Era la più giovane del contingente italiano alle Olimpiadi Giovanili di Losanna, essendo lei classe 2003, e alla prima esperienza mondiale.
Erika Sanelli si è ben comportata nelle gare di Villars, concludendo anche con un ottimo quinto posto la sprint. La giovane di Premana ha raccontato questa avventura a cinque cerchi: «Per me è stata la prima esperienza a livello mondiale, ero l’unica 2003 del gruppo azzurro. Purtroppo, lo scorso anno, non ho avuto l’opportunità di venire a Villars per i Mondiali. Per questo motivo, quando sono partita, ero stracontenta per la convocazione ma anche tanto agitata. Sapevo di dover fare bene, era una responsabilità ed esserci riuscita è la soddisfazione più grande».
Pur non tornando a casa con una medaglia al collo, quindi, Sanelli può ritenersi ampiamente soddisfatta di questa esperienza: «Per me era la prima volta e posso essere davvero felice di quanto ho fatto, soprattutto se consideriamo l’ansia e le difficoltà che devo superare per allenarmi, andando ancora a scuola e abitando lontana dalla zona di allenamento. Sono contenta del risultato della sprint, raggiungere la finale è stato un grande risultato. Nell’individuale, che non è il mio format preferito, mi sono difesa bene, mentre mi dispiace per la staffetta, chiusa al quarto posto, ma ce l’abbiamo messa tutta».
La bellezza delle Olimpiadi Giovanili non è soltanto legata all’aspetto agonistico: «Ho apprezzato tutto, ogni momento, non soltanto le gare ma in particolare la quotidianità, quando andavo a mangiare in mensa dove incontravo atleti di tutto il mondo. È stupendo, impari tante cose nuove. Questa settimana è volata».
Sanelli è stata poi molto felice di un piccolo particolare che non è passato inosservato: «In squadra eravamo tutti lombardi, ci conoscevamo da tempo e ciò ci ha aiutato a fare squadra. Anche questo aspetto è stato molto bello».
La giovane lombarda ha diversi punti di riferimento nel mondo dello sci alpinismo, due in particolare: «In uno sport tanto faticoso come il nostro mi ispiro soprattutto a due donne: Alba De Silvestro e Giulia Murada. Oltre a loro, per me sono stati fin qui fonte di ispirazione anche gli allenatori che mi hanno aiutata».
Assaporato lo spirito olimpico, Erika Sanelli sogna ora che lo sci alpinismo possa entrare nel programma anche delle Olimpiadi maggiori, al di là se parteciperà o meno anche lei: «Sarebbe bello poter partecipare alle Olimpiadi, ci spero ed è un sogno. In realtà, però, me lo auguro soprattutto per il nostro movimento, perché lo sci alpinismo è uno sport bellissimo, faticoso, che combina forza, tecnica e scaltrezza. In ogni caso spero di arrivare ad alto livello».
Sci alpinismo, Erika Sanelli l’ azzurra più giovane a Losanna 2020: “Ho apprezzato tutto di questa esperienza!”
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