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Biathlon

Biathlon – Mondiali Giovani: bellissima Italia, arriva il bronzo nella staffetta maschile Youth

Arriva dalla staffetta la prima medaglia italiana ai Mondiali Giovanili di Orsblie. A conquistarla è la squadra maschile della categoria Youth, formata da Iacopo Leonesio, Tommaso Giacomel e Didier Bionaz al termine di una gara nella quale non sono certamente mancate le emozioni.
Già dalla vigilia, in quanto Iacopo Leonesio è stato costretto a gareggiare febbricitante, dal momento che anche l’altro azzurro convocato, Stefano Canavese è alle prese con uno stato febbrile. Il valdostano ha tentato di difendersi, è riuscito a mantenere la calma al poligono e a limitare i danni, facendo il massimo possibile viste le sue condizioni odierne. Ci ha pensato poi Tommaso Giacomel a tirare fuori una frazione straordinaria, riuscendo a chiudere al terzo posto dopo aver ereditato un distacco di oltre un minuto dal podio. Una prestazione fantastica quella del trentino, che si conferma un giovane dalle qualità importanti sugli sci, in grado di tutto quando riesce a controllare bene al poligono. Infine a completare l’opera un bravissimo Didier Bionaz, perfetto al tiro e bravissimo nel giocarsi al meglio le proprie carte in volata dove ha beffato il kazako Kireyev, facendo registrare il secondo tempo di frazione.
L’oro è andato a una straordinaria Germania, che ha ampiamente dominato la gara, dimostrandosi di un livello superiore rispetto alla concorrenza. Sul secondo gradino del podio la Slovenia, con una squadra talentuosa e un Cisar che si è confermato un grandissimo talento, bravissimo sia al poligono sia sugli sci, dove in volata ha preso l’argento su Bionaz e Kireyev.
La Cronaca della gara
Ritmo subito alto in testa, dove si forma un gruppo di sette concorrenti: Haugen (Norvegia), Vidmar (Slovenia), Romanchych (Ucraina), Bakiev (Russia), Kansky (Repubblica Ceca), Germain (Stati Uniti) e Kovacs (Romania). L’azzurro Leonesio perde questo treno iniziale ed è staccato di 25” all’arrivo al poligono. Vidmar e Haugen sono perfetti al tiro, non sbagliano nulla ed escono in testa, davanti a Germain a 4” con una ricarica e Romanchych a 11”4 sempre con una ricarica. Leonesio, entrato 21° al poligono, si comporta bene, non sbaglia nulla ed è nel gruppo attorno all’ottava posizione a 22” dalla testa. Nelle prime posizioni si forma un un sestetto che comprende Slovenia, Norvegia, Stati Uniti, Germania (Rudolph), Ucraina e Kazakistan (Bauer) ma prima della serie in piedi si riavvicina anche la Francia con Girod. Questa volta il poligono è più selettivo: esce in testa Romanchych, perfetto al tiro, con un vantaggio di 4” su Bauer, 9” su Haugen, 25” sul tedesco Rudolph che usa tre ricariche. Vidmar è a 28” dopo essersi salvato quando si è trovato spalle al muro con tre ricariche. Leonesio manca due colpi ed è 14° a 1’06”, mentre il francese Girod addirittura gira. Romanchych riesce a tenere sugli sci e al cambio l’Ucraina è prima con 4” sulla Norvegia e 6” sulla Germania di un Rudolph velocissimo nel suo ultimo giro. L’Italia è sedicesima a 1’25” non distante da Russia e Francia.
L’ucraino Hrushchak, il norvegese Paulsen e il tedesco Lodl si mettono in testa a fare ritmo, ma la Slovenia ha un Planko velocissimo sugli sci che inizia a mangiare secondi. Anche Giacomel parte a tutta e dopo 1,3km è già nel gruppetto attorno alla nona posizione con, tra gli altri, il francese Broutier e il russo Khasankaev a 1’07”, che diventeranno 1’03” all’ingresso al poligono. Nella serie a terra Paulsen usa due ricariche ma esce comunque in testa con Lodl e Hrushchak, lo sloveno Planko è a 28” dopo aver utilizzato anch’egli due ricariche. Giacomel è bravissimo, usa solo una ricarica e dopo il poligono a terra l’Italia è settima a 1’05”.
