Il presidente della Marcialonga Angelo Corradini l’aveva detto: “Il vincitore delle ultime tre edizioni Tord Asle Gjerdalen sarà il favorito ma nel “mucchio” di concorrenti ci sono tantissimi iscritti, campioni olimpici ed una lista infinta che ci inorgoglisce, questo dimostra come Marcialonga sia un fenomeno”.
7.500 è il numero massimo di fondisti, per ragioni di sicurezza, che domenica 28 gennaio si schiereranno al via da Moena, la “Fata delle Dolomiti”: “Abbiamo scelto un numero limite per poter garantire il massimo a ciascun atleta”, ha affermato la CEO di Marcialonga Gloria Trettel. Ai nastri di partenza ci sarà ovviamente chi sta spadroneggiando nel circuito dedicato alle granfondo delle lunghe distanze Visma Ski Classics, con il campionissimo Tord Asle Gjerdalen e Britta Johansson Norgren vincitori anche della passata “La Diagonela”. Ottime anche le prestazioni di Katerina Smutna e della leggenda Anders Aukland, tornato a conquistare uno dei gradini del podio (3°) e con il con il quale si è complimentato simpaticamente lo stesso Gjerdalen: “The old man helped me a lot”. L’oro olimpico e mondiale Aukland nonché due volte campione alla Marcialonga (2004, 2008) è dunque in un ottimo momento di forma, mentre saranno da tenere d’occhio anche Stian Hoelgaard, Ermil Vokuev, Andreas Nygaard, Torgeir Skare Thygesen, quest’ultimo sceso nelle graduatorie Ski Classics dopo un inizio promettente, e Ilya Chernusov, tornato alla ribalta anche in graduatoria dopo ottime prestazioni.
Gli azzurri si schiereranno al via con Bruno Debertolis e Mauro Brigadoi in testa, sempre brillanti alla Marcialonga, Loris Frasnelli, i gemelli di Livigno Thomas e Nicolas Bormolini, i giovani Simone Bosin e Riccardo Mich, tutti alla ricerca di un prestigioso ingresso nella top 20. Non mancheranno nemmeno Jerry Ahrlin, tre volte vincitore della Marcialonga (2007, 2009, 2011), Jörgen Brink, l’elvetico Toni Livers, il ceco Stanislav Řezáč e nientemeno che l’atleta più vittorioso nella storia dello sci di fondo Bjørn Dæhlie, otto titoli olimpici, nove iridati e sei coppe di cristallo in carriera.
Tra le donne la leader di Visma Ski Classics Britta Johansson Norgren sarà indubbiamente la favorita, atleta che punta ad un sontuoso record di vittorie nel circuito quest’anno (un successo alla Marcialonga 2016 ed un secondo posto nel 2017), mentre si registra una Katerina Smutna in ottime condizioni fisiche, Sara Lindborg e Lina Korsgren a cercare di ottenere un piazzamento a podio che alla Marcialonga “vale una carriera”.
Anche il campione delle due ruote Paolo Bettini, seguito dai tecnici del Gruppo Sciatori Fiamme Gialle, si cimenterà con gli sci stretti, ma la lista di campioni di altri sport presenti alla Marcialonga non si ferma qui, non mancherà infatti l’ex rallista finlandese Marcus Grönholm, vincitore delle edizioni 2000 e 2002 del Campionato Mondiale Rally e considerato uno dei piloti di maggior talento di sempre. Da un finlandese ad un altro, ci sarà infatti Harri Kirvesniemi, il quale in carriera ha partecipato a sei edizioni dei Giochi Olimpici invernali vincendo sei bronzi, e a dieci Campionati Mondiali conquistando otto medaglie, senza dimenticare, tra gli atleti dallo sconfinato palmarès, il norvegese Terje Langli, medaglia d’oro ai XVI Giochi Olimpici invernali di Albertville 1992, e tre ori mondiali, uno a Falun ’93 e due proprio in Val di Fiemme nell’edizione 1991.
Non solo glorie dello sport, ma anche una miriade di amatori e valligiani che non vogliono assolutamente mancare al prestigioso appuntamento, come ad esempio la famiglia dei Delvai di Carano, tre generazioni di marcialonghisti. Luigi Delvai, il figlio Edy con la moglie Nicoletta, la figlia Michela con il marito Mirco e i nipoti Patrick, Simone, Thomas, Daniel e Larissa. Dieci fondisti, una famiglia e la stessa voglia di mettersi in gioco. Luigi Delvai, detto Mèta, lo conoscono tutti, in Val di Fiemme e sui campi di gara trentini: lui lo sport ce l’ha nel sangue e senza allenarsi proprio non ci sa stare. All’età di 75 anni Mèta si alza ancora all’alba per macinare chilometri. L’appuntamento più atteso è la Marcialonga invernale, di cui Luigi è un senatore, ovvero uno che le ha portate a termine tutte e 44 assieme alle altre 9 Leggende protagoniste del libro a loro dedicato. Casa Delvai è già tutta in fermento: bisogna studiare le strategie, pensare alla sciolina, perfezionare l’allenamento.
Saranno tutti presissimi, dal nonno al nipote più piccolo, e chi ancora non ha l’età per iscriversi alla 70 chilometri parteciperà alle due gare giovanili: la Mini e la Young. Mèta pensa già alla 50.a edizione: “Se la salute continua a permetterlo, sarebbe bello essere tutti insieme sulla linea di partenza della 50.a Marcialonga – dice – Il dottore mi vuole operare al ginocchio, ma tengo duro”.
Marcialonga, inutile ribadirlo, è la storia e la vita di fiemmesi e fassani. Non è solo un evento, è un fatto di cultura, perché in gara (e fuori) si mescolano persone dalle provenienze più disparate (ben 42 nazioni quest’anno), si scambiano esperienze, si imparano le lingue, si fa sport sano, si diventa più forti nel fisico e nello spirito…
Tanti campioni non solo del fondo al via della Marcialonga
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