Si è conclusa con una marcia trionfale tedesca la prima settimana dei Mondiali di Seefeld 2019. La Germania ha conquistato la quarta medaglia d’oro iridata nel giro di tre giorni, ultima quella nel Team Event maschile del salto speciale. Il quartetto formato da Karl Geiger, Richard Freitag, Stephan Leyhe e Markus Eisenbichler ha riportato in patria questo titolo dopo 18 anni, precedendo i padroni di casa rappresentanti l’Austria ed un Giappone da favola.
Nella prima serie la Germania ha cominciato da subito a fare la voce grossa con Karl Geiger che, nella prima rotazione, ha sfruttato al meglio condizioni di favore per infliggere già più di 10 lunghezze a tutte le squadre rivali. Ai turni successivi Richard Freitag e Stephan Leyhe hanno conservato il margine guadagnato dal compagno bavarese, mentre formazioni temibili come Giappone e Polonia hanno ancora pagato dazio con i rispettivi anelli deboli Daiki Ito e Stefan Hula, salvo recuperare terreno sulla Norvegia grazie a Junshiro Kobayashi e Dawid Kubacki. Nel frattempo l’Austria, in virtù di un ottimo Daniel Huber, ha preso la via della piazza d’onore.
Nella quarta rotazione gli scandinavi si sono tirati fuori dalla contesa per le medaglie a causa del salto non eccezionale di Robert Johansson, mentre al giro di boa della competizione la Germania, dopo la performance di livello di Markus Eisenbichler, ha potuto vantare quasi 25 punti di vantaggio sulla lotta per l’argento ed il bronzo tra Austria, Giappone e Polonia, racchiuse in una decina di lunghezze.
Nella seconda manche l’MVP tedesco Geiger ha messo in ghiaccio la medaglia d’oro per la Germania, dilagando ancora una volta nella propria frazione. Alle spalle della superpotenza mitteleuropea è impazzata la sfida per i rimanenti metalli: Yukiya Sato si è superato nel momento decisivo, mettendo in scacco l’Austria e la Polonia, ma il Giappone ha dovuto fare i conti con la successiva performance difficile per Ito, venendo nuovamente scavalcata dai padroni di casa.
Nelle ultime due rotazioni le posizioni sul podio sono rimaste congelate poiché in tutti i testa a testa è emerso un sostanziale equilibrio, con la Germania che ha trionfato con 56.6 punti di vantaggio sull’Austria, 67.3 sul Giappone, 78.4 sulla Polonia ed 87.3 sulla Norvegia. Dunque un vero e proprio dominio per i tedeschi.
Come detto era dai Mondiali di Lahti 2001 che i teutonici non riuscivano ad imporsi in questo format iridato, da un lato per la lunga egemonia austriaca a cavallo degli ultimi due decenni, dall’altro per passaggi a vuoto clamorosi quando erano i grandi favoriti – devi la disfatta di Falun 2015. A poco meno di due mesi dall’annuncio dell’addio alla guida della squadra, il capo allenatore Werner Schuster ha così conquistato il terzultimo titolo che gli mancava in bacheca, restano (e resteranno) i buchi della Vierschanzentournee e della gara a squadre iridata di volo, con la prima soltanto più volte sfiorata.
Chiaramente Eisenbichler e Geiger, rispettivamente terzo e secondo miglior atleta in assoluto di giornata, hanno raggiunto quota due medaglie in altrettanti giorni, col più navigato dei due alla quarta top-three iridata della carriera, di cui tre sono titoli. Dando risposte positive dopo la scelta di accantonare Andreas Wellinger, Leyhe si è messo al collo il primo metallo mondiale di sempre, mentre da questo punto di vista Freitag è al quarto, curiosamente tutti conquistati nei Team Event.
