Robert Antonioli non batte ciglio. La sua stagione d’oro nell’anno solare 2019 è finita con la vittoria nell’Individuale dell’opening di Coppa del Mondo, in Francia, dopo che a fine aprile aveva smesso con il primo Mezzalama della vita dopo aver vinto la terza Coppa del Mondo della carriera. Una scorpacciata da essere satolli se non fosse che i campioni la fame la conservano sempre.
Antonioli, che inizio: se l’aspettava?
"No, perché la prima gara è sempre un’incognita. E di solito, ad inizio stagione, non vado mai troppo forte. E, invece, già ai Campionati Italiani ho capito che la condizione c’era. Così in Coppa del Mondo sono andato convinto di poter fare bene. Ho vinto ma è stata una gara tiratissima tanto che prima della discesa più lunga ero settimo".
Se questo è l’inizio chissà che combinerà quando sarà al massimo delle sue possibilità
"Spero di non sprecarla, la forma. Quest’anno il calendario è fittissimo e con gare lunghe e massacranti. Quando inizierà La Grande Course avremo dieci giorni di gare in un mese: bisognerà fare delle scelte, non si può essere competitivi per tutta la stagione. Guardando alle gare di Coppa non condivido la scelta di disputare le finali di Coppa del Mondo e i Campionati europei in un unico contesto. Così, magari, chi ha interesse di classifica cercherà un rendimento medio in tutte le gare; chi punta, invece, alla medaglia potrà scegliere la sua gara e dare tutto in quella. Ma, per fare un paragone con lo sci nordico, è un po’ quello che capita adesso con i fondisti che lasciato il Tour de Ski perché le altre gare di Coppa del Mondo non aspettano: i calendari hanno le loro esigenze e noi atleti ci dobbiamo adeguare".
Cos’ha detto la prima tappa di Coppa del Mondo?
"Che l’Italia c’è ed è sempre più forte. Siamo in tanti a poter puntare alla vittoria: Magnini va fortissimo in salita e ha fatto un bel salto di qualità; Lenzi è tornato ai suoi livelli ed è una gran bella cosa".
La Sprint, però, l’ha vinta uno svizzero, Iwan Arnold.
"Gli Svizzeri si stanno specializzando. Non possono essere competitivi in tutto e allora puntano su qualcosa di specifico".
E poi ci sono i giovani che spingono.
"Per loro le Sprint sono il terreno di caccia. Passando da Juniores o da Espoir alle gare di Coppa insieme a noi Senior non possono essere competitivi nella gare Individuali ma nelle Sprint hanno una velocità di base e una prontezza nei cambi che ci mettono in difficoltà. Poi con il passare dei turni viene comunque fuori la nostra resistenza".
La Coppa del Mondo ripartirà da Andorra a fine mese: è pronto?
"Per esserlo gareggerò in Coppa Italia il prossimo fine settimana e poi ai campionati italiani. Quest’anno il circus torna in Germania dove mancavamo da un bel po’ di tempo e poi ci sarà la Cina, una tappa alla quale non possiamo mancare se vogliamo continuare a crescere come movimento".
Per arrivare dove?
"Ai Giochi Olimpici di Milano-Cortina 2026. Lì, da atleta e, se sarò troppo vecchio e non più competitivo, vorrò esserci".
Robert Antonioli: “L’Italia è sempre più forte”

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