Settima staffetta stagionale e settima vittoria norvegese: a Nove Mesto Knotten – Lien – Tandrevold – Eckhoff non fanno sentire più di tanto la mancanza di Marte Roiseland e si confermano prima forza incontrastata del settore femminile, con Eckhoff che nel finale ritrova le sensazioni del momento migliore dell’inverno e nel poligono conclusivo infila un 5/5 che significa successo. Piazza d’onore per la Francia di Simon – Braisaz – Chevalier – Bescond mentre sul terzo gradino del podio sale la Germania di Denise Herrmann che in ultima frazione ripara al tentativo di boicottaggio di Franziska Preuss sverniciando nell’ultimo chilometro Ucraina e Russia; quarta e quinta.
Sesto posto – miglior risultato stagionale – per il quartetto azzurro, al comando con Lisa Vittozzi in prima frazione, tenuto a galla da Federica Sanfilippo e Michela Carrara (buona prestazione al poligono) nei due segmenti centrali, con Dorothea Wierer a chiudere.
La cronaca della gara
Ancora una volta in prima frazione Lisa Vittozzi è la prima a presentarsi in zona cambio. Nel suo cammino la sappadina fa uso di tre ricariche, due a terra ed una in piedi, ma la velocità di esecuzione – specie nella seconda sessione di tiro – fa la differenza e le consente di scavare un già significativo margine, per lanciare Federica Sanfilippo con 10"7 sulla Russia, 11"3 sull’Ucraina, 18"3 sulla Francia e una trentina di secondi sulla Polonia, appaiata a Svezia (in formazione rimaneggiata) e Norvegia, leggermente più attardate Germania e Repubblica Ceca.
Il vento continua a dare fastidio e a salire in cattedra è ora l’esperienza dell’ucraina Yulia Dzhima che con due ricariche complessive prende la testa presentandosi in zona cambio con un margine di una decina di secondi sulla coppia Svezia – Polonia, con la Germania quarta a 20"7 e seguita a breve distanza da Russia (1 giro per Starykh), Norvegia, Francia (1 giro per Braisaz) e Repubblica Ceca (giro anche per Davidova). Nono posto a metà gara quindi per l’Italia: Sanfilippo nel suo cammino ha impiegato 4 ricariche per dare il cambio a Michela Carrara a 47" dalla vetta.
La terza frazione propone il momento chiave nel secondo poligono, quando Vali Semerenko si inceppa al tiro e con lei anche Franziska Preuss che si deve sobbarcare anche un giro di penalità. A mettere la freccia e prendere la leadership ci pensa così Ingrid Tandrevold che rilancia le quotazioni della Norvegia in una frazione che l’ha vista impiegare una sola ricarica. Nel giro conclusivo si forma così un terzetto che comprende anche la francese Chloe Chevalier e la stessa Semerenko, con la Russia di Kuklina quarta ad una dozzina di secondi e la Germania a 30" costretta a sperare in un numero di Denise Herrmann
In casa Italia Michela Carrara è notevolmente precisa (perfetta a terra, una ricarica in piedi) ma nel giro finale paga lo sforzo e si presenta in zona cambio con un ritardo di 1’25 dalle leader, ottava: tocca a Dorothea Wierer.
Nella frazione conclusiva Olena Pidrushyna a terra prende qualche metro di vantaggio grazie alla precisione al tiro mentre Eckhoff e Bescond ricorrono ad una ricarica, ma sono errori che non sembrano cambiare le cose, al moneto. Alle loro spalle due errori anche per Herrmann e Retzsova che restano ad una trentina di secondi di margine; un’errore anche per Wierer che esce dal poligono con 1’34.
Ma è in piedi che Tiril Eckhoff ritrova le sensazioni delle settimane d’oro e con un cinque su cinque allunga con Bescond (1 ricarica) in scia per andare a completare il settebello, mentre Pidrushna contro ogni pronostico si inceppa e con tre ricariche porge il fianco alla rimonta di Russia e Germania, con cui si giocherà il podio, corsa in cui però Herrmann – seppur staccata di una decina di secondi – pare onestamente fuori portata. Altre due ricariche per Wierer, destinata a giocarsi il sesto posto con la Svezia.
Sette su sette dunque per la Norvegia che anche senza Roiseland si conferma dominatrice assoluta, piazza d’onore per la Francia con Bescond che nulla ha potuto contro l’ultimo giro di Eckhoff, proprio come Pidrushna e Retzsova hanno dovuto inchinarsi di fronte allo strapotere sciistico di Herrmann che regala così il terzo posto alla Germania. Dietro ad Ucraina e Russia, sesto posto per Doro Wierer che tiene a bada Persson e chiude appena oltre i 2 minuti di ritardo.