Spetta alla coppia norvegese formata da Marte Røiseland e Vetle Christiansen la vetrina principale nella serata del World Team Challenge, il Gala del Biathlon ospitato all’interno della Veltins Arena di Gelsenkirchen, abituale casa dello Schalke 04 e prestata per un giorno ad uno degli sport più popolari di Germania. Il tutto in una serata utile per far scendere il sipario sulla carriera della bavarese Laura Dahlmeier che pur essendo digiuna di biathlon (almeno a livello agonistico) da diversi mesi, ha dato un’ulteriore conferma del tanto talento che porta con sè. Specie al tiro: emblematico il 39/40 al tiro complessivo nei due segmenti di gara, ma anche sugli sci ha dimostrato di esserci, eccome.
In coppia con Philipp Navrath, sostituto dell’ultim’ora di Eric Lesser, Laura Dahlmeier si è mantenuta costantemente nei piani alti della classifica, regalandosi una serata di emozioni e di lacrime, acclamata dagli oltre 40 mila spettatori racchiusi nello stadio di Gelsenkirchen. Solo nel finale, in volata, la coppia tedesca è stata scalzata dal podio per la volata del francese Antoin Guigonnat, preceduto al traguardo anche dagli ucraini Merkushina – Pidruchny.
Gara di rimonta invece per la Norvegia. Quarti dopo la mass-start iniziale, Røiseland e Christiansen sono saliti di livello nel successivo inseguimento, fino a prendere la leadership all’uscita del quarto poligono e condurre senza esitazioni il restante tracciato, con tanto di show finale di Christiansen che si è concesso una "dab" al termine del poligono finale e successiva doccia di birra in fase di premiazione.
Percorso inverso invece per l’Italia: Dorothea Wierer e Lukas Hofer si sono imposti nella mass start, concedendosi complessivamente 6 errori, equamente spartiti, per precedere sul traguardo di 4"5 i tedeschi Dahlmeier-Navrath e di 12" la coppia ucraina, con l’altro team tedesco composto da Denise Hermann e Benedikt Doll appesantito da un minuto di penalità a causa della sbadataggine di lei, rea di aver saltato un giro di penalità.
Gli azzurri, campioni uscenti, hanno però ben presto ceduto il passo nel successivo inseguimento: Dorothea Wierer è incappata in un errore che ha consentito a Laura Dahlmeier di effettuare il primo sorpasso e l’imprecisione al tiro è poi stata la costante in casa azzurra (9 errori nel secondo segmento), rendendo così impossibile tenere il passo dei migliori di giornata. Per Wierer e Hofer si è così materializzato il quinto posto finale, a poco più di un minuto dai norvegesi.
Si chiude con "Tschuss und Danke" ad una Laura Dahlmeier che a 26 anni avrebbe ancora molto da dire in questo mondo, anche in favore di una Germania in difficoltà. Ed oggi lo ha dimostrato.
Molto bene anche Marte Røiseland: dopo aver saltato la tappa di Annecy, la norvegese si è riproposta in grande condizione, come già nelle due tappe inaugurali della stagione. A partire dal 9 gennaio, si dovrà ritornare a fare i conti anche con lei. Ma nel frattempo è tempo di un’altra decina di giorni di pausa.
La classifica finale
1. Norvegia (Røiseland – Christiansen), 32’40"9
2. Ucraina (Merkushyna – Pidruchny), +25"7
3. Francia (Bescond – Guigonnat), +32"5
4. Team Dahlmeier (Dahlmeier – Navrath), +33"1
5. Italia (Wierer – Hofer), + 1’03
6. Austria (Hauser – Leitner), + 1’03
7. Svizzera (Häcki – Weger), +1,04
8. Repubblica Ceca (Davidova – Krcmar)
9. Germania (Herrmann – Doll)
10. Russia (Yurlova – Eliseev)
Biathlon: la Norvegia sbanca la Veltins Arena, Laura Dahlmeier saluta col botto. Italia quinta
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