È tornata: Daniela Iraschko-Stolz è tornata alla vittoria dopo due anni, proprio sul trampolino che nel febbraio del 2016 le aveva regalato l’ultima affermazione nel massimo circuito, ovvero quello sloveno di Ljubno. All’ormai trentaquattrenne stiriana sono bastate appena quattro competizioni dal rientro dall’intervento chirurgico al ginocchio per archiviare due successi in Continental Cup ed uno nella più ben più rinomata Coppa del Mondo.
L’austriaca ha costruito la sua fortuna nella prima serie, quando ha preso il via diversi minuti prima delle rivali per il successo di giornata: in quest’occasione ha realizzato la miglior prestazione poiché è atterrata ad 89 metri con forte vento alle spalle. Nel secondo salto l’atleta di Eisenerz si è difesa dall’assalto della leader della classifica generale del massimo circuito, avendo raggiunto 89.5 metri senza aver nuovamente beneficiato della clemenza di Eolo.
Per spiegare questo risultato va detto che il trampolino molto piccolo di Ljubno (K 85 ed HS 94) è fatto a misura per le qualità di Iraschko-Stolz, basate tutte sulla potenza in uscita dal dente e su un’aerodinamica rivedibile. Comunque sia l’Austria è riuscita finalmente a conquistare il primo successo stagionale tra salto, maschile o femminile differenza non fa, e combinata nordica dopo che siamo già entrati nella seconda metà dell’annata agonistica.
La conquista maggiore per la veterana Rot-Weiß-Rot è stata l’interruzione della striscia vincente di Maren Lundby: la norvegese è tornata sul livello delle comuni mortali dopo una gara uno strepitosa ed oggi si è dovuta accontentare della piazza d’onore, ad 1.8 punti dalla vetta. La ventitreenne di Lillehammer nella prima manche ha realizzato il primo salto stagionale al di fuori delle migliori due, il che la dice lunga su quanto di buono che ha realizzato fin ora: nel secondo salto ha rimontato dalla terza piazza parziale una posizione grazie alla miglior performance della seconda parte di gara, in virtù dei 90 metri raggiunti.
Per la norge è stata comunque l’ennesima giornata positiva in ottica sfera di cristallo, poiché Katharina Althaus si è nuovamente dovuta inchinare al suo cospetto. La tedesca si è dovuta accontentare dell’ultimo gradino del podio ad 1.3 lunghezze dal pettorale giallo del massimo circuito. Ormai sono 300 i punti che separano Lundby dalla ragazza di Oberstdorf, quando mancano soltanto più 5 gare alla fine della stagione tra cui un paio a Rasnov, sempre in dubbio a causa dell’assenza di neve.
Quarta piazza per Sara Takanashi, sempre di un quid inferiore alle avversarie: quest’oggi è stata distante 5.8 lunghezze dall’austriaca, ma quantomeno per la prima volta da inizio dicembre è rimasta in zona prima posizione. Alle spalle della leggendaria nipponica si è nuovamente classificata in quinta posizione Carina Vogt, ormai prossima alla rinomata forma dei main event.
A seguire troviamo atlete molto distanti dalle posizioni più rinomate: alla sesta moneta si è classificata in rimonta la russa Irina Avvakumova, dodicesima a metà competizione, emulata anche da una rivitalizzata Yuki Ito, passata dalla decima alla settima piazza finale. Continua il momento magico della veterana tedesca Juliane Seyfarth (8^), alla terza top 10 consecutiva negli ultimi 8 giorni.
Hanno completato le prime 10 posizioni Ema Klinec e Chiara Hoelzl: la slovena ha ottenuto la 9^ moneta in un giorno poco favorevole alle padrone di casa, che comunque hanno classificato Ursa Bogataj e Nika Kriznar rispettivamente 11^ e 12^, mentre l’austriaca si è attestata 10^ in linea con quanto fatto vedere da metà dicembre fino ad oggi.
Nella prova odierna hanno fatto cose pregevoli diverse atlete in età junior: Aleksandra Barantceva (16^) ha migliorato ulteriormente il proprio miglior risultato in carriera, ma la brutta notizia per lei è che la Russia ha scelto altre quattro atlete per i prossimi giochi olimpici di PyeongChang, dove probabilmente avrebbe meritato di gareggiare non avesse dovuto trascorrere gli scorsi mesi a concorrere nella Coppa Continentale; continua inoltre il periodo di grazia della norvegese Silje Opseth (17^), una tra le ragazze più dotate di sensibilità in fase di volo, quantomeno lei avrà l’occasione di prendere parte alla gara più importante della stagione.
Tra le giovanissime iscritte al fine settimana sloveno non ha brillato molto Lara Malsiner: la gardenese si è dovuta accontentare della 22^ posizione finale. Per l’Italia hanno marcato punti anche Manuela Malsiner (19^) ed Elena Runggaldier (26^), a loro volta in un momento di forma non eccezionale, non proprio la premessa migliore in vista della gara secca dell’Alpensia Resort.
Nella classifica generale della Coppa del Mondo Lundby (940) è prossima alla certezza matematica della vittoria della sfera di cristallo. Alle spalle della norvegese Althaus (640) sembra essere la favorita per il secondo posto su Takanashi (580).
Dunque ora l’appuntamento è per i giochi olimpici di PyeongChang: ricordiamo che le donne avranno un’unica competizione a cui prendere parte programmata per il prossimo lunedì 12 febbraio, preceduta dalle consuete numerose serie di allenamento.
LJUBNO II – HS 94
1. IRASCHKO-STOLZ Daniela (AUT) 262.4
2. LUNDBY Maren (NOR) 260.6
3. ALTHAUS Katharina (GER) 259.3
4. TAKANASHI Sara (JPN) 256.6
5. VOGT Carina (GER) 244.5
6. AVVAKUMOVA Irina (RUS) 238.1
7. ITO Yuki (JPN) 237.0
8. SEYFARTH Juliane (GER) 235.7
9. KLINEC Ema (SLO) 233.7
10. HOELZL Chiara (AUT) 233.2
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Salta il banco a Ljubno: torna al successo Daniela Iraschko-Stolz
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