Questa mattina nella cornice del Letalnica di Planica si è conclusa la Coppa del Mondo 2018-2019 di salto maschile, con la consueta finale riservata ai migliori 30 della generale presenti nella località slovena. Non è mancato lo spettacolo, sebbene non sia arrivato l’agognato record del mondo. Protagonista assoluto, manco a dirlo, è stato Ryoyu Kobayashi, andato a mettere la ciliegina sulla torta ad una stagione strepitosa.
Il nipponico ha infatti archiviato il successo per dispersione, infliggendo la bellezza di 20 lunghezze al secondo classificato, eseguendo un primo salto capolavoro da 252 metri, suo primato personale e anche giapponese. Si tratta oltretutto del nuovo record del trampolino, avendo superato di mezzo metro quello stabilito due anni or sono da Kamil Stoch, quando non erano mancate le polemiche in quanto il polacco aveva toccato la neve con il fondoschiena. Nella seconda parte di gara Kobayashi ha amministrato al meglio l’enorme vantaggio e in condizioni non altrettanto favorevole è comunque veleggiato fino a 230.5 metri.
Il risultato odierno ha consentito al nipponico di conquistare anche la coppetta di volo, che così ha preso la via del Sol Levante per la prima volta nella storia, proprio come era accaduto per la Sfera di Cristallo, archiviata già con qualche gara di anticipo. Kobayashi ha concluso così un’annata d’oro con 13 vittorie, 21 podi, il successo della Tournée dei quattro trampolini con Grande Slam annesso, Raw Air, Willingen Five e Planica Seven. Il ventunenne di Hachimantai ha dunque vinto tutto il possibile nel massimo circuito, così l’unico neo rimane la mancata medaglia individuale ai Mondiali di Seefeld. Bisogna però ricordare come Kobayashi abbia effettivamente sbagliato di suo nella prova sul Bergiselschanze, mentre sul normal hill ha perso il titolo per colpe non sue in una competizione lotteria gestita in maniera folle.
Ritornando alla prova odierna, in piazza d’onore si è attestato Domen Prevc, andato a concludere al meglio una stagione che lo ha visto protagonista di tanti alti e bassi, ottenendo oltretutto il podio numero 10 della carriera. L’enfant du pays nella prima manche ha dimostrato di saper flirtare con la grande misura anche sul Letalnica, atterrando a 239.5 metri, ottenendo in quell’occasione valutazioni stilistiche d’eccellenza. Con un secondo salto da 222.5 metri è riuscito a difendere la posizione dal prepotente ritorno di Markus Eisenbichler. Il tedesco ha ottenuto la migliore prestazione nella seconda serie, spingendosi fino a 235 metri sfruttando buona pressione sotto gli sci, che invece è mancata per gli ultimi tre atleti in stanga di partenza. L’ottima performance non è però risultata sufficiente per raggiungere il più giovane dei fratelli Prevc, in quanto il bavarese aveva perso troppo terreno con un primo salto da 227 metri.
Ennesimo quarto posto stagionale per Piotr Zyla, autore di una prima performance maiuscola, essendo atterrato a 248 metri, suo nuovo primato personale. Il polacco non è però riuscito ad effettuare la genuflessione, perdendo di conseguenza punti preziosi, dopodiché un secondo salto da 222 metri lo ha fatto scivolare indietro di una posizione, a favore del ventisettenne di Siegsdorf.
Quinta posizione per un altro giovane padrone di casa, Timi Zajc, protagonista di due solidi salti da 231.5 e 229.5 metri. Conclude così una stagione decisamente positiva in cui si è guadagnato la palma di miglior sloveno. Questo è stato il miglior inverno della carriera anche per i due saltatori che lo hanno seguito: Dawid Kubacki (6°) e Karl Geiger (7°). Il teutonico si è espresso al meglio nella prima parte di gara, dove ha realizzato un salto da 238.5 metri, ma è stato poi scavalcato dal polacco autore di una seconda performance da 234 metri.
Il norvegese Johann Andre Forfang ha ottenuto l’ottava moneta – raggiungendo costantemente la zona 225m – precedendo lo sloveno Anze Semenic. L’atleta del Paese del Tricorno per la seconda volta è riuscito a valicare la soglia dei 240m, atterrando a 241 metri, ma nella scorsa occasione – proprio qui a Planica nel 2017 – era caduto. La top ten è stata infine chiusa dal russo Evgeniy Klimov, che può sicuramente festeggiare il grande progresso che ha effettuato nel volo, coronato anche dal nuovo personale di 233 metri.
I due atleti che hanno accompagnato Ryoyu Kobayashi sul podio della generale, al secolo Stefan Kraft e Kamil Stoch, hanno terminato la stagione un po’ in ombra – oggi sono stati rispettivamente 17° e 11° – ma era già tutto deciso prima di quest’ultima competizione.
PLANICA – HS240
KOBAYASHI Ryoyu (JPN) 464.9
PREVC Domen (SLO) 444.0
EISENBICHLER Markus (GER) 442.5
ZYLA Piotr (POL) 438.6
ZAJC Timi (SLO) 425.4
KUBACKI Dawid (POL) 424.8
GEIGER Karl (GER) 422.8
FORFANG Johann Andre (NOR) 416.2
SEMENIC Anze (SLO) 413.8
KLIMOV Evgeniy (RUS) 411.7
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COPPA DEL MONDO 2018-19
1. KOBAYASHI Ryoyu (JPN) 2085
2. KRAFT Stefan (AUT) 1349
3. STOCH Kamil (POL) 1288
4. ZYLA Piotr (POL) 1131
5. KUBACKI Dawid (POL) 988
6. JOHANSSON Robert (NOR) 974
7. EISENBICHLER Markus (GER) 937
8. FORFANG Johann Andre (NOR) 892
9. ZAJC Timi (SLO) 833
10. GEIGER Karl (GER) 765
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Ryoyu Kobayashi spettacolare: è sua la vittoria nella finale di Planica e la coppetta di volo
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