Domenica scorsa a Campra, in Svizzera, ha ottenuto il suo primo successo in una gara distance di Coppa Europa. Sergio Rigoni, poliziotto trentunenne da Asiago, si è tolto una bella soddisfazione nella gara skiathlon dello scorso weekend, che ha alimentato il suo sogno olimpico.
L’atleta veneto è felice per il risultato ottenuto, che ha allontanato la delusione per un inizio di stagione nel quale gli è mancata continuità: «Quello di Campra è stato un risultato molto positivo – ha affermato Rigoni a Fondoitalia – perché venivo da un periodo con molti alti e bassi, anche all’interno dello stesso weekend. Mi è successo pure a Gressoney in Coppa Italia, appena prima di Natale, quando dopo aver vinto il venerdì, ho disputato una brutta gara la domenica, perdendo così la possibilità di gareggiare al Tour de Ski. Dopo quella gara ero molto amareggiato e sentivo quindi il bisogno di ottenere subito un buon risultato e avere delle buone sensazioni. Mi bastava questo per essere soddisfatto, invece è arrivata addirittura una vittoria».
La delusione di Gressoney gli ha tolto la possibilità di gareggiare nel Tour de Ski, ma dall’altra parte gli ha aperto la strada verso il successo di Campra: «Bisogna sempre guardare il lato positivo – ha ammesso Rigoni, sorridendo – dalla sconfitta di Gressoney è arrivata la vittoria di Campra. Dopo le gare in Valle d’Aosta ero molto deluso, poi mi sono calmato, ho mantenuto la tranquillità e già nella team sprint di Primiero ho fatto molto bene, sentendo girare le gambe nel modo giusto e ritrovando fiducia. Quindi sono andato in Svizzera per la Coppa Europa, tornando da vincitore».
Per Rigoni, quella di Campra, è stata la prima vittoria in una distance di Coppa Europa, dove aveva vinto lo scorso anno a Zwiesel, ma nella sprint, suo format preferito: «Non si smette mai di imparare – ha affermato ridendo – ho vinto in una distance. Le sprint restano però il mio format preferito, mi vengono bene soprattutto nelle batterie, mentre soffro molto la qualifica. Purtroppo quest’ultimo è il mio limite».
Dopo la vittoria in Svizzera, il fondista di Asiago sogna la Corea del Sud: «Sicuramente questo successo alimenta il mio sogno olimpico, ma dovrò riconfermarmi nelle prossime settimane per raggiungerlo, a partire dalla 15km in skating di domenica prossima a Vermiglio. Devo confermare questo stato di forma, poi vedremo cosa accadrà». Un’Olimpiade da raccontare a sua figlia Ilaria, nata da pochi mesi: «Sarebbe bellissimo poterle raccontare che suo papà ha partecipato alle Olimpiadi a pochi mesi dalla sua nascita – ha affermato il poliziotto veneto – già lo scorso anno feci i Mondiali quando già sapevo che sarebbe arrivata lei. Tra qualche anno mi piacerebbe tanto raccontarle che, appena nata lei, il papà ha raggiunto dei grandi traguardi».