DAHLMEIER E KUZMINA MATTATRICI
Laura Dahlmeier e Anastasiya Kuzmina, grandi protagoniste in Coppa del Mondo, si sono confermate tali anche a Pyeongchang.
La tedesca è stata dominante nei primi giorni dell’Olimpiade, vincendo la medaglia d’oro sia nella gara sprint, che nell’inseguimento, prima biathleta a riuscirci in ambito olimpico. Dahlmeier ha così completato una serie di 5 successi consecutivi in competizioni individuali con medaglie in palio. 3 giorni dopo, è invece giunta a 14 gare consecutive a podio in grandi eventi grazie al bronzo ottenuto nell’individuale.
Anche Anastasiya Kuzmina è stata grande protagonista in questi giochi, conquistando anch’essa ben 3 medaglie. Troppi errori al poligono (3) l’hanno estromessa dalla lotta al podio nella gara sprint. La 33enne slovacca si è però prontamente riscattata nelle gare seguenti, in cui ha conquistato 2 medaglie d’argento (inseguimento e individuale) e 1 medaglia d’oro (mass start). La chiave per l’atleta di scuola russa, è stata una condizione fisica nettamente superiore alle avversarie (miglior tempo nel fondo in tutte le gare). Kuzmina è diventata, grazie ai risultati ottenuti in Corea, la biathtleta con più medaglie olimpiche individuali in carriera (6 totali, 3 ori e 3 argenti).
HANNA ÖBERG NELLA STORIA
La giovane atleta svedese (22 anni) è entrata nella storia conquistando una storica medaglia d’oro nella gara individuale. Grazie allo "0" al poligono, è diventata la seconda biathleta svedese a vincere un titolo olimpico (Anna Carin Zidek, oro nella mass start a Torno 2006). Hanna Öberg inoltre è stata l’unica atleta, uomini compresi, capace di chiudere tutte le 4 gare individuali nelle prime 7 posizioni. Per lei, solamente alla seconda stagione a livello senior, gli anni futuri si prevedono pieni di successi.
La squadra svedese, che come quella maschile ha scelto di disertare la tappa di Anterselva, ha potuto festeggiare un’altra medaglia oltre a quella della Öberg. Nella staffetta femminile, pesantemente condizionata dal meteo, è arrivata infatti la medaglia d’argento, primo podio della storia in gare con medaglie in palio.
STORICO ORO PER LA BIELORUSSIA
Così come per la Svezia, anche per la Bielorussia la staffetta femminile è stata storica. Per la squadra guidata da Darya Domracheva, è arrivata infatti la medaglia d’oro, primo successo per la nazione in gare a squadre con medaglie in palio. L’ultima medaglia conquistata da una staffetta bielorussa risaliva infatti al 2005 (Mondiali di Hochfilzen). Domracheva ha conquistato inoltre la medaglia d’argento nella gara con partenza in linea (5° medaglia olimpica individuale in carriera, seconda solo a Kuzmina).
BUONE PRESTAZIONI, MA TANTE OCCASIONI PERSE PER L’ITALIA
Dorothea Wierer e Lisa Vittozzi sono arrivate, sia nella gara sprint che nella mass start a sparare all’ultimo poligono con possibilità di medaglia. In entrambe le occasioni, nessuna delle due è purtroppo stata in grado di concludere la sessione di tiro senza errori.
Per Lisa sono comunque arrivati ottimi piazzamenti (4° nella mass start, 6° nella sprint), e il bilancio dell’Olimpiade è comunque ampiamente positivo. La sappadina è stata autrice di ottime frazioni anche nelle prove a squadre, in cui, schierata al lancio, ha cambiato in testa sia nella staffetta mista (in cui hanno vinto la medaglia di bronzo), sia in quella femminile.
Dorothea Wierer, è apparsa invece più insicura del solito al poligono. La biathleta italiana più vincente della storia ha patito sia le condizioni atmosferiche, sia la grande pressione derivante dai grandi risultati ottenuti in stagione. La speranza è che questa non sia stata per lei l’ultima Olimpiade. Sarebbe un peccato infatti se un’atleta del suo calibro dovesse chiudere la carriera senza medaglie individuali ai Giochi Olimpici.
DELUSIONE MAKARAINEN
Chi chiuderà sicuramente la carriera senza medaglie olimpiche è invece Kaisa Makarainen. L’attuale leader di Coppa del Mondo, ha commesso troppi errori al poligono (80% al poligono), ed è risultata sottotono rispetto alle abitudini anche nel fondo.
MEDAGLIE PER FRANCIA, NORVEGIA E REPUBBLICA CECA
Olimpiade positiva invece per la squadra norvegese, per la quale sono arrivate complessivamente 3 medaglie. All’argento conquistato da Marte Olsbu (all’esordio olimpico) nella gara sprint, ha fatto seguito il bronzo di Tiril Eckhoff nella mass start (confermato il risultato di Sochi). Entrambe sono state protagoniste anche nella staffetta mista, chiusa dalla squadra scandinava alla piazza d’onore.
Stesso numero di medaglie è stato conquistato dalla squadra francese. L’unica medaglia individuale è stata conquistata da Anais Bescond, medaglia di bronzo nell’inseguimento (primo podio individuale in stagione). La 30enne francese è stata poi impiegata sia nella staffetta mista, in cui è arrivata la medaglia d’oro, sia in quella femminile, chiusa sul gradino più basso del podio. Justine Braisaz, impiegata anch’essa nella staffetta femminile, non è riuscita invece ad esprimersi al meglio, per via della gastroenterite avuta nel mese di gennaio.
Veronika Vitkova ha conquistato l’unica medaglia per la squadra ceca, che con il bronzo nella gara sprint. Per l’atleta 29enne si tratta della prima medaglia in carriera in un grande evento (Mondiali o Olimpiadi), arrivata non a caso quando non ha più la concorrenza in casa di Gabriela Koukalova, fuori squadra per problemi fisici.