Davanti il ritmo non è altissimo, così Planko recupera molto margine e al passaggio dei 4km è a 12”. Ovviamente è in rimonta anche Giacomel che aggancia lo statunitense Westervelt ed è a 50” dalla vetta. Paulsen e Lodl accelerano prima dell’ingresso al poligono, dove arrivano con 11” di vantaggio sull’ucraino e lo sloveno, mentre l’Italia è sesta a 47”. La serie in piedi in piedi è ancora una volta molto selettiva, ma Lodl è perfetto al tiro e la Germania se ne va con 16” sul kazako Akimov, 34” sull’ucraino Hrushchak (2 ricariche), 48” su Paulsen che gira e 51” su un fantastico Giacomel, che usa solo una ricarica e rimette l’Italia in gioco anche per la medaglia. La Slovenia è sesta a 56” dopo che Planko è costretto a girare. Lodl va a tutta sugli sci e incrementa il proprio vantaggio su Akimov, che arriva a 34”, mentre Giacomel aggancia addirittura la terza posizione a 53” dalla vetta e si accoppia con il norvegese Paulsen, ma sono poco distanti Planko e Khasankaev.
La Germania inizia quindi l’ultima frazione in testa con un vantaggio di 46” sul Kazakistan e 48” sull’Italia, con Giacomel che nel finale stacca il norvegese che chiude a 54” dalla vetta. Il trentino ha fatto registrare nettamente il miglior tempo di frazione con 25”7 su Khasankaev e 30”6 su Lodl.
Il tedesco Koellner controlla in vetta, mentre alle sue spalle si forma un quartetto con Bionaz, il velocissimo sloveno Cisar, il norvegese Gerhardsen e il kazako Kireyev. Per la medaglia però ci sono anche Russia e Ucraina, a 10” da questo gruppetto. Si arriva alla serie a terra con la Germania saldamente al comando, con il quartetto inseguitore a 45”. Koellner è protagonista di un poligono solido, usa una ricarica e rende il vantaggio ancora più saldo, Gerhardsen lo segue a 40” sparando in modo preciso, quindi Cisar è terzo a 51” con una ricarica, seguito da Kireyev (2 ricariche) e Bionaz, che si difende bene utilizzando solo una ricarica. Koellner aumenta il proprio vantaggio su Gerhardsen, che viene riagganciato da Kireyev, Cisar e Bionaz a 50”. Per la medaglia c’è anche l’ucraina perché Borovyk è a 1’08”. Si arriva alla decisiva serie in piedi con la Germania saldamente in testa, mentre il quartetto inseguitore è a 57”. Koellner non sente la pressione e copre tutti i bersagli senza ricariche lanciando la Germania verso la medaglia d’oro al termine di una gara dominata. Alle sue spalle la pressione è molto alta per gli altri due gradini, ma non la sentono Kireyev, un bravissimo Bionaz e Cisar, che non sbagliano e restano in tre a giocarsi due medaglie. Fuori dai giochi ormai l’ucraino Borovyk, a 21” dal terzetto, e soprattutto il norvegese Gerhardsen che utilizza tre ricariche ed è sesto a 26” dal podio.
In testa Koellner si gode l’ultimo giro, mentre i compagni lo aspettano all’arrivo per festeggiare un oro meritatissimo, mentre dietro è battaglia con Cisar che si mette a tirare, Kireyev risponde e Bionaz resta agganciato con grande generosità. La Germania vince quindi la medaglia d’oro con un finale trionfale ma l’attenzione è tutta sulla lotta per le altre medaglie. È arrivo in volata: Cisar regala alla Slovenia l’argento e Bionaz riesce di un soffio a battere Kireyev e regalare all’Italia una straordinaria medaglia di bronzo.
Tanta soddisfazione per lo staff tecnico azzurro guidato dall’allenatore responsabile della squadra juniores e Giovani, Mirco Romanin, che ha lavorato molto duramente da quando in tarda primavera gli è stato assegnato questo compito.

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