intenso».

Il suo allenatore si è detto molto colpito dalle sue capacità, ma Stina Nilsson è consapevole di dover migliorare ancora tanto: «Al momento il mio rendimento al tiro ha tanti alti e bassi. A volte faccio delle serie fantastiche, ma due minuti dopo torno sulla terra. Questo aspetto però mi piace, mi rende estremamente affamata. Se faccio due serie sbagliate, non vedo l’ora di tornare al poligono per rifarmi. È bello avere questo desiderio di dover fare meglio».

In un’intervista rilasciata di recente, Denise Herrmann ha affermato che Stina dovrà fare un lavoro molto duro. “Non so se sono maniaca del lavoro, ma di solito dico che sono maniacale. Sono consapevole che mi aspetta un lavoro estremamente duro e difficile. Ma da una parte è il motivo per il quale mi sono imbarcata in questa avventura, credo sia divertende avere qualcosa di grande e stimolante di fronte a me».
Nilsson ha risposto anche a Wierer, che aveva sottolineato quanto nel biathlonsia importante la componente mentale: «Ancora non sono così brava al tiro da sentirmi sotto pressione. Quando entro al poligono non sento di avere ancora la capacità per fare solo zeri. Quindi oggi la parte per me fondamentale è tecnica, imparare a sparare bene. Una volta imparato, allora inizierò a lavorare sulla componente mentale, che sarà molto importante, ne sono consapevole».

L’ex fondista è poi tornata sulle motivazioni che l’hanno spinta a lasciare il fondo, ammettendo che in parte è stata condizionata anche dal caos all’interno della nazionale svedese di fondo: «Il fatto che tante persone per me importanti se ne siano andate dalla squadra contemporaneamente un po’ ha influito. Ma ho deciso di passare al biathlon soltanto perché volevo provare una nuova sfida. Il direttore del fondo ha affermato che non gli avevo accennato nulla? Non è vero, abbiamo parlato di questo».  

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