Domenica 7 ottobre Il Grand Prix Sportful festeggia il quarantennale andando alla ricerca di nuovi record, come potrebbero essere l primato cronometrico e quello dell’atleta più vittorioso, dopo essersi assicurato da tempo quello della continuità senza la minima battuta d’arresto e senza che altre gare di skiroll concorrenziali potessero vantare un traguardo del genere.
Il miglior “crono” in campo maschile è stato realizzato da Giorgio Di Centa nel 2011, mentre a detenere quello femminile è Valentina Shevchenko dal 2010. Questo crono ha un riscontro parziale in quanto tiene conto solo del percorso attuale della gara, che nel tempo ha spostato la località di effettuazione e la zona di partenza. Le prime 9 edizioni, infatti, si erano svolte sul monte Roncon, sulla strada che porta al Grappa, con partenza da Seren e arrivo, dopo poco più di 7 km, davanti alla casetta del patron Giordano Cremonese.
Il tempo record è legato alla località di partenza che non è più quella iniziale del 1988 (decima edizione), quando si correva sulla distanza di km 11,3, partendo dalli stradone di Feltre, mentre la nuova partenza dal 2010 prende il via davanti alla birreria Pedavena, 1800 metri dopo. L’atleta più vittorioso comunque è stato Pietro Piller Cottrer, che scattava sempre alla stessa curva e prendeva il largo, cumulando 6 successi di cui 5 consecutivi dal 2001 al 2006, mentre fra le donne spicca Stefania Belmondo con 4 successi consecutivi dal 1998 al 2001. Il Gotha del fondo italiano, insomma, con il solo Pellegrino che l’anno scorso è riuscito ad avvicinarsi a Di Centa, ma restando comunque a 40 secondi.
Tutti di fondisti di alta classe i nomi che si rincorrono nell’albo d’oro di questa manifestazione, che evidentemente richiede un “motore” del quale gli specialisti puri dello skiroll non dispongono. Ha pagato pegno persino il mitico Alfio Di Gregorio, che dello sci a rotelle è stato l’elemento più rappresentativo, riconosciuto imbattibile dallo stesso Vincent Vittoz, il grande campione francese che in una gara di Coppa a La Tremblade se l’era visto scappare via in partenza senza più riuscire a chiudere, nei restanti 20 km, i cento metri di vantaggio che “Re Alfione” aveva guadagnato.
Forse ci avrebbe potuto provare Simone Paredi, l’alpino che ha messo fine alla carriera di Alfio e attuale allenatore della nazionale femminile di fondo. Nel 2009 volava letteralmente su qualsiasi percorso ma non partecipò alla gara perché, con altri alpini del Centro Sportivo Esercito, rimase in Valsassina per il matrimonio dei commilitoni Anna Rosa e Valerio Theodule. Un’occasione persa, che non si è più ripresentata.
Skiroll – Grand Prix Sportful, la presentazione di Giorgio Brusadelli
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