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Biathlon

Losanna 2020 – Risultato storico per il biathlon italiano: la staffetta mista è d’oro alle Olimpiadi Giovanili!

Si fa la storia a Les Tuffes! Per la seconda edizione consecutiva dei Giochi Olimpici Invernali Giovanili la staffetta mista dell’Italia sale sul podio, ma questa volta la medaglia ha un colore ancora più bello, l’oro, conquistato da Martina Trabucchi, Linda Zingerle, Nicolò Betemps e Marco Barale, che sono riusciti a battere l’armata russa, squadra che fin qui aveva dominato il programma del biathlon a queste Olimpiadi Invernali. Un oro conquistato con un finale magistrale di Marco Barale, capace di recuperare oltre 25” al russo Domichek, andando a tutta sugli sci, ma soprattutto non sbagliando nemmeno un colpo al poligono. Una gara perfetta, che gli ha permesso di regalare all’Italia la medaglia del colore più prezioso e completare la splendida prestazione di tutta la squadra azzurra. Addirittura la Russia ha chiuso a 43” di distacco, la Francia terza a 1’28”, Norvegia quinta a 2’25”, Germania settima a 3’48”. Appena sei ricariche utilizzate nel corso della gara, dove di venticinque squadre, appena tre non hanno girato.
Ognuno ha infatti contribuito al meglio a questa storica medaglia. Martina Trabucchi è stata bravissima nella sua prima frazione, chiusa al quarto posto, essendo riuscita addirittura a non utilizzare ricariche e comportandosi bene sugli sci. La valdostana ha dimostrato ancora una volta di non sentire la pressione, l’ideale per un’atleta al lancio. Indescrivibile la frazione di Linda Zingerle, che ha rischiato con le ricariche al primo poligono ma è stata veloce e precisa nell’utilizzarle. Poi è stata perfetta e nell’ultimo giro si è inventata il miracolo, andando addirittura a mangiare 17” alla russa per girare in testa. L’ennesima conferma di un’atleta di talento. Dopo di lei è toccato a Betemps, che si è difeso benissimo, concedendo qualcosa sugli sci, ma non troppo, ma sparando molto bene al poligono, dove ha utilizzato appena due ricariche dimostrando grande solidità, mentre gli altri, a parte il russo Idorov, sono andati in difficoltà, tanto che l’azzurro ha guadagnato secondi su tutti gli avversari, consegnando di fatto il podio all’Italia, cambiando secondo a 25” dal russo e con un ampio vantaggio sulle altre nazioni. Quindi Marco Barale, con il podio ormai certo, ha pensato alla vittoria e l’ha fatto senza sbagliare nulla, portando tutti i suoi avversari a lezione di tiro.
È una pagina bellissima per il biathlon italiano, l’ennesima conferma che l’Italia sta lavorando benissimo nello sport su sci e carabina. La vittoria che arriva da giovani cresciuti in Valle d’Aosta, Alto Adige e Piemonte, seguiti in questa avventura da un responsabile friulano, Daniele Piller Roner, insieme all’altro friulano Romanin, il valdostano Cianciana e il sudtirolese Kuppelwieser, dimostra che il biathlon ha diversi centri in grado di sfornare atleti di livello, come dimostra anche la Squadra A attuale. La strada per questi giovani è ovviamente ancora lunga, di ostacoli nel loro cammino ne troveranno, come è giusto che sia, ma sicuramente c’è una base sulla quale lavorare, investire e sognare.

