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Biathlon , Coppa del Mondo

La staffetta maschile di Ruhpolding è della Norvegia, Italia settima

Se a Oberhof la prova a squadre maschile tra assenze dei migliori e condizioni climatiche proibitive si era trasformata in gara-sorpresa con Svezia e Italia uscite dalla nebbia per salire sui primi due gradini del podio, l’appuntamento in Baviera ha permesso di valutare forze e assetti di gara delle nazioni attese protagoniste all’appuntamento di PyeongChang.
Ad avere la meglio è il quartetto della Norvegia composto da Birkeland, Tarjei Boe, Emil Svendsen e Johannes Boe che si dimostra il più solido con una struttura di gara ormai collaudata. Lars Helge Birkeland è una certezza al lancio, e questa non è una buona notizia per Ole Einar Bjoerndalen le cui residue speranze di partecipazione alla settima Olimpiade molto dipendono da un possibile opening per la prima frazione della staffetta. Il norvegese deve fare ricorso a una ricarica a terra ma tiene perfettamente il passo di Erik Lesser e porta il testimone alla fine della frazione in linea con la Germania e la Slovacchia portata in alto da Kazar. E’ in linea con le attese il lancio di Thomas Bormolini (una ricarica per poligono) che arriva al cambio in sesta posizione a 9 secondi dai primi e precede di frazioni di secondo Alexey Volkov. Paga un po’ di più Simon Desthieux per la Francia, tre ricariche, anche se si rimane sempre nell’ordine dei secondi seppur con una quindicesima posizione provvisoria.
La seconda frazione dà un primo scossone alla gara. Lukas Hofer nel primo giro avvicina l’Italia al vertice, a terra è perfetto e sfrutta le tre ricariche alle quali deve ricorrere Tarjei Boe per prendere il comando delle operazioni con 9 secondi di vantaggio sulla Slovacchia e 12 su Doll e Eder. La Norvegia è a 18 secondi, le due ricariche di Quentin Fillon Maillet fanno scivolare la Francia a 45 secondi. L’altoatesino non è altrettanto preciso in piedi (2 ricariche) e a metà gara si ritrovano Italia, Norvegia e l’Austria di Komatz e Simon Eder con quasi mezzo minuto di vantaggio su Slovacchia, Germania con Doll che paga l’inaccuratezza al tiro (0+4) e Russia. Dieci secondi più tardi la Francia che lancia sua maestà Martin Fourcade dalla settima posizione.
Il ritorno del leader di Coppa del Mondo è imperioso: nel primo giro recupera 16 secondi, incassa 5/5 al tiro, lima altri 9 secondi nella seconda tornata alla coppia Svendsen – Windisch. Nel poligono in piedi il norvegese utilizza una ricarica, l’azzurro due, Fourcade non sbaglia. I tre ripartono nello spazio di 10 secondi e danno vita al giro più spettacolare degli ultimi tempi, quasi si trattasse lo sprint finale di una prova individuale. A "imporsi" è Fourcade che precede sul filo Windisch di 3 decimi, Svendsen di un secondo; il risultato è che i concorrenti subiscono passivi importanti: Peiffer (0+2) è a 48 secondi, Babikov (0+0) è con Mesotitsch (0+4) a 1’08. La Svezia, vincitrice a Oberhof, è a 2 minuti.
Il ritmo di Johannes Boe non è sostenibile da Antonin Guigonnat e Thierry Chenal; il norvegese se ne va e lo ritroveranno all’arrivo dove festeggia con tanto di bandierone. La lotta per la piazza d’onore volge fin dal poligono a terra a favore di Guigonnat che deve utilizzare una ricarica a fronte delle due del valdostano e prende il largo al punto che al termine del secondo giro può già vantare un vantaggio di mezzo minuto su Chenal che si vede affiancare da Anton Shipulin mentre Simon Schempp allontana la Germania da ogni ipotesi di podio. L’ultimo poligono è fatale per l’Italia: si incorre in un giro di penalità e Chenal viene scavalcato anche da Schempp e Landertinger. Nell’ultimo giro, Lindstroem imporre il suo ritmo all’azzurro e lo salta per il sesto posto finale mentre il valdostano difende la settima posizione dall’attacco di Moravec.
A conti fatti la Norvegia si presenterà all’appuntamento olimpico da grande favorita mentre la Francia è alle prese con decisioni importanti sulla frazione nella quale schierare Martin Fourcade. L’impressione è che per i transalpini la coperta sia un pochino corta e, se una medaglia pare molto probabile, l’attacco al titolo a cinque cerchi possa avere successo solo se tutti i pianeti si allineano in condizioni favorevoli ai francesi. La Germania, al momento, non riesce a trovare il bandolo della matassa in campo maschile. Per quanto riguarda l’Italia la formazione messa in campo a Oberhof e Ruhpolding presenta i quattro migliori rappresentanti in questo momento del nostro movimento e l’ordine delle frazioni è consolidato: Bormolini è solido al lancio, le due punte centrali Hofer e Windisch possono mettere sotto pressione gli avversari per una chiusura con Chenal a difendere a denti stretti la posizione finale. Un ruolo di outsider a tutto tondo.
STAFFETTA MASCHILE – RUHPOLDING
1. NORVEGIA [0+7] in 1.13.11.1
2. FRANCIA [0+6] a 24.9
3. RUSSIA [0+4] a 53.4
4. GERMANIA [0+10] a 1.26.5
5. AUSTRIA [0+6] a 1.39.8
6. SVEZIA [0+6] a 1.50.6
7. ITALIA [1+11] a 1.58.5
8. REPUBBLICA CECA [0+9] a 2.05.4
9. BULGARIA [0+9] a 2.27.6
10. SLOVENIA [0+2] a 2.46.4
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