Con la seconda competizione individuale disputata sul trampolino di volo di Planica si è chiusa la stagione 2017-18 del salto con gli sci maschile: in un mese di marzo da incorniciare Kamil Stoch ha vinto la quinta gara degli ultimi 22 giorni, andando ad accaparrarsi anche il montepremi del Planica 7 e sfiorando una clamorosa conquista della coppa di specialità, infine andata per un soffio ad Andreas Stjernen.
Quella odierna è stata una prova spettacolare a spizzichi e bocconi, poiché il vento frontale ha reso molto performante il Letalnica soltanto in alcuni momenti, mentre negli altri alcune imperfezioni degli atleti non hanno portato a misure clamorose. Stoch ha costruito la 31^ vittoria della carriera in Coppa del Mondo nella prima serie, quando ha saltato da una stanga inferiore a gran parte della concorrenza, atterrando comunque a 245 metri (distanza più lunga di oggi) con un telemark disinvolto, andando ad infliggere pesantissimi distacchi agli avversari e mettendo già in ghiaccio il successo.
Nella manche decisiva il polacco non è stato perfetto sullo stacco e le condizioni del vento incerte non gli hanno dato di certo una mano ad andare lungo, essendosi fermato a 234.5 metri realizzando il quarto punteggio parziale. In ogni caso Stoch si è imposto con 15.5 punti di margine sul più immediato inseguitore, inoltre ha chiuso il gap e superato Johann Andre Forfang nella graduatoria del Planica 7, aggiudicandosi così il montepremi da 20.000 euro, l’ennesimo di una stagione che ha rasentato il limite della perfezione.
Infatti, il successo nella graduatoria che conteggia tutti i punti ottenuti nei salti ufficiali disputati sull’impianto di volo sloveno, è stato l’ultimo di una lunga serie cominciata il 6 gennaio scorso: ricordiamo che in quel sabato pomeriggio Stoch ha completato il Grande Slam nella Vierschanzentournee; un paio di settimane più tardi ha conquistato l’argento di volo iridato individuale (il primo della carriera) ed il bronzo nel team event (il primo nella storia della Polonia); andando avanti sempre con una forbice temporale di 15 giorni il trentenne di Zakopane ad inizio febbraio si è accaparrato la prima edizione del Willingen 5, mentre appena una settimana prima con la squadra aveva trionfato per la prima volta di sempre sul trampolino della propria città (un risultato che in patria è stato vissuto come uno degli highlight della stagione).
Dunque si è giunti ai Giochi Olimpici di PyeongChang, da cui è cominciata un’apoteosi senza eguali: il primo tassello è stato l’oro individuale sul Large Hill (primo da ultratrentenne); poche ore dopo si è continuato con la prima medaglia olimpica – di bronzo – nel team event della storia polacca; infine la scorsa settimana è arrivata la conquista della sfera di cristallo (anche questa volta come primo atleta over 30) ed il contemporaneo successo nel Raw Air, mentre appena due giorni fa è stata raggiunta la pietra miliare delle 30 vittorie in Coppa del Mondo. Che dire: l’annata migliore nella storia del salto!
Elencati i numeri straordinari di Stoch, il resto potrebbe apparire insignificante, poiché il polacco ha lasciato agli avversari le briciole a dir poco. Quest’oggi ha conquistato la piazza d’onore Stefan Kraft che, dopo aver terminato la prima serie al quarto posto, ha rimontato il massimo rimontabile grazie ad un secondo salto di spessore: per il detentore della sfera di cristallo si è chiusa così una stagione a tratti piuttosto complessa, ricca comunque di 8 top three ottenute nel massimo circuito principalmente in un finale dalla ritrovata brillantezza tecnica. In ogni caso il leader del movimento austriaco non è riuscito a condurre la propria squadra alla conquista di alcun successo, un risultato negativo che non arrivava da tempo immemore.
Alle spalle di Stoch la lotta per gli altri gradini del podio è stata piuttosto serrata: in terza piazza si è accomodato Daniel Andre Tande, distante solo mezzo punto da Kraft, che ha così ribadito lo status di miglior norge nella classifica generale del massimo circuito, chiusa al terzo posto. Il norvegese è stato uno di coloro che sono riusciti a raccogliere una briciola lasciata dal fuoriclasse polacco, poiché ricordiamo che a metà gennaio dominò la gara individuale dei Mondiali di Volo di Oberstdorf, a cui si sono successivamente aggiunti gli ori a squadre iridato ed olimpico.
Il grande deluso di giornata è stato Robert Johansson: il ventottenne di Lillehammer si è dovuto accontentare della quarta posizione ad 1.4 lunghezze di distanza da Tande, che non è bastata ad andare a conquistare la sfera di cristallo di specialità per soli 7 punti (ad ex-aequo con Stoch), perché Stjernen (5°) ha trovato un secondo salto di eccellenza che gli ha permesso di recuperare cinque preziose posizioni. In ogni caso la Coppa di specialità è stata ottenuta per la prima volta nella storia da un norvegese, un fatto clamoroso considerando il gran numero di scandinavi che si sono da sempre espressi su ottimi livelli nel volo.
Alla sesta posizione si è classificato un ottimo Richard Freitag, autore del miglior secondo salto che gli ha permesso di rimontare dall’undicesima piazza parziale: per il sassone si chiude la miglior stagione della carriera (bronzo ai Mondiali di Volo e seconda piazza nella generale della Coppa del Mondo) che chissà, avrebbe potuta essere anche migliore non ci fosse stata la rovinosa caduta ad Innsbruck. A seguire si è classificato un compagno di allenamento di Freitag, ovvero un sorprendente Karl Geiger che si è riscattato dopo l’eliminazione nella qualificazione di giovedì.
Soltanto ottavo posto per Forfang – a pari merito con Peter Prevc – autore del peggior salto del week-end nella seconda serie, che gli è significato la sconfitta nel Planica 7 per poco meno di 10 lunghezze da Stoch. Ha completato la top ten Junshiro Kobayashi, terminando un’annata a dir poco da incorniciare con risultati nei voli incredibili fino all’estate scorsa.
Per dare un’idea di quanto il salto speciale sia una disciplina elitaria, quest’oggi il via l’hanno preso i migliori 31 della generale del massimo circuito: tra questi un solo atleta non fa parte delle sei superpotenze (4 giapponesi, 4 sloveni, 5 austriaci, 5 polacchi, 6 tedeschi e 6 norvegesi) ed è ovviamente Simon Ammann (14^). Chiaramente nessun azzurro è riuscito a strappare la qualificazione per la gara finale.
Tra i delusi di giornata ci sono gli sloveni Anze Semenic (17°) ed Tilen Bartol (18°), oltre che Noriaki Kasai (22°) e Michael Hayboeck (24°). Ricordiamo che l’austriaco è rientrante da un malanno gastrointestinale, quindi è stato parzialmente giustificato.
PLANICA II – HS 240
1. STOCH Kamil (POL) 455.6
2. KRAFT Stefan (AUT) 440.1
3. TANDE Daniel Andre (NOR) 439.6
4. JOHANSSON Robert (NOR) 438.2
5. STJERNEN Andreas (NOR) 429.4
6. FREITAG Richard (GER) 427.9
7. GEIGER Karl (GER) 426.9
8. FORFANG Johann Andre (NOR) 424.1
8. PREVC Peter (SLO) 424.1
10. KOBAYASHI Junshiro (JPN) 423.2
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Kamil Stoch vince il Planica 7, ad Andreas Stjernen la coppa di volo
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