Questo pomeriggio si è tenuta la prima gara del week-end sloveno di Ljubno del salto femminile: in condizioni del vento tutto sommato equilibrate per tutte le atlete è emersa ancora una volta una straripante Maren Lundby.
La norvegese tanto per cambiare è stata la migliore per dispersione in entrambi i segmenti di gara: nel primo ha inflitto 7.9 lunghezze alle più immediate inseguitrici grazie ad una prestazione da 88.5 metri, mentre nel momento decisivo ha dilatato ulteriormente il proprio vantaggio fino ad essere di 14.5 lunghezze in virtù del salto più lungo di giornata da 91 metri.
La scandinava sta correndo a grande velocità verso la seconda posizione delle più vincenti di sempre nel massimo circuito rosa del salto speciale, al momento occupa la quarta piazza a quota 11 successi (di cui 6 consecutivi), a due sole unità di distanza dalla posizione alle spalle dell’irraggiungibile Takanashi, ferma da quasi un anno alla soglia malefica delle 53 affermazioni.
Come leitmotiv della stagione intera Katharina Althaus ha nuovamente occupato la piazza d’onore: dopo i salti di ieri ed il trial round odierno è stato sorprendente il grande divario che l’ha separata dalla fenomenale ventitreenne di Lillehammer. In entrambe le prestazioni, però, la teutonica ha pagato dazio in un contesto di gara molto adatto alle sue caratteristiche, dunque non sono arrivate notizie molto incoraggianti in vista della competizione olimpica.
A proposito di grandi eventi, la più grande battuta in tal senso ha occupato il terzo gradino del podio: Sara Takanashi è riuscita a battere di 6 decimi di punto la rientrante Daniela Iraschko-Stolz. La nipponica è riuscita a conquistare l’85^ top three della carriera nel massimo circuito grazie anche ad una svista da parte dei giudici. Infatti la detentrice della sfera di cristallo nel primo salto ha fatto tutto al meglio fino agli ultimi metri della zona di atterraggio antecedente la linea di caduta, dove una spigolata l’ha sbilanciata facendole perdere la posizione del telemark, dunque avrebbe dovuto esserci una detrazione dal punteggio stilistico per questo inconveniente. Così non è stato: a parte per quanto riguarda il giudice austriaco, tutti gli altri quattro deputati a dare un giudizio stilistico, tra i quali è comparso il papà dei fratelli Prevc, hanno optato per darle la palma della migliore del primo salto.
Quinta piazza per l’altra tedesca assente la settimana scorsa a Zao, Carina Vogt: la pluricampionessa iridata ed olimpica ha confermato il buon feeling con il trampolino piccolo di Ljubno, avendo ottenuto il miglior risultato in stagione dopo il podio dell’opening di Lillehammer, ed ha preceduto un filotto di atlete racchiuse in pochissimi decimi di punto.
Al sesto posto troviamo la migliore atleta in età juniores, ovvero Ema Klinec: la diciannovenne di Ziri ha preceduto di un incollatura la compaesana Nika Kriznar, che a sua volta ha realizzato il medesimo punteggio della seconda miglior austriaca Chiara Hoelzl.
La più delusa di giornata, ma in questo senso poco confortanti erano stati i salti di allenamento, è stata Yuki Ito: l’atleta di Shimokawa ha ottenuto il peggior risultato stagionale su un trampolino agli antipodi rispetto alle sue caratteristiche tecniche, rinomatamente estreme. La nipponica è stata preceduta anche da Irina Avvakumova (9^), a sua volta in difficolta sul K 85, e dalla sempre più sorprendente Juliane Seyfarth (10^), leggermente cresciuta nella fase di stacco.
La terza miglior atleta juniores è stata Lara Malsiner: la ragazza di Ortisei ha ottenuto un 17° posto in linea con quanto fatto vedere ieri e quest’oggi è stata battuta nuovamente dalla sorella Manuela (15^). L’impressione è che la diciassettenne gardenese non abbia lo stato di forma mostrato a dicembre, quindi l’obiettivo per i prossimi Mondiali di categoria potrebbe essere difendere la medaglia di bronzo alle spalle delle più quotate slovene. Per l’Italia c’è da segnalare anche la 32^ posizione di Elena Runggaldier che sta continuando ad alternare prestazioni positive ad altre in chiaroscuro.
A proposito di giovani atlete, nella gara odierna un paio di ragazze hanno ottenuto il miglior risultato in carriera: Aleksandra Barantceva e Jerneja Brecl si sono classificate rispettivamente 19^ e 27^. Gianina Ernst, invece, ha rispecchiato l’appannamento delle giovani teutoniche avendo chiuso il 31^ piazza.
Nella classifica generale della Coppa del Mondo chiaramente Lundby ha incrementato il proprio vantaggio su Althaus, portandolo a 280 punti quando mancano 6 competizioni al termine della stagione. A meno di disastri della norge, la sfera di cristallo ha già preso l’aereo in direzione Lillehammer.
LJUBNO I – HS 94
1. LUNDBY Maren (NOR) 256.0
2. ALTHAUS Katharina (GER) 241.5
3. TAKANASHI Sara (JPN) 236.3
4. IRASCHKO-STOLZ Daniela (AUT) 235.7
5. VOGT Carina (GER) 229.0
6. KLINEC Ema (SLO) 225.5
7. HOELZL Chiara (AUT) 225.2
7. KRIZNAR Nika (SLO) 225.2
9. AVVAKUMOVA Irina (RUS) 221.8
10. SEYFARTH Juliane (GER) 220.0
Clicca qui per i risultati completi.
Strapotere di Maren Lundby nella prima gara di Ljubno
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