Nel periodo temporale che va dall’ ultimo decennio del secolo scorso fino ai primi anni di quello attuale il biathlon in Finlandia era conosciuto principalmente per i risultati di prestigio ottenuti in campo maschile dai suoi due maggiori rappresentanti: Paavo Puurunen e Vesa Hietalahti. Degni eredi dei più vincenti Heikki Ikola e Juhani Suutarinen protagonisti a livello mondiale nel biathlon anni settanta. Famosi, ma non al livello dei colleghi dello sci di fondo del medesimo periodo.
Poi dal 2006 tutto cambia nella terra dei mille laghi e arrivano sul proscenio internazionale Kaisa Mäkäräinen in primis e Mari Laukkanen in seconda battuta. Tutta l’ attenzione mediatica si sposta nel settore femminile e le due biathlete raggiungono picchi di notorietà e TV rating che le varie Pärmäkoski, Saarinen e compagne dello sci nordico riusciranno ad eguagliare solo coi Mondiali casalinghi di Lahti 2017.
In questi dieci anni di traino mediatico fornito da Kaisa Mäkäräinen il biathlon è salito dal 15° al 3° posto fra gli sport più seguiti in TV in Finlandia. In questa speciale classifica solo hockey su ghiaccio e atletica superano la disciplina caratterizzata da carabina e sci stretti.
A dispetto dell’accresciuta popolarità, in questi dieci anni il settore maschile non ha prodotto nessun ragazzo o prospetto capace di conquistare podi, top 20 o che abbia riscontrato un certo interesse da media o pubblico sinivalkoinen.
Questo fino alle recenti Olimpiadi coreane. Kaisa e Mari chiudono con un bilancio deludente, quindi per gli addetti ai lavori finlandesi esce senza dubbio come vincitore morale il ventiduenne Tero Seppälä. Subito nominato la grande speranza del biathlon finlandese del futuro .
Arrivato a Pyeongchang senza nessuna aspettativa, ma con il solo compito di fare esperienza, è uscito dall’Alpensia biathlon centre con il personal best nella sprint (20°), confermato poi col venticinquesimo posto nell’ inseguimento che gli è valsa per la prima volta in carriera la qualificazione nella mass start chiusa con un brillante ventunesimo posto. Non male per un ragazzo che solamente tre anni fa si dedicava esclusivamente allo sci di fondo.
Nel suo DNA vi sono geni agonistici opposti che Tero ha ereditato dai suoi genitori. Sua mamma Marita era una discreta fondista a livello nazionale, mentre il padre Timo era un biathleta che ha rappresentato la Finlandia alle Olimpiadi di Lillehammer 1994 concludendo 41° l’individuale e al quinto posto non lontano dalla medaglia la staffetta 4×10 km.
Importante e’ anche la città di nascita di Seppälä, seppur difficile da riconoscere sulle cartine dato i suoi soli seimila abitanti . Ventisette anni prima di Tero ad Haapajärvi, accogliente cittadina situata ad una cinquantina di chilometri a sud della ben più popolosa Oulu, nacque il famoso fondista finlandese Mika Myllylä.
I due hanno anche avuto modo di conoscersi bene in passato dato che il figlio di Myllylä, Benjamin era compagno di classe e buon amico di Seppälä. Durante le vacanze estive spesso le due famiglie trascorrevano intere giornate assieme in barca navigando e pescando placidamente lungo il lago Pyhäjärvi.
Durante i vari campionati nazionali giovanili finlandesi di sci di fondo a cui Tero ha preso parte, il suo range si attesta stabilmente nella top 5 nei format in pattinaggio, mentre arranca a centro classifica in tecnica classica.
In considerazione di ciò e su consiglio di papà Timo la promessa finlandese prova a passare al biathlon,, ma Haapajärvi non era il posto più idoneo per sviluppare le proprie capacità nella nuova disciplina. “ Nella mia città natale le condizioni per praticare lo sci di fondo sono sempre state ottimali ed il mio club aveva tecnici preparati per sviluppare ragazzi di talento in fondisti di livello. Ma nel biathlon non aveva nessun tecnico o poligono che mi permettesse di potenziare la mia attività con la carabina“.
Questa la principale motivazione che ha causato il suo trasferimento in quel di Joensuu subito dopo aver finito il liceo. L’ altra ragione alla base dello spostamento di città e’ da attribuirsi alla sua passione per l’agricoltura. A Joensuu infatti comincia a frequentare l’università, con particolare riguardo al ramo che più lo interessa: la selvicoltura. La passione per l’agricoltura, la coltivazione e l’ottimale utilizzo dei boschi, così come quella per gli sport nordici, gli viene tramandata da papà Timo fin da piccolo nella loro fattoria di Haapajärvi.
Ma per ogni biathleta finlandese che si rispetti Joensuu significa principalmente Kontiolahti, ovvero il centro per eccellenza del biathlon in Finlandia. Quindi la possibilità di coltivare nello stesso posto, allo stesso tempo ed ai massimi livelli le sue passioni agonistiche attuali, il biathlon e l’agricoltura .
“Mi piace sviluppare giorno dopo giorno le mie potenzialità nel biathlon, vorrei essere un biathleta di successo nel futuro e so che devo ancora migliorare la mia velocità sugli sci. Però allo stesso tempo voglio anche dedicarmi a qualcosa al di fuori dello sport e imparare nuove cose nell’altra mia passione.
Per lui questa è stata la sua prima vera stagione da senior dopo un triennio in crescendo nella categoria inferiore. Il suo picco e’ avvenuto nell’individuale dello scorso febbraio 2017ai Mondiali Junior di Brezno-Orsblie dove il ragazzo finlandese ha chiuso all’ottavo posto complici i due errori nella sessione finale in piedi, vero storico tallone d’achille per il ventiduenne biathleta che cosi ricorda quella competizione: “Sono stato lo sciatore più veloce in gara, con un errore in meno in piedi sarei stato da medaglia".
Migliorare la velocità di esecuzione e il tiro in piedi sono stati i due punti fermi della sua preparazione durante l’estate: “Le mie percentuali sono cresciute in questa mia prima stagione nel circuito maggiore. Ho lavorato bene su questi particolari e sulla velocità nell’eseguire i cinque colpi al poligono. Il tiro in posizione verticale era un pò una lotteria nei miei anni da junior, ma ora ho guadagnato in forza mentale e ho acquisito fiducia nei meccanismi di tiro“.
Alla fine delle Olimpiadi Seppälä traccia un bilancio molto positivo dopo una stagione in cui ha conquistato i primi punti in Coppa del Mondo, come detto la prima top venti nella sprint olimpica e contribuito con una solida frazione al sesto posto finlandese nella staffetta mista.
Queste le sue sensazioni al termine delle due settimane di gare coreane ”E’ stato fantastico essere coinvolto in ogni competizione qui. Mi sono goduto ogni momento ed aver ottenuto la qualificazione nella mass start dove vi sono i migliori trenta biathleti del mondo per me è la ciliegina sulla torta finale. E’ stato un buonissimo antipasto per quello che potrà essere da qui ai prossimi 4 anni".
Seppälä punta già al lavoro che vuole fare per migliorarsi ulteriormente sugli sci per fare un altro grosso step in vista di Pechino 2022: “ Sono sulla strada giusta, ora vi sono quattro anni buoni per confermarmi e sviluppare le mie attitudini da biathleta“.
A cominciare dalla tappa di casa di Kontiolahti prevista nel weekend.
Tero Seppälä, il ”biathleta-contadino” che coltiva sogni olimpici per la Finlandia del biathlon maschile
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