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Sci di fondo

Fondo – Primi punti per Simone Daprà: “L’esperienza dello Ski Tour è stata positiva, ho imparato tanto e capito che c’è molto da lavorare”

Ha concluso in maniera molto positiva lo Ski Tour scandinavo, per il quale era stato convocato proprio con l’obiettivo di disputare tante gare, fare esperienza e imparare a tenere i ritmi della Coppa del Mondo. Obiettivo pienamente raggiunto da Simone Daprà, capace nell’ultimo giorno di gara, con l’inseguimento di 30km in classico di Trondheim, anche di ottenere i suoi primi punti in Coppa del Mondo, avendo fatto registrare il ventesimo tempo di giornata. Il trentino delle Fiamme Oro ha chiuso al 35° posto generale la corsa a tappe scandinava, riuscendo ad andare in crescendo nel corso dell’evento.
Daprà è però consapevole di avere ancora tanto lavoro da fare, la cosa che più ha sottolineato quando l’abbiamo contattato per un commento a fine Tour. Il trentino è partito dalla gara di ieri: «La pursuit di 30km è stata molto dura sin dai primi chilometri anche se partivo con l’onda. Alla fine sono riuscito a trovare il mio ritmo e il gruppo giusto. Dalla pista mi hanno comunicato che come tempo di giornata potevo andare a punti, così ho spinto ancora di più. Fortunatamente il quarto e quinto giro ho trovato Larkov, poi mi sono sganciato e ho fatto l’ultimo giro con Manificat. Sono arrivato a fine tour in 35ª piazza, che va abbastanza bene, ma sono contento del 20° tempo giornata».
Quindi l’Under 23 azzurro, che ora si concentrerà sul Mondiale di categoria, in programma ad Oberwiesenthal, ha parlato del suo Ski Tour e delle tante cose che ha imparato nella bellissima avventura scandinava: «Le prime tappe abbastanza sono state abbastanza dure, poi ho iniziato a entrare nel ritmo della routine di un evento del genere, così sono anche riuscito ad andare bene nelle ultime gare. Andando avanti nel tour la condizione è andata in crescendo, il che speriamo sia un buon segno in vista dei Mondiali di Oberwiesenthal. Cosa ho imparato? È stata un’esperienza molto positiva, perché ho ben capito quanto forte vanno i primi. In più di una gara, soprattutto quelle a cronometro, ho potuto attaccarmi ad atleti di alto livello, magari alla fine patendo un po’ e staccandomi, però mi sono reso conto di quanto ci sia da lavorare, perché non solo i migliori, ma almeno tutti i primi venti hanno un gran ritmo. Già entrare nei trenta è dura, perché mi sono reso conto che vanno forte tutti quanti. Quindi bisognerà allenarsi e lavorare, lavorare e lavorare. Però, come ho visto oggi, alla fine non è impossibile entrare in zona punti, sarà importante concentrarsi e lavorare. È stata quindi una bellissima esperienza, ho imparato tante cose. Sicuramente le tirate di collo che ho preso provando a tenere un atleta, per poi staccarmi perché non ce la facevo più, non me le dimenticherò»

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