Avevamo scritto ieri della sorprendente vittoria di Nadine Faehdrich nella sprint in classico di Gällivare. Un successo stile Bradbury, l’australiano che vinse clamorosamente l’oro nello short track alle Olimpiadi del 2002 grazie a una caduta di gruppo.
Una cosa simile è infatti accaduta nella sprint in classico femminile, valida come gara FIS, che si è disputata ieri a Gällivare. Per l’ultimo atto si erano qualificate la svizzera e ben cinque svedesi, che nonostante l’assenza di Nilsson, Karlsson, Falk e Dahlqvist, oltre al ritiro di Ingemarsdotter, hanno l’imbarazzo della scelta nel format.
In curva le svedesi erano tutte vicine, quando Lundgren, non trovando spazio all’esterno, decideva di attaccare all’interno la giovanissima Linn Svahn, giunta poi seconda, non calcolando però bene la propria velocità. Così colpiva la sua connazionale che nel cadere a terra mandava già tutte le altre. In piedi rimaneva soltanto la svizzera Faehndrich, capace comunque di cadere a terra da sola pochi metri dopo, senza però pagarne le conseguenze.
Ovviamente in un team svedese molto competitivo, soprattutto nella sprint, non sono mancate le polemiche. Paradossalmente la più aggressiva è stata proprio Lundgren, che ha attaccato Sundling per un episodio avvenuto in semifinale. Addirittura le due si erano urlate una contro l’altra scambiandosi diverse accuse. Segno del nervosismo di chi non ha la certezza del posto in squadra nonostante talento e titoli giovanili. Sicuramente la vittoria di un’atleta straniera non ha fatto piacere allo staff tecnico svedese, che vorrà chiarire sull’accaduto.
Fondo – La vittoria di Faehndrich stile Bradbury ha causato una lite tra le sprinter svedesi

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