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Salto

Finalmente Maren Lundby! La norvegese domina la seconda gara di Sapporo, in cui Elena Runggaldier è nona

Che fosse la più forte lo si era capito tra la prima qualificazione ed il secondo salto di gara uno. Quest’oggi a Sapporo Maren Lundby è tornata sul gradino più alto del podio per la prima volta in stagione, dominando letteralmente la seconda prova della metropoli dell’isola di Hokkaido. Ci apprestiamo a vivere una seconda parte di annata in linea con quella di 12 mesi or sono?
La detentrice della sfera di cristallo ha costruito i fasti odierni fin dalla prima serie, quando con una prestazione da 128 metri ha chiuso in testa seppur con un margine minimo sul duo tedesco a pari merito formato da Katharina Althaus e Juliane Seyfarth. Nel secondo round la norvegese ha alzato il livello della gara di prepotenza, atterrando a metri 133.5 (una tra le migliori misure di giornata, trovata però senza una brezza fuori dalla norma) e dilagando su tutte le avversarie, infliggendo distacchi abissali.
In una gara con forte vento frontale, ma con velocità di stacco nuovamente molto basse – per intenderci nessun’atleta ha superato i 91 Km/h -, si è rivista una Lundby che ricorda da vicino quella che ha vinto in lungo ed in largo nella passata stagione, arrivando anche a mettersi al collo l’oro olimpico di PyeongChang. Lo scorso dicembre non è stato semplicissimo per la Norge, ma da Sapporo comincia un tour de force notevole per la Coppa del Mondo femminile del salto speciale che potrebbe permettere alla scandinava di rientrare in gioco nella lotta alla sfera di cristallo – dove per altro ora è già seconda. Con oggi Lundby ha conquistato il 15° successo in gare di primo livello, riportandosi su Daniela Iraschko-Stolz al secondo posto nella speciale graduatoria e soprattutto staccando definitivamente Sarah Hendrickson.
Distanziata di 19.3 lunghezze, ha vinto il duello teutonico per la piazza d’onore il pettorale giallo Althaus. La bavarese si è attestata sempre attorno ai 126 metri, confermando per questo week-end le sensazioni date nelle prime due competizioni di Lillehammer, ovvero di atleta molto solida a cui manca però il guizzo vincente – che tra l’altro ha avuto ampiamente nelle altre gare dicembrine. In ottica successo finale per la ventiduenne di Oberstdorf sarà fondamentale esprimersi sui livelli di Premanon almeno sui trampolini più piccoli, ma l’impressione è che tutto dipenderà da ciò che sarà in grado di dipingere Lundby.
Terzo podio in stagione, nonché in carriera, per la veterana tedesca Seyfarth: la prossima ventinovenne nativa della Turingia ha confermato l’ottimo feeling con l’Okurayama, realizzando una prestazione in linea con Althaus che infine l’ha preceduta di 4 punti. Va detto che Seyfarth è stata l’atleta che ha trovato di gran lunga il vento migliore di giornata tra le due serie, brava lei ad averne approfittato.
Autrice di un secondo salto davvero notevole, ha chiuso quarta l’austriaca Eva Pinkelnig: atterrata a 131.5 metri, sospinta a 1.7 m/s di vento frontale, la navigata atleta del Voralberg ha realizzato il secondo punteggio della serie decisiva che le ha permesso di recuperare tre posizioni rispetto a metà gara, quando un mezzo vuoto di vento le ha impedito di lottare per la top three. Così la miglior austriaca non è stata Iraschko-stolz – quinta – la cui prova ha avuto un leitmotiv inverso a quello della più giovane compagna di squadra.
Sesto posto per Ramona Straub, il cui salto decisivo da 134 metri le ha permesso di rimontare dall’undicesima piazza parziale, andando a precedere ampiamente Anna Odine Stroem – settima e per la terza gara consecutiva tra le migliori 10 – e Sara Takanashi – ottava. La nipponica ha ancora deluso su un trampolino che conosce come le sue tasche e proprio Sapporo potrebbe averla estromessa definitivamente dalla lotta per la sfera di cristallo.
Splendida nona posizione per Elena Runggaldier: la veterana della Val Gardena si è riconfermata ottimamente sul trampolino grande nipponico per antonomasia, riportando l’Italia nella top ten dopo quasi un anno. L’argento iridato di Oslo 2011 era dal febbraio 2016 che non si classificava tra le dieci migliori e curiosamente riesce a dare il meglio di sé nelle stagioni che partono ad handicap, poiché quest’estate è stata ferma a lungo per infortunio mentre l’off-season 2015-16 era stata caratterizzata dall’assenza di una vera e propria squadra italiana per il salto femminile.
Decima piazza per l’altra beniamina di casa  Yuki Ito che ha preceduto Carina Vogt (11^) e Nika Kriznar (12^). Dopo un dicembre davvero notevole per la squadra slovena e successivamente al grave infortunio patito dalla sua leader Ema Klinec, le atlete del paese del Tricorno hanno clamorosamente mancato la top ten per due competizioni consecutive, un fatto assolutamente insolito per una tra le squadre di maggior talento in circolazione.
Leggeri segnali di crescita per la teenager Lidiia Iakovleva, attestatasi diciottesima, mentre leggermente più attardata si è piazzata Lara Malsiner (21^), la cui buona sorte con Eolo ha avuto giorni migliori.
Nella classifica generale della Coppa del Mondo ha confermato la propria leadership Althaus, forte dei suoi 530 punti, ma Lundby (438) ha continuato pericolosamente ad avvicinarsi. Terza posizione parziale per Seyfarth (356) che precede Iraschko-Stolz (314), Takanashi (280) e Iakovleva (279).
Il massimo circuito femminile del salto con gli sci si sposta ora verso il Giappone meridionale: il prossimo week-end sono in programma ben tre competizioni sul Monte Zao. Si comincerà giovedì 17 gennaio con la qualificazione alla prova individuale del venerdì, sabato si disputerà il primo team event stagionale e domenica si replicherà la competizione individuale.
SAPPORO II – HS 137
1. LUNDBY Maren (NOR) 229.8
2. ALTHAUS Katharina (GER) 210.5
3. SEYFARTH Juliane (GER) 206.5
4. PINKELNIG Eva (AUT) 199.3
5. IRASCHKO-STOLZ Daniela (AUT) 190.6
6. STRAUB Ramona (GER) 187.3
7. STROEM Anna Odine (NOR) 176.3
8. TAKANASHI Sara (JPN) 175.8
9. RUNGGALDIER Elena (ITA) 174.1
10. ITO Yuki (JPN) 170.9 Clicca qui per i risultati completi.

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