Il modus, a casa De Silvestro-Boscacci, è chiaro: "Le gare vanno prese una alla volta, senza troppi ragionamenti. I conti fanno alla fine perché basta bucare una gara e diventa tutto più difficile".
Alba De Silvestro, la prossima signora Boscacci, è una che parla chiaro. Dopo tre delle quattro tappe dell’Ismf World Cup è seconda in classifica generale a 97 punti dalla svizzera Marianne Fatton, la 24 enne di Dombresson, che da specialista delle Sprint (nella quali vanta i titoli mondiali Juniores e Under 23) è diventata molto performante anche nelle gare Individual e Vertical. Eppure per lei la Coppa del Mondo non è un’ossessione. Terza lo scorso anno, seconda nel 2020 ad una gara dal termine."La strategia è di famiglia. Io e Michele la pensiamo allo stesso modo. Viviamo giorno per giorno. Guardate me: nella prima tappa ho perso tanti punti perché ero ancora alle prese con i postumi della mononucleosi e adesso mi trovo ad inseguire".
De Silvestro: Fatton imbattibile?
"Solo nelle Sprint. E’ una specialista e fa gara a sé. Ma nei Vertical e nell’Individuale è un’altra faccenda. Ora sto bene, la condizione c’è e me la gioco".
Scelga la donna della stagione
"Marianne Fatton. Che andasse così forte non era pensabile. Da specialista delle Sprint è diventata una polivalente di alto profilo. Complimenti a lei".
Una tappa, quella di Madonna di Campiglio, alla fine della Coppa del Mondo e, senza la Cina, un circuito in sole quattro tappe. E 97 punti da recuperare.
"Sarà come una rincorsa in una salita molto ripida. Restano tre gare: è dura. Ma non mi arrenderò senza provarci. Adesso che ho iniziato a salire sul podio anche nella Sprint non mi voglio fermare più. Sto bene e mi sento in crescita".
Cresciuta lo è, parecchio, dalla passata stagione. Sente che può migliorare ancora?
"Sono migliorata in salita, nella gestione della gara, un po’ in tutto. Ho lavorato tanto e i frutti iniziano a vedersi. Ho aumentato le ore e ho cambiato un po’ di aspetti del mio allenamento a livello qualitativo".
Confrontarsi con Michele Boscacci l’aiuta?
"Si, è un bel vantaggio. Parliamo e discutiamo ed usciamo insieme ad allenarci. Anche se poi ognuno fa i propri lavori".
Cos’ha imparato da lui?
"A non essere mai stanchi e ad allenarmi in qualsiasi condizione. La sua determinazione è un esempio".
Il livello si è alzato, tra le donne?
"Molto. Nel Vertical di Coppa di Andorra siamo state in sette sotto il record di Victoria Kreuzer. C’era neve più veloce, è vero ma non basta a spiegare la differenza rispetto al passato. E, in futuro, con la prospettiva olimpica, il livello si alzerà ancora di più"
Sarebbe la chiave di volta per il vostro sport?
"Darebbe un’altra visibilità allo sci alpinismo e, soprattutto, lo metterebbe alla pari degli altri sport invernali. Se non ci saranno le olimpiadi non ci sarà interesse per noi e diventerebbe molto difficile essere professionisti in uno sport nel quale, in Italia, c’è bisogno del supporto dei Gruppi Sportivi Militari".
Coppa del Mondo o La Grande Course?
"Dico che si può provare a farle entrambe. Ora c’è un mese senza le gare di Coppa e allora, perché no, provare a fare bene alla Pierra Menta. Poi, in vista delle finali di Coppa di Campiglio che assegneranno anche le medaglie europee bisognerà fare delle scelte".
De Silvestro e il futuro: dove vuole arrivare?
"So che posso migliorare ancora molto e lavorerò duro per riuscirci. Poi si può sempre migliorare: la mia filosofia è anche quando si è al top si può crescere ancora".
Alba De Silvestro: “La Coppa del Mondo? Sarà una rincorsa in una salita molto dura ma non mollo senza averci provato”
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