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A soli 55 anni è morto Matti Nykänen. Addio al più grande di sempre, “rockstar” del salto e degli sport invernali

Matti Nykänen nasce a Jyväskilä, nella Finlandia centrale, il 17 luglio del 1963. Si dedica al salto con gli sci, dove dimostra subito di avere un talento innato, tanto da abbandonare la scuola in giovanissima età pur di praticare appieno la disciplina.
Muove i primi passi a livello internazionale nell’inverno 1980-’81, quando si laurea campione del mondo junior e ottiene quasi immediatamente il primo podio in Coppa del Mondo, classificandosi secondo a Lahti.
La consacrazione arriva già nel 1981-’82, in cui ottiene il suo primo successo in Coppa del Mondo (sul prestigioso Schattenbergschanze di Oberstdorf) e l’oro iridato su Large Hill ai Mondiali di Oslo 1982.
È sufficiente solo un altro anno per trasformarlo in un’icona assoluta della disciplina. La stagione 1982-’83 è trionfale, poiché il finlandese conquista la Sfera di cristallo (vincendo la bellezza di 10 gare nel corso dell’inverno, primo uomo a raggiungere la doppia cifra) e la Tournèe dei 4 trampolini. Manca solo il mondiale di volo, dove è comunque di bronzo.
A Sarajevo 1984 è medaglia d’argento nella gara su trampolino piccolo. Sei giorni dopo conquista l’oro nella competizione su Large Hill. Quindi nel mese di marzo migliora per due volte il record del mondo, portandolo da 181 a 185 metri.
Nel marzo del 1985 chiude il cerchio, conquistando anche l’oro iridato di volo con gli sci. Nel contesto dei Mondiali di volo, Nykänen ritocca il primato mondiale altre due volte, spingendosi fino a 191 metri. Le sue performance sono talmente impressionanti da indurre la Fis a “calmierare” le competizioni di volo per quasi un decennio. A 21 anni Matti ha già ottenuto tutto l’ottenibile. Vince, inoltre, la sua seconda Coppa del Mondo.
Nel corso dell’annata 1985-’86 diventano di dominio pubblico i suoi problemi legati all’abuso dell’alcool. Viene infatti sospeso dalla federazione finlandese, mancando in diverse gare. Tuttavia nella seconda parte di inverno vince a ripetizione e riesce addirittura a conquistare la sua terza Sfera di cristallo.   
Il 1986-’87 è la prima stagione priva di successi di peso. D’altronde Nykänen, oltre a venire espulso dalla Tournèe dei 4 trampolini a cause di intemperanze dovute proprio a un’ubriacatura, inizia a perdere motivazioni, raccogliendo nonostante tutto un argento ai Mondiali di Oberstdorf.
Tuttavia sulla sua carriera non è ancora scritta la parola fine. Anzi, nonostante abbia già vinto tutto, il suo punto più alto arriva proprio nel 1987-’88. Si impone per la seconda volta nella Tournée dei 4 trampolini, inoltre ai Giochi olimpici di Calgary 1988 vince tutte le tre medaglie d’oro messe in palio (Normal Hill, Large Hill e prova a squadre), guadagnando così fama a livello globale. Complessivamente vince 12 gare di primo livello (record che resisterà fino al 2005) e a marzo arriva, ovviamente, anche la quarta Sfera di cristallo.
Da qui la sua attività agonistica imbocca la parabola discendente a causa, oltre che alla mancanza di motivazioni, sia dell’abuso di alcolici che di problemi alla schiena. L’ultima vittoria in Coppa del Mondo arriva il 1° gennaio 1989. Seguiranno altre due medaglie iridate, seppur non del metallo più pregiato.
Nell’ottobre del 1990 Nykänen annuncia la propria intenzione di ritirarsi dopo le Olimpiadi di Albertville 1992. In realtà l’addio alle competizioni arriva pochi mesi dopo, al termine dell’inverno 1990-’91. Nel corso del 1993-’94 tenta il comeback, ma senza successo. D’altronde la sua vita ha ormai preso un’altra piega.
Tenta l’avventura nel mondo della musica e il suo album d’esordio “Yllätysten yö” (La notte delle sorprese), rilasciato nel 1992, vince il disco d’oro in Finlandia. Tuttavia il successivo “Samurai” non ottiene lo stesso riscontro di pubblico.
Si da’ alla politica, candidandosi a deputato durante le elezioni del 1995, senza però venire eletto. Gli va meglio a livello locale, poiché nel 1996 diventa consigliere comunale nella città di Uurainen.
In seguito a tenere banco è principalmente la sua turbolenta vita privata.
Già nel 1986 Nykänen sposa la modella Tiina Hassinen, dalla quale ha un figlio (Sami). I due però divorziano nel 1988 e nel 1989 Matti convola a nozze con Pia Hynninen, da cui ha un’altra figlia (Eveliina). Anche questo matrimonio ha vita breve e nel 1996 si sposa per la terza volta, con Sari Paanala. Tempo due anni e arriva anche il terzo divorzio.
Tuttavia è la relazione con l’ereditiera Mervi Tapola, diventata la sua quarta moglie nel 2001, a riempire le pagine dei tabloid finlandesi all’inizio del XXI secolo, anche per via dell’ormai cronico alcolismo dell’ex saltatore. Tra il 2003 e il 2010 finisce addirittura in carcere più volte, ricevendo diverse condanne per tentato omicidio, in liti sempre sotto l’influenza dell’alcool. I due divorziano nel 2003, salvo risposarsi l’anno successivo per poi divorziare nuovamente nel 2010, anno in cui a Matti viene diagnosticato un deficit attentivo legato all’iperattività mai curato.
Nell’ultimo decennio ottiene le luci della ribalta in virtù della relazione con la celebrità televisiva Susanna Ruotsalainen e per il suo sesto matrimonio, con Joupsena Pia Talonpoika, avvenuto nel 2014.
La morte, avvenuta improvvisamente a 55 anni nella notte tra il 3 e il 4 febbraio, per cause ancora sconosciute, ha lasciato sotto shock l’intera Finlandia.
I numeri della sua carriera sono superflui, perché sarebbero riduttivi per spiegare chi era Matti Nykänen.
Dal punto di vista agonistico basti dire che lui, nell’arco di soli quattro inverni, ha vinto oro olimpico, Tournée dei 4 trampolini, Sfera di cristallo, oro iridato e titolo mondiale di volo. Nessun altro saltatore, venuto prima e dopo di lui, è stato in grado di fare altrettanto perché ad ognuno dei grandissimi della disciplina manca almeno uno dei cinque allori citati. Come se non bastasse, il finlandese può vantare anche svariati record del mondo.
Non è stato solo un saltatore, bensì un’icona che ha trasceso lo sport, diventando un autentico idolo delle folle. Matti Nykänen è stato l’equivalente di una rockstar o di un divo del cinema che però, anziché suonare una chitarra o recitare di fronte a una cinepresa, saltava dai trampolini.

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