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Sci di fondo

Tour de Ski, Bertolina festeggia i primi punti in Coppa del Mondo: “Che emozione il tifo sul Cermis!”

Sul Cermis, nella tappa conclusiva del Tour de Ski, Mirco Bertolina ha conquistato i suoi primi punti in Coppa del Mondo, facendo registrare il 18° tempo di giornata e concludendo al 32° posto della classifica generale. Una bella soddisfazione per il lombardo del CS Carabinieri, che a partire dall’estate si è concentrato moltissimo sulla stagione invernale, con l’obiettivo di ottenere risultati di rilievo. Per questo motivo, quando l’avevamo contattato in estate per intervistarlo, aveva preferito aspettare, dicendoci: “In questo momento preferisco restare concentrato, quando otterrò risultati, vi chiamerò io, perché voglio far parlare i fatti”. Ha mantenuto la promessa e ieri, dopo aver conquistato i suoi primi punti in Coppa del Mondo, ci ha concesso questa intervista.

Ciao Mirco. Sei stato l’unico italiano a gareggiare sul Cermis nell’ultima tappa del Tour de Ski, ottenendo anche i tuoi primi punti in Coppa del Mondo.
«È stata una grande emozione e un onore perché avevo tutto il tifo per me. Inoltre mi sentivo in dovere di fare una bella gara, da dedicare agli skiman e tutto lo staff della nazionale, che era lì soltanto per me. Sono contento di aver conquistato i primi punti in Coppa del Mondo, perché quando a Gressoney, in Coppa Italia, avevo ottenuto la qualificazione per il Tour de Ski, la ritenevo come una possibilità, non un obiettivo raggiunto. Volevo andare a punti e sono arrivato alla gara di ieri un po’ dispiaciuto per non esserci ancora riuscito. Sul Cermis, oltre a conquistare i primi punti, sono addirittura arrivato a meno di un minuto da Sundby, che ha fatto registrare il miglior tempo. Una soddisfazione».

Qual è ora il tuo programma per raggiungere l’obiettivo olimpico?
«Per il futuro non so ancora nulla, vedremo quali gare farò. Certamente il sogno di quest’anno, alla vigilia della stagione, erano le Olimpiadi, che ora si sono trasformate in un obiettivo più concreto. Vedremo cosa dovrò fare per ottenere il pass olimpico. Sicuramente devo andare bene nel format di gara che troverò alle Olimpiadi, sprint in classico e 15 in skating. Nell’inseguimento di Lenzerheide ho fatto registrare il 37° tempo, mentre purtroppo a Oberstdorf non si è fatta la sprint in classico, ma avevo avuto ottimi segnali da quella in skating di Lenzerheide, nella quale sono uscito di un soffio al termine della qualificazione. Facendo tutto bene posso farcela».
Quanto ti è dispiaciuto, in occasione della prima gara del Tour, restare fuori nella qualificazione della sprint in skating per pochi centesimi?
«Da una parte ci sono rimasto male, dall’altra ho visto il lato positivo, in quanto sono rimasto sorpreso dal mio risultato, avendo un po’ trascurato quest’anno la sprint in skating, a favore di quella in classico, che è presente alle Olimpiadi. La cosa positiva è il distacco dal primo, circa 7”, che solitamente vale un piazzamento attorno alla 30ª piazza. Mi è servito questo risultato per far capire a me stesso e agli altri di essere credibile a questo livello. I miei compagni già mi conoscevano, ma volevo conquistare in qualche modo la fiducia di tutto lo staff».

Ci puoi descrivere le emozioni vissute sulla salita del Cermis, dove erano presenti tantissimi tifosi?
«Domenica il tifo mi ha aiutato veramente tanto. Conoscevo tante persone presenti ma è stato bellissimo ricevere il supporto degli sconosciuti. Devo dire che già nella 15km di sabato avevo avuto un preavviso di quanto avrei vissuto domenica, perché nonostante fossi staccato rispetto ai big, avevo tanta gente lì ad incoraggiarmi. Domenica è stato proprio incredibile, fantastico avere tutta la gente per me. Sono felice di ricompensati con una bella prestazione».

Quanto è stato importante per te questo Tour de Ski?
«Moltissimo, perché posso abituarmi ai ritmi della Coppa del Mondo, capