Il prossimo 25 Novembre Riitta-Liisa Roponen non sarà di fronte al cancelletto di partenza di una 10km come tante altre ne ha già disputate nella sua lunga carriera. La quarantenne fondista finlandese celebrerà i vent’anni dall’esordio in Coppa del Mondo. Saranno le sue personali nozze di porcellana con lo sci di fondo ad alto livello .
Il suo esordio infatti, avvenne sempre in Finlandia ma a Muonio il 28 Novembre 1998 in una 5km a tecnica libera. L’allora nubile Lassila in una mattina caratterizzata da una forte nevicata caduta la notte precedente si classificò al 70° posto a più di due minuti dalla vincitrice Neumannova.
In quell’occasione la ceca superò per soli cinque decimi Stefania Belmondo e di tre secondi la russa Gavriljuk . La gara maschile fu vinta da Per Elofsson su Bjorn Dæhlie e se scorriamo attentamente le due starting list, Roponen è ovviamente l’unica ancora in attività fra gli atleti di quell’opening a Muonio.
Molta acqua è passata sotto i ponti da quel 1998, lo sci di fondo è radicalmemte cambiato, i campioni si sono susseguiti e vari allenatori si sono avvicendati, ma la highlander Roponen è ancora qui a lottare con atlete che potrebbero essere sue figlie.
A Ruka la pattinatrice finnica partirà per la duecentoventicinquesima (225) volta in gare di Coppa del Mondo e sarà la sua ventunesima stagione con addosso un pettorale di partenza.
Lei però non vuole neppure pensare che questa sarà la sua ultima annata agonistica: “Voglio valutarmi di stagione in stagione. Mi sento ancora innamorata delle gare e delle competizioni. Non credo che finirò la mia carriera al termine di questa annata che culminerà coi Mondiali di Seefeld. Ho ancora molte motivazioni dalla mia parte. Vedo che continuo a migliorarmi e voglio sempre diventare migliore di ciò che ero ieri, sia sotto il lato fisico che mentale“.
Riitta-Liisa Lassila nacque ad Haukipudas, piccola cittadina sita dieci chilometri a nord della più conosciuta Oulu, il 6 maggio 1978. A differenza di molte sue coetanee finlandesi lei si avvicinò seriamente allo sci di fondo agonistico solo all’età di 17 anni. In precedenza si cimentava solamente nel pesapallo, una sorta di baseball riscritto in chiave finnica.
Dopo il debutto in Coppa del Mondo, i suoi primi anni non furono di successo. Non riuscì ad ottenere un posto per i Mondiali casalinghi di Lahti 2001 ed anche nel circuito nazionale i suoi risultati lasciavano a desiderare. Due anni dopo conobbe colui che sarebbe diventato prima il suo allenatore e poi suo marito: Toni Roponen .
Nel 2004 i due si sposarono e “Ritu” , come da sempre viene soprannominata , divenne per sempre Roponen e nello stesso anno nacque la loro figlia Ida.
A Rybinsk, nel gennaio 2007, la pattinatrice finlandese ottenne la sua prima vittoria in Coppa del Mondo in una 15km mass start. Quel 2007 fu indubbiamente il suo anno migliore nel quale oltre a collezionare i primi tre dei nove podi totali in carriera, vinse due medaglie d’oro ai Mondiali di Sapporo sempre in staffetta. Con Pirjo Muranen nella team sprint e con Kuitunen e compagne nella 4x5km. A Vancouver 2010 vinse l’unica medaglia olimpica finendo terza con la staffetta 4x5km femminile finlandese.
Due anni dopo la sua prima vittoria in Coppa, la seconda arrivò a Falun nel 2009. Sempre a Rybinsk Roponen ottenne il suo ultimo podio nel circuito col terzo posto nello skiathlon e la sua sesta medaglia mondiale nella staffetta 4x5km a Falun 2015.
In questi suoi vent’anni di attività oltre all’allenatore personale e marito Toni, nella squadra nazionale le si sono succeduti comunque solo tre allenatori : Jyhlä in due distinti mandati, il norvegese Dalen e da quest’anno Matti Haavisto.
”Ritu” nell’intervista rilasciata alla TV finlandese Yle vuole spendere una parola per ognuno di loro sottolineandone le caratteristiche: ”Il norvegese Magnar Dalen ha portato un nuovo e più intensivo sistema di allenamento che ben si adattava al mio sistema. Mi ha portato ad un nuovo livello anche se a volte era piuttosto autoritario. Reijo Jyhlä l’ho avuto come capoallenatore per più di dieci anni in due decadi diverse e di lui apprezzo il fatto che era sempre in strettissimo contatto coi personal coach, mio marito Toni nel mio caso. Inoltre a differenza di Dalen, permetteva a noi atlete di modificare il nostro calendario di gare a seconda delle nostre qualità e obiettivi stagionali, il che era perfetto per una che predilige lo skating come me. Haavisto è appena arrivato, prima si occupava dei materiali della nostra squadra nazionale ma ha fatto un ottimo lavoro come coach di Krista Pärmäkoski. Per ora sta proseguendo il lavoro impostato da Jyhlä”.
Oltre ai cambiamenti nella direzione tecnica , nei materiali, nei format in questi vent’anni di frequentazioni del circuito di sci fondo, Roponen ha visto susseguirsi all’interno del team finlandese diversi tipi di personalità. Nei suoi inizi, la scena e la leadership di squadra era presa principalmente da Virpi Kuitunen, poi col suo ritiro è emersa la personalità di Aino-Kaisa Saarinen e da qualche anno è Krista Pärmäkoski che a suon di risultati si è consolidata come leader del team finlandese.
”Ritu” vuole dire la sua opinione circa questo cambiamento nelle geranchie che coinvolge le giovani generazioni dei giorni nostri: “ Le gerarchie della squadra nazionale sono cambiate parecchio da quando io vi sono entrata per la prima volta. Le prime volte io non osavo nemmeno aprire bocca nelle riunioni di squadra. Ero una ragazzina. Poi solo dopo molti anni non ho più avuto difficoltà nell’esprimere le mie opinioni. Ora questo cambiamento generazionale e’ molto marcato. Nel senso che ora le giovani non hanno timore nell’esprimere le loro opinioni. Per esempio Krista seppur ancora giovane e’ già come un leader spirituale nel nostro team. Lei e’ la nostra sciatrice di maggior successo. La sua opinione e’ sempre ascoltata e da sicurezza a tutto il team. Fuori dalle gare e’ una ragazza normale, sempre positiva, rilassata e che ti aiuta, ma in gara Pärmäkoski non ha pietà per nessuna, nemmeno verso le sue compagne di squadra".
Anche se i format presenti a Seefeld non favoriscono molto le caratteristiche da pattinatrice di Roponen lei conta in primo luogo di riuscire ad ottenere la selezione per i Mondiali e di lasciare il suo segno nella 30km free e nella staffetta: “Innanzitutto il mio obiettivo è di fare bene fin da Ruka e nelle gare di Dicembre di Coppa del Mondo. Conto di potermi guadagnare sul campo un posto fra le fondiste finlandesi che andranno in Austria a febbraio. Quest’anno abbiamo una squadra che si è ringiovanita e le nuove sono allo stesso mio modo molto motivate a fare bene lì, la loro sfida mi porta ad innalzare ancora di più il mio livello. Certo le sprint e la team sprint forse non fanno molto per me, ma nella 30 km e in staffetta sono pronta a giocarmi le mie possibilità“.
Eterna Riitta-Liisa Roponen! A 40 anni “non voglio certo fermarmi qui!”
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