Martin Fourcade si conferma re della venti chilometri. Per la quarta volta nella sua carriera il fuoriclasse transalpino si è regalato la gioia del titolo iridato della prova individuale, mai nessuno ha saputo fare altrettanto. L’errore all’ultimo bersaglio – l’unico della sua gara – poteva rivelarsi letale come già sul suolo olimpico coreano, ma pochi minuti dopo Johannes Bø ha fatto altrettanto (un altro errore in precedenza, per il norvegese), spalancando quindi la via dell’oro al francese.
Per Fourcade si tratta dell’undicesimo titolo mondiale individuale della carriera (4 nella 20km, 2 nelle sprint, 4 nell’inseguimento ed uno nella mass start, pareggiato il primato di Ole Einar Bjørdalen) e l’ennesima consacrazione di un fenomeno come se ne sono visti pochi sugli sci e con la carabina in spalla.
L’ha giocata di regolarità, Fourcade. Una regolarità che poteva essere resa vana da quel singolo errore, ma oggi era evidentemente il giorno giusto per fare centro. In tutti i sensi.
Perchè insieme all’oro iridato, in casa Fourcade è arrivata oggi la certezza dell’ennesima coppa di specialità e un salto in avanti di sei punti in ottica Coppa generale nei confronti di Johannes Bø.
Proprio JTB ha mancato un nuovo assalto – il penultimo – all’oro individuale ad Anterselva. La mancanza del norvegese oggi è stata la cattiva gestione del poligono finale. Sapendo dell’errore di Fourcade, il vichingo avrebbe potuto anche prendersi qualche secondo in più di attesa – come fatto da Fourcade – invece ha mantenuto il proprio ritmo sparacchiando via il quarto bersaglio. Al traguardo, con un errore in più rispetto al francese, il minore dei fratelli Bø ha pagato 57" di svantaggio a Fourcade, complice anche un giro finale non troppo intenso.
Fourcade e Bø sono stati autori anche del secondo e terzo tempo di giornata sugli sci, preceduti solo da un Quentin Fillon Maillet sempre in formissima, ma ancora una volta troppo falloso, con ben quattro minuti di penalità.
E così sul terzo gradino del podio si è arrampicato l’austriaco Dominik Landertinger, già argento in questa prova ad Oslo nel 2016 e bronzo olimpico due anni fa in Corea, che dopo aver incappato un errore nel primo poligono è progressivamente salito di colpi, piazzando un giro finale che gli ha permesso di avere la meglio di Jakov Fak, in possesso di un analogo cammino al tiro ma crollato pesantemente nel giro finale.
Il terzo possibile outsider di giornata poteva essere il lettone Rastorguyevs ma i tre errori nell’ultima sessione di tiro – quando invero le condizioni erano nettamente peggiorate per vento e nevischio – l’hanno fatto precipitare in classifica (22°), mentre alle spalle di Fak si sono inseriti Benjamin Weger e Tarjei Bø, rispettivamente con 2 e 3 errori.
Come si evince, sono stati davvero molti gli errori al tiro, con solo una manciata di atleti capaci di raggiungere il traguardo senza penalità, migliori dei quali è risultato lo statunitense Nordgren, ottavo.
E tanti errori hanno caratterizzato anche la gara italiana. Lukas Hofer con 4 errori (1-0-1-2) è risultato il migliore del quartetto azzurro ma non si può nascondere come i tanti errori gli abbiano fatto perdere un’occasione propizia per andare a prendere l’agognata medaglia iridata ed il piazzamento all’interno della top15 fa acuire questa sensazione, soprattutto alla luce degli sbagli altrui. Dopo l’odierno tredicesimo posto, domani potrà inseguire la conferma sul podio della Single Mixed accanto a Dorothea Wierer, undici mesi dopo l’argento di Östersund.
Addirittura doppio il numero di errori di Dominik Windisch (75°), quattro anche per Thomas Bormolini e Thierry Chenal, entrambi fuori dalla zona punti con il livignasco 48° ed il valdostano 60°.
La classifica di giornata