Quando le gare si fanno dure, Alexander Bolshunov non ha rivali. Ancora una volta il russo ha mostrato la propria superiorità rispetto a tutta la concorrenza, vivendo una giornata bellissima nella quale ha dato una lezione a tutta la squadra norvegese, che è stata costretta a piegarsi. Nonostante fosse praticamente da solo contro un poker di big della Norvegia, Krüger, Røthe, Sundby e Holund, infatti, Bolshunov è riuscito a tirare fuori un finale di gara sapiente, nel quale ha risposto all’attacco orchestrato dai norvegesi, prendendo di forza la vetta in discesa, per poi non mollarla più fino all’arrivo, andando a tutta come se fosse una sprint.
Alle sue spalle i quattro norvegesi hanno lottato fino all’ultimo, hanno cercato di stargli a contatto sullo strappetto finale per tentare di beffarlo sul rettilineo conclusivo, ma nulla hanno potuto contro colui che è oggi l’atleta più forte del circuito, quando si tratta di gare dure. Una giornata trionfale per Bolshunov, anche perché ha guadagnato tantissimo ai danni di Klæbo, che si è ritirato poco dopo metà gara, al quale ha preso, tra vittoria e bonus, la bellezza di 140 punti, visto che fermandosi a metà gara il detentore della Coppa del Mondo non può prendere i punti dei bonus. Il campione norvegese dovrà dare fondo a tutto il proprio talento per riuscire ad avere la meglio su un atleta che quest’anno sembra essersi tolto la fama di eterno secondo, diventando vincente, anche nella condotta della gara. Tra i due ci sono 299 punti nella classifica generale.
Alle spalle del russo, quindi, Krüger e Rothe, che l’hanno accompagnato sul podio, mentre ottimo quarto un Sundby finalmente tornato su ottimi livelli e quinto Holund. Lo skiathlon di Oberstdorf ha regalato ai tifosi anche un ottimo Cologna, che fino alla fine ha lottato per il successo, concludendo in settima posizione a 7” dalla vetta. Un risultato che dimostra quando lo svizzero possa essere ancora competitivo. Ottava piazza per Niskanen, il quale ha dato ancora una volta l’impressione di aver gestito malissimo la gara a livello tattico, spendendo troppe energie inutili e lavorando tanto per gli altri. Dosando meglio le energe, forse, avrebbe anche potuto lottare per il successo. Nella top ten, alla fine quattro russi e quattro norvegesi.
Un applauso, però, lo merita la squadra tedesca, che con Dobler, Katz e Notz, è rimasta fino alla fine nelle posizioni di vertice, facendo sognare un risultato straordinario. Non è arrivata la top ten, ma la condotta di gara è piaciuta, così come quella del 2000 Moch, rivale di Graz in Opa Cup Junior, per buona parte della gara nei venti, prima di crollare nel finale e uscire dalla zona punti. Poco male, ha mostrato e confermato di avere il giusto carattere, oltre al talento, per emergere.
L’Italia è riuscita ad andare a punti ancora una volta con Francesco De Fabiani, che ha concluso in 18ª posizione. Il valdostano è stato autore di una gara coraggiosa, è riuscito a occupare le posizioni di testa praticamente per tutta la durissima fase in classico, prima di calare, come spesso gli accade in questo format, quando si è passato allo skating. La sua prestazione, però, può far guardare avanti con fiducia, soprattutto in vista dello Ski Tour scandinavo di febbraio.
Fuori dalla zona punti gli altri azzurri, con Daprà 34°, che è però piaciuto molto per atteggiamento, lottando fino alla fine per la zona punti. 37ª posizione per Paolo Ventura, positivo nella fase in classico. Purtroppo più indietro gli altri italiani, con Salvadori 48°, Nöckler 49° e Romano 51°.
Giornata difficile per il neo papà Ustiugov, che a differenza di quanto fatto nel biathlon da Bø, ha fatto tanta fatica già in classico, chiudendo solo 25°. Addirittura ritirati, invece Klæbo e Iversen, che ancora una volta, come accaduto già a Seefeld, sono andati in crisi in questo format di gara.
CRONACA
Come prevedibile Niskanen subito in testa a far ritmo, braccato da Klæbo e Iversen. Bolshunov è coperto, mentre De Fabiani risale immediatamente tra i migliori. Al termine del primo giro è il russo in testa, De Fabiani è nelle prime posizioni, mentre Niskanen si lascia sfilare dopo aver tirato all’inizio. La prima accelerata viene data al sesto chilometro per i bonus points proprio dal finlandese, che va a guadagnare qualche metro per prendersi i 15 punti davanti a De Fabiani e Sundby staccati di 7”, quindi Bolshunov che prende due punti su Klæbo. Il finlandese non rallenta e tenta la fuga, ma Bolshunov prende in mano la situazione per riagganciarlo, seguito da De Fabiani e Sundby. A metà della frazione in classico, quindi, Niskanen guida con 3” sul russo e 5” sull’azzurro, mentre Salvadori è 23°.