CRONACA
La Russia parte subito in testa con Mokhova, che alza il ritmo portandosi dietro la norvegese Randby e la francese Bertrand. Martina Trabucchi regge bene ed è stabilmente nelle prime posizioni del gruppo inseguitore. La valdostana non sente la pressione del lancio, fa un grande lavoro al primo poligono, non utilizza ricariche ed esce terza a 10” da Randby e la bulgara Dimitrova. Mokhova è costretta a usare due ricariche ed è con l’azzurra, che sfruttando il traino della russa non perde molto sugli sci. Alla seconda serie Dimitrova è la più veloce, così la Bulgaria esce in testa con 15” su Mokhova a 20” su una splendida Trabucchi, ancora infallibile. La russa è un portento sugli sci e cambia al primo posto con 5” sulla bulgara, 12” sulla norvegese Randby e 16” su una splendida Trabucchi, autrice di un lancio perfetto. Germania a 35”, Francia addirittura a 54” perché Bertrand è stata costretta a girare.
La Russia prende il largo con Zenova, velocissima sugli sci, alle sue spalle la norvegese Stensaker e Linda Zingerle agganciano la bulgara Hristova. Alla prima serie brutto spavento per l’azzurra, costretta a utilizzare le tre ricariche, ma brava a uscirne bene, tanto da guadagnarsi il secondo posto a 20” da Zenova. Hristova è terza a 37”, mentre Stensaker è quarta a 43” riagganciata dalla Germania con Fichtner. A parità d’errore, Zingerle ha guadagnato oltre 20” sulla norvegese, utilizzando meglio le ricariche. La francese Jeannier è a 1’05”. Nel secondo giro Zingerle va tutta e recupera diversi secondi a Zenova, mentre Stensaker aggancia e stacca la bulgara, quasi raggiunta anche dalla slovena Maric. Perdono secondi la tedesca Fichtner e la francese Jeannier. Nella serie in piedi Zenova è ancora perfetta, così la Russia esce in testa, ma Zingerle è splendida, usa solo una ricarica ed è a 17”. Molto più indietro la norvegese Stensaker, addirittura a 59” pur senza sbagliare. Quarta la ceca Dolezalova, mentre perdono altri secondi Fichtner e Jeannier, perde diversi secondi la Bulgaria. L’ultimo giro di Zingerle è da annali, l’azzurra va a tutta sugli sci, mangia secondi alle avversarie e al cambio riesce addirittura a essere in testa con sei decimi sulla russa, facendo registrare ovviamente il miglior tempo di frazione. Magnifica la sua prestazione, da atleta di altra categoria. La Norvegia è a 51” con una Stensaker brava sugli sci nel finale. Alle sue spalle Repubblica Ceca a 1’11”, Germania a 1’13”, quindi la Francia a 1’36”.
Tocca ai maschi. Il russo Irodov prende subito la vetta e stacca Betemps che è a 4”. Da dietro recuperano qualcosa il norvegese Fedreheim, come il ceco Abraham, il tedesco Schaser e il francese Guiraud-Poillot. Irodov è veloce e preciso al primo poligono, incrementando il proprio vantaggio, ma Betemps è bravissimo a restare calmo, utilizza in modo perfetto la ricarica ed è secondo a 21”. L’azzurro guadagna sugli altri, perché tutti rischiano, Fedreheim usa tre ricariche ed è a 1’10” dalla vetta, Abraham addirittura gira e viene raggiunto dal francese a 1’42”. Crolla il tedesco Schaser, che gira addirittura quattro volte. La Germania si chiama fuori dalla gara. Nel secondo giro intanto Irodov guadagna sull’azzurro, che però regge bene pur non avendo punti di riferimento in pista e non perde da chi lo segue. Si arriva alla serie in piedi, il russo rischia, usa tre ricariche ma si salva. Betemps è bravissimo e con una sola ricarica esce a 17” dal russo. Il valdostano ha fatto la differenza al tiro in condizioni davvero difficili, tanto che alle sue spalle anche Fedreheim deve salvarsi con tre ricariche ed è a 1’10” dalla vetta, Abraham gira ed è a 1’58”, Guiraud-Poillot usa tre ricariche ma è lento ed esce a 2’11”. Nell’ultimo giro Irodov guadagna ancora ma non troppo, tanto che Betemps dà il cambio a 25” dalla vetta. La Norvegia è terza a 1’25”, la Repubblica Ceca quarta a 2’01”, la Francia quinta addirittura a 2’16”. Il valdostano segna un ottimo quarto tempo di frazione, così l’Italia è ampiamente in zona medaglia e in corsa per un incredibile oro.
Nel corso del primo giro dell’ultima frazione Barale recupera alcuni secondi a Domichek, mentre perdono qualcosa il norvegese Thon e il ceco Kudrnac, agganciato dal velocissimo francese Garcia. Alla prima serie di tiro Domichek usa due ricariche ed esce ancora in testa, ma Barale non sbaglia ed è a 10” dalla vetta. Alle loro spalle Thon e Garcia sono perfetti al tiro e recuperano qualche secondo, così come Kudrnac che non sbaglia. Il francese e il ceco sono a 46” dal norvegese per il terzo posto. Intanto nel secondo giro Barale continua a recuperare qualcosina a Domichek, mentre Thon si difende dal ritorno di un Garcia che nel frattempo stacca il ceco. L’ultimo poligono è come sempre quello decisivo per le medaglie e qui Barale è magnifico: spara con velocità, sente che l’avversario è in difficoltà, non sbaglia un colpo, porta tutti a lezione di tiro ed esce con ampio margine di vantaggio su Domichek, costretto addirittura a girare, consegnando l’oro all’Italia. Il finale è soltanto una festa in attesa di abbracciare i compagni e i tecnici, felici e commossi al traguardo. Alle sue spalle il russo Domichek prende l’argento, mentre la Francia conquista il bronzo grazie a un poligono pazzesco di Garcia, che non sbaglia nulla e scavalca il norvegese Thon, costretto a girare. Quando gli altri tagliano il traguardo, l’Italia sta già festeggiando questa magnifica giornata.
CLASSIFICA FINALE
1ª Italia 1:10’55.3 (0+6)
2ª Russia +43.7 (1+12)
3ª Francia +1’28.6 (1+13)
4ª Rep. Ceca +2’02.6 (2+14)
5ª Norvegia +2’25.3 (2+16)
6ª Polonia +2’37.1 (0+13)
7ª Germania +3’48.6 (4+10)
8ª Ucraina +3’51.5 (0+10)
9ª Kazakistan +4’47.0 (1+14)
10ª Austria +5’15.8 (4+18)

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