È stato un risveglio piuttosto traumatico per la squadra russa di biathlon. Alle 6 di mattina i Carabinieri sono entrati nell’albergo della nazionale russa e hanno fatto irruzione nella stanza in cui dormivano Loginov e Garanichev.
È stato il campione del mondo della sprint a raccontare l’accaduto al giornalista Dmitry Guberniev di Match TV all’ultima dell’hotel: «Alle 6 del mattino stavamo dormendo, ci siamo svegliati io ed Evgenij Garanichev, dall’irrompere dei Carabinieri che hanno aperto la porta e hanno preso immediatamente le nostre armi, come se fossimo criminali pericolosi. Ci hanno chiesto di restare fermi mentre eravamo in mutande. Erano interessati solo alle mie cose. Ho chiesto l’aiuto di un interprete ed è arrivata la nostra manager Ekaterina. Hanno controllato i documenti: era una richiesta dell’IBU. Evidentemente ne avevano bisogno alle 6 del mattino. Hanno portato via computer, telefono ed oggetti personali. Il fatto mi abbiano preso il telefono mi disturba di più. Non mi importa se lo controllano o lo copiano, ma in ogni caso queste sono cose personali che sono necessarie per la vita. Non mi hanno incriminato di nulla. Tutto ciò mi turba moltissimo, è molto frustrante. Grazie ai fan per il loro supporto, comunque non ci spezzeremo, la nostra mentalità non è così».
L’irruzione sarebbe legata a una segnalazione dell’IBU per la presenza di Alexander Kasperovich, allenatore personale dell’atleta russo, non in possesso di un regolare accredito. Questo potrebbe far pensare che sia giunto qui per alcune pratiche illecite legate al doping. Il mandato di perquisizione, infatti, parla di sospette violazioni delle norme antidoping.
Blitz nell’albergo della Russia: sotto controllo computer e telefoni di Loginov e Kasperovich
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