I ritmi sono alti rispetto alle abitudini, Bolshunov riaggancia Niskanen, mentre Sundby segue a qualche metro. De Fabiani in questa fase fatica a tenere i primi tre e si accoda a Røthe in sesta posizione. In testa si forma un quartetto, perché ai tre sopracitati si accoda anche Krüger. Alle loro spalle un altro quartetto con Holund, Røthe, De Fabiani e Belov. Sul tratto di salita il gruppo si riunisce, anche se a tirare è sempre Niskanen. Il finlandese si prende anche i 15 punti di bonus del decimo chilometro, davanti a Bolshunov. De Fabiani è sesto, mentre Klæbo inizia a crollare in 18ª posizione a 21”. Il russo quindi guadagna altri 12 punti sul norvegese.
Il leader della Coppa del Mondo si sente bene, decide di mettersi a far ritmo e selezione. Il gruppo si allunga riducendosi a nove elementi, tra i quali cerca di reggere anche De Fabiani. Røthe e Krüger non vogliono lasciare spazio a Bolshunov. Sempre più indietro invece Klæbo. Bessmertnykh prende la prima posizione lavorando per Bolshunov, che nel gruppo dei nove può contare anche su Larkov. Il ritmo dei russi si fa sentire, i norvegesi si accodano, De Fabiani perde contatto ed è a 12”, mentre Niskanen viene raggiunto da Cologna a 24” dalla vetta. Salvadori risale in 27ª posizione, mentre Klæbo e Iversen crollano fuori dalla top trenta.
Bolshunov prende in mano la situazione a fine frazione, così si arriva al cambio sci col russo in testa su Røthe, Krüger, Holund, Sundby e Bessmertnykh, Larkov è a 9”, De Fabiani ottavo a 22”. Inizia la fase in skating con Røthe, Bolshunov e Krüger che guadagnano qualche metro nel cambio sci. Indietro c’è Ustiugov, mai visto in gara nella fase in classico, attorno alla 26ª posizione, in zona Salvadori. Non troppo lontani dai trenta Daprà, Nöckler e Ventura. Merita una mezione speciale Friedrich Moch, che dopo la fase in classico è 20°. Nel frattempo si ritirano Iversen e Klæbo, ancora una volta in difficoltà in questo format come accadde già a Seefeld.
In vetta si forma un quintetto con Bolshunov braccato dai quattro norvegesi. De Fabiani è invece a 25” con Niskanen, Cologna e Notz, mentre nelle retrovie Ustiugov inizia a guadagnare posizioni. Bolshunov lascia lavorare i norvegesi e può sorridere perché al gruppo di testa si riunisce anche il compagno di squadra Larkov. De Fabiani è sempre nel gruppo inseguitore, che nel frattempo si è allargato a nove atleti, con ben tre tedeschi. Al bonus points del ventunesimo chilometro Røthe e Krüger fanno un favore a Klæbo, togliendo qualche punto a Bolshunov, che ne guadagna comunque altri dieci in classifica generale. De Fabiani perde contatto col gruppo inseguitore e scende a 44” attorno alla quindicesima piazza.
I ritmi si abbassano d’improvviso, così al gruppo di testa si uniscono anche Niskanen e Cologna, oltre al tedesco Notz. La gara diventa tattica, così anche il secondo gruppo inseguitore si riaggancia, tanto da formarsi un gruppo di 14 atleti. De Fabiani è invece in ventesima piazza, Ustiugov risale fino al 21° posto, mentre il giovane azzurro Daprà lotta per conquistare qualche punto. Al venticinquesimo chilometro Niskanen prende altri 15 punti, Larkov ne toglie due a Bolshunov che ne raccoglie altri 10. Il gruppo si allunga, ma al via dell’ultimo giro è ancora di quattordici elementi.
Ad accendere la miccia ci pensa Holund, che va all’attacco in salita a due chilometri dall’arrivo, lo tengono Bolshunov, Røthe, Krüger e Sundby. Il russo risponde in discesa e dà una nuova accelerata nello strappeto a poche centinaia di metri dal traguardo, guadagnando un paio di metri su Krüger, così si presenta in testa al rettilineo finale e di forza si prende una vittoria straordinaria ai danni dei norvegesi. Krüger è secondo, Røthe è terzo, con Sundby quarto e Holund quinto, seguiti da Larkov. Bene Cologna settimo, davanti a Niskanen. Diciottesima posizione finale per De Fabiani, unico azzurro a punti.
CLASSIFICA FINALE
1° A. Bolshunov (RUS) 1:13’40.6
2° S.H. Krüger (NOR) +0.9
3° S. Røthe (NOR) +1.2
4° M.J. Sundby (NOR) +2.5
5° H.C. Holund (NOR) +2.9
6° A. Larkov (RUS) +6.1
7° D. Cologna (SUI) +7.7
8° I. Niskanen (FIN) +17.3
9° E. Belov (RUS) +18.8
10° A. Bessmertnykh (RUS) +19.1
Gli italiani
18° F. De Fabiani +1’26.8
34° S. Daprà +2’47.7
37° P. Ventura +3’01.6
48° G. Salvadori +3’57.1
49° D. Nöckler +4’21.4
51° L. Romano +6’14.6
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Fondo – Silenzio, c’è sua maestà Bolshunov! Il russo domina i norvegesi nello skiathlon
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