Dunque la gara odierna ha seguito a grandi linee il pronostico scaturito dalla prova individuale di ieri, anche per la seconda e la terza piazza. Con un Daniel Huber in versione extralusso, a compensare un Philipp Aschenwald sottotono, l’Austria si è messa al collo un pesante argento seppur Michael Hayboeck e Stefan Kraft non siano stati autori di prestazioni fuori dalla norma. Per i padroni di casa questa medaglia ha un valore ancor maggiore poiché la settimana prossima non sarà scontato vincerne altre in questa disciplina, che è pound-for-pound quella più seguita in patria tra quelle dello sci nordico.
Con una prova di squadra davvero notevole ha conquistato il primo podio iridato di Seefeld il Giappone, trascinato chiaramente dai fratelli Ryoyu e Junshiro Kobayashi, ma non è da sottovalutare l’apporto decisivo dato da Yukiya Sato. Il paese del Sol Levante era da Liberec 2009 che non otteneva una medaglia nel Team Event nel salto ed a fare da filo conduttore tra questi due risultati è l’ormai veterano Daiki Ito, questa volta l’anello debole della catena nipponica. Se per l’Austria questo rischia di essere l’unico metallo della disciplina a questi Mondiali, per il Giappone è verosimile che possa essere il primo di una serie già che da martedì scenderanno in gara anche le saltatrici.
Tanto amaro in bocca per le due squadre ai piedi del podio: Polonia e Norvegia. I campioni in carica hanno confermato il rapporto ostico con il Bergiselschanze, seppur per caratteristiche dovrebbe essere un trampolino favorevole: Stefan Hula non è riuscito a dare segnali più confortanti di quelli dati nei giorni scorsi dall’escluso Jakub Wolny, mentre a Piotr Zyla, Dawid Kubacki e Kamil Stoch è ancora “mancato il centesimo per fare l’euro”, terminando così la striscia di tre Mondiali consecutivi con una medaglia nella prova a squadre.
Invece per gli scandinavi il discorso è per certi versi differente: in primis non erano dati come favoriti prima degli allenamenti di Innsbruck, anche se nella passata stagione avevano fatto man bassa di ori nelle gare che più contavano, in secondo luogo il Bergiselschanze è tutt’altro che un contesto di gara favorevole a volatori sopraffini come Robert Johansson, Andreas Stjernen, Halvor Egner Granerud e Johann Andre Forfang ed in ultima analisi il quartetto odierno non è quello ideale, per di più anche incerottato.
Hanno disputato tutta un’altra competizione gli altri tre team che hanno ottenuto l’accesso alla seconda serie: alla fine per il sesto posto l’ha spuntata ampiamente la Slovenia (Anze Lanisek, Peter Prevc, Ziga Jelar e Timi Zajc) – per la quale il discorso è analogo a quello fatto per la Norvegia, per quanto gli atleti del Tricorno siano generalmente meno quotati dei rivali nordici – che ha preceduto una Svizzera (Andreas Schuler, Luca Egloff, Simon Ammann e Killian Peier) dai due volti ed una brillante Repubblica Ceca (Viktor Polasek, Tomas Vancura, Cestmir Kozisek e Roman Koudelka). A margine va detto come Peier sia riuscito a far segnare il miglior punteggio assoluto di giornata, segno che il bronzo di ieri è stato tutt’altro che casuale.
Visti i soli due atleti portati a questa manifestazione iridata, l’Italia non ha preso parte alla gara odierna.
WSC SEEFELD 2019 – TEAM EVENT HS 130
1. GERMANIA (Geiger K., Freitag R., Leyhe S., Eisenbichler M.)
2. AUSTRIA (Aschenwald P., Hayboeck M., Huber D., Kraft S.) 930.9
3. GIAPPONE (Sato Y., Ito D., Kobayashi J., Kobayashi R.) 920.2
4. POLONIA (Zyla P., Hula S., Kubacki D., Stoch K.) 909.1
5. NORVEGIA (Granerud H. E., Stjernen A., Forfang J. A., Johansson R.) 900.2
6. SLOVENIA (Lanisek A., Prevc P., Jelar Z., Zajc T.) 858.7
Clicca qui per i risultati completi.
Germania schiacciante sul Bergiselschanze: è oro nel Team Event maschile del salto speciale!
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