Un dato di fatto è certo: l’espansione geografica degli sport invernali continua senza sosta. Una dimostrazione che salta subito agli occhi del mondo intero è, ad esempio, la collocazione delle ultime edizioni dei Giochi Olimpici, come anche di quelli in programma tra 4 anni – a Pechino in Cina – ed infine quelli del 2026 che potrebbero essere assegnati alla turca Erzurum, località tutt’altro che ricca di tradizione negli sport della neve e del ghiaccio.
Proprio in quest’ottica uno dei paesi che più sta investendo in nuove infrastrutture è senza dubbio il Kazakistan, battuto soltanto al ballottaggio nella corsa all’evento a cinque cerchi del 2022: quest’oggi a Shchuchinsk è stato inaugurato non ufficialmente un nuovo, suggestivo ed avveniristico complesso di trampolini che si va a sommare a quello di Almaty, rendendo lo stato asiatico uno dei primi al mondo nel rapporto tra qualità e quantità di impianti di grandi dimensioni.
Collocata in prossimità del lago Burabay, un’area di circa 125 ettari è ora deputata ad ospitare ogni tipo di attività legata allo sci nordico, infatti non solo sono stati ubicati i trampolini, bensì anche un notevole tracciato per lo sci di fondo ed un poligono per il biathlon.
Veniamo però al piatto forte del nuovo centro kazako: lo Ski Jumping Center. Ciò che risulta estremamente notevole è che non è stato sfruttato un declivio naturale preesistente su cui appoggiare la zona d’atterraggio, ma essenzialmente tutta la conca che ospita anche le tribune, dalla capienza di 15.000 posti, è stata interamente scavata in un terreno pianeggiante. Dunque è stata costruita una vera e propria torre per poter ospitare le in-run dei trampolini HS 100 (K 90) ed HS 140 (K 122), che verosimilmente diverrà l’immagine da cartolina di Shchuchinsk, come a loro volta lo sono i trampolini di Innsbruck ed Holmenkollen, che tanto ricordano nella conformazione quello kazako.
Aspettando l’inaugurazione ufficiale che avverrà tra pochi giorni, quest’oggi il primo storico salto sul nuovo Normal Hill è stato realizzato dal padrone di casa Sabirzhan Muminov, spintosi di poco oltre gli 80 metri ì. Non solo alcuni membri delle squadre locali si sono cimentati nel testare la nuova collina artificiale, ma anche alcuni ospiti di lusso come gli sloveni Jurij Tepes e Cene Prevc hanno accolto di buon grado l’invito degli organizzatori, mettendo in mostra la loro netta superiorità tecnica (come visibile cliccando su queste parole).
La domanda spontanea a questo punto è: quando si terranno le prime competizioni internazionali a Shchuchinsk? Chiaramente nei prossimi dodici mesi andranno in scena soltanto alcune gare interne al movimento kazako, in quanto sono praticamente ufficiali i calendari sino al marzo prossimo, tuttavia già dall’estate 2019 il paese nato dalla scissione dell’URSS potrà ambire ad entrare nel circuito del Summer Grand Prix.
Inoltre, un complesso così imponente riuscirà ad attrarre l’attenzione dei centro asiatici? Vi sarà uno sviluppo delle discipline nordiche in Kazakistan o ci sarà il rischio di aver eretto soltanto una cosiddetta “cattedrale nel deserto”? Al futuro l’ardua sentenza, certo è che la costruzione di un trampolino piccolo ed uno grande senza dei cosiddetti trampolini scuola è inutile per aumentare i numeri dei praticanti a livello giovanile.
Shchuchinsk: inaugurata la nuova frontiera del salto speciale
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