Questa mattina è calato il sipario anche sull’ottava edizione della Coppa del Mondo femminile del salto con gli sci con la competizione finale disputata sul trampolino grande di Chaikovsky. Non poteva esserci epilogo più emblematico che una vittoria della dominatrice della stagione Maren Lundby: la norvegese si è resa protagonista dell’ennesimo dominio di un’annata da record in cui ha completato l’inedita Triple Crown.
Tanto per cambiare la fuoriclasse norvegese ha completato una prova perfetta essendosi imposta in ambedue i segmenti di gara: nel primo la differenza con la rivale delle ultime settimane – Juliane Seyfarth – è stata fatta totalmente dallo stile, in quanto le due hanno ottenuto la medesima misura (128 metri) ma con atterraggi dalla qualità ben differente, poiché la tedesca ha realizzato il solito telemark “rubacchiato” a fronte della genuflessione impeccabile della vincitrice.
Nello spettacolare round finale, reso tale da una sostenuta brezza frontale, Lundby ha guadagnato ancora terreno su tutte le avversarie essendo atterrata a 137.5 metri con telemark, in un momento di improvvisa calma piatta col vento. Proprio la compensazione legata ad Eolo ha dato una spinta decisiva alla ventiquattrenne di Gjoevik per infliggere oltre 10 lunghezze sulla singola manche a Seyfarth, comunque non abbastanza per raggiungerla nella classifica del Blue Bird Tour.
I numeri stagionali di Lundby si commentano da soli: su 25 gare di primo livello (24 valevoli per la Coppa del Mondo ed 1 per il Campionato Mondiale di Seefeld) la norge ne ha vinte 13 ed è salita sul podio in 20 occasioni, quest’ultimo dato rappresenta il record assoluto per il salto femminile, agevolato anche dal maggior numero di apparizioni nella singola annata.
A ciò la fuoriclasse scandinava ha aggiunto la conquista della seconda sfera di cristallo consecutiva, diventando la seconda atleta nella storia della disciplina a riuscirci, e l’oro iridato che le ha permesso di diventare la prima di sempre a vincere tutto ciò che c’è a disposizione nel massimo circuito del salto in gonnella. Infine come mero contorno Lundby ha portato a casa la prima edizione del Raw Air Tournament e, se proprio si vuole essere pignoli, ha mancato l’appuntamento con il Lillehammer Triple ed il Russia Blue Bird Tour.
In ogni caso già ora la norvegese si può considerare a tutti gli effetti il saltatore norvegese più grande di sempre senza alcuna distinzione di sesso ed a livello femminile la più grande di tutti i tempi con buona pace di Takanashi. In ultima analisi la classe ’94 rappresentante la Norvegia ha raggiunto oggi due pietre miliari per poche: le 25 vittorie e le 50 top-three in Coppa del Mondo.
Al secondo posto, distante 12.9 punti dal successo di giornata, si è classificata Juliane Seyfarth: la veterana teutonica ha sfiorato il pleonastico Grande Slam nella manifestazione multi stage russa, in cui si è imposta comunque con un margine di 20.9 lunghezze su Lundby. L’highlight di giornata della ventinovenne di Ruhla è stato senza dubbio la seconda performance, portata a termine oltre l’Hill Size a 141 metri, sostenuta però dal forte vento frontale e soprattutto ultimata senza genuflessione.
Termina così una stagione clamorosa per Seyfarth che fino all’anno scorso si poteva etichettare come “suffragetta” della disciplina, in quanto era stata estremamente competitiva soltanto negli anni in cui la Continental Cup era il massimo circuito. Ora la veterana tedesca, grazie anche al terzo posto nella graduatoria generale della Coppa del Mondo, la si può considerare una delle 10 saltatrici più forti di sempre.
Proprio all’ultima occasione Nika Kriznar è riuscita a salire sul podio per la prima volta in stagione, eguagliando il miglior risultato della carriera ottenuto lo scorso anno a Rasnov: il terzo posto della slovena è stato costruito con i medesimi piazzamenti in entrambe le manche, tra le quali si segnala soprattutto la seconda, portata a compimento a 140.5 metri. La teenager di Ziri è diventata così la terza della propria squadra ad aver ottenuto top-three in stagione dopo Klinec ed Bogataj, solo la Germania – dominatrice della Nations Cup – ha fatto di meglio con Althaus, Seyfarth, Vogt e Straub .
In un finale di stagione da ritrovata saltatrice di vertice, Jacqueline Seifriedsberger ha ottenuto nuovamente il quarto posto finale dopo quello di ieri, precedendo Katharina Althaus. La bavarese, quinta, è riuscita infine a difendere per 42 punti la posizione d’onore nella classifica generale del massimo circuito dal ritorno di Seyfarth, concludendo la seconda stagione consecutiva da piazzata di lusso in tutti gli ambiti.
Quest’anno, invece, chi ha infranto una serie da record è Sara Takanashi – ottava in rimonta quest’oggi: infatti dopo 7 stagioni concluse sul podio nella graduatoria generale della Coppa del Mondo, la nipponica a questo turno si è dovuta accontentare della quarta moneta ben distante dalla top-three, ennesimo indice della peggior stagione della carriera.
Hanno preceduto la fuoriclasse di Kamikawa anche Chiara Hoelzl e la connazionale Yuki Ito, mentre l’hanno seguita in classifica Ursa Bogataj e Silje Opseth a completare le migliori 10. Tutte queste hanno ottenuto oggi dei piazzamenti in linea con l’intera stagione, fa specie il fatto che l’austriaca, la giapponese e la norvegese non siano mai riuscite ad ottenere un podio di tappa.
L’Italia ha sfiorato per la prima parte di gara un ingresso nella top-ten grazie ad Elena Runggaldier, tuttavia nel secondo salto l’altoatesina è scivolata al 15° posto dall’11° parziale. Lara Malsiner, invece, non è andata oltre la 18^ posizione su un trampolino non propriamente a lei favorevole.
Come detto è calato il sipario sulla lunga stagione invernale del salto speciale: le donne torneranno a saltare a livello internazionale il prossimo luglio in occasione del Summer Grand Prix in quel di Hinterzarten (26 e 27 luglio).
CHAIKOVSKY II – HS 140
1. LUNDBY Maren (NOR) 270.9
2. SEYFARTH Juliane (GER) 258.0
3. KRIZNAR Nika (SLO) 247.1
4. SEIFRIEDSBERGER Jacqueline (AUT) 238.6
5. ALTHAUS Katharina (GER) 236.0
6. HOELZL Chiara (AUT) 234.0
7. ITO Yuki (JPN) 224.5
8. TAKANASHI Sara (JPN) 221.0
9. BOGATAJ Ursa (SLO) 220.1
10. OPSETH Silje (NOR) 218.8
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RUSSIA BLUE BIRD TOUR
1. SEYFARTH Juliane (GER) 959.9
2. LUNDBY Maren (NOR) 939.0
3. ALTHAUS Katharina (GER) 896.9
4. HOELZL Chiara (AUT) 861.3
5. KRIZNAR Nika (SLO) 861.0
6. TAKANASHI Sara (JPN) 857.8
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WORLD CUP STANDINGS
1. LUNDBY Maren (NOR) 1909
2. ALTHAUS Katharina (GER) 1493
3. SEYFARTH Juliane (GER) 1451
4. TAKANASHI Sara (JPN) 1190
5. KRIZNAR Nika (SLO) 826
6. PINKELNIG Eva (AUT) 825
7. STROEM Anna Odine (NOR) 717
8. IRASCHKO-STOLZ Daniela (AUT) 701
9. VOGT Carina (GER) 686
10. HOELZL Chiara (AUT) 644
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A Chaikovsky Maren Lundby mette la ciliegina sulla torta in una stagione da record
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