A un mese di distanza dall’arresto cardiaco che l’ha colpito mentre era alla guida, Sondre Fossli ha parlato per la prima volta in pubblico, con un intervista rilasciata alla federazione norvegese.
Lo sprinter ventiseienne ha ammesso di non ricordare nulla dell’accaduto: «Ricordo soltanto di essermi svegliato al mattino e preso la macchina. Non ricordo nient’altro di quel giorno. Posso ricordare qualcosa a partire dal pomeriggio, quando ho aperto gli occhi in ospedale, ma niente altro se non le cose che mi sono state raccontate. Non ricordo nulla del viaggio in macchina. Mi è stato detto che Henriette ha chiamato l’ambulanza non appena è accaduto. Quindi mi ha tirato fuori dalla macchina e due persone si sono subito fermato ad aiutare. Una di loro ha detto che non stavo respirando, quindi Henriette ha iniziato a urlare. Così un ciclista ha sentito lei urlare e si è precipitato da me praticandomi immediatamente il massaggio cardiaco. Devo ringraziare tantissimo loro».
Per dieci minuti l’atleta è rimasto senza respirare: «Mi hanno praticato la rianimazione cardiopolmonare per sette minuti, quindi successivamente per altri tre e in quel momento mi sono ripreso. Sono successe molte cose quel giorno e ho avuto molta fortuna, non ci sono dubbi. È molto triste che accadano cose del genere».
Fossli è stato in ospedale per dieci giorni e ha ringraziato i medici per essersi presi cura di lui, anche amici, famiglia e compagni di squadra per il supporto. L’atleta ha sostenuto poi diversi esami per capire cosa possa aver generato l’arresto cardiaco. Al momento Fossli non sa cosa gli riserverà il futuro e se tornerà a gareggiare: «Sono anch’io curioso di sapere, è tutto molto incerto. Probabilmente non potrò gareggiare nuovamente e la cosa è piuttosto fastidiosa. Ma dopo quanto accaduto sono solo felice di essere vivo. Cerco di godermi ogni giorno e di pensare sempre positivo».
Fondo – Il racconto di Fossli: “Non so se tornerò a gareggiare, ma l’importante è essere vivo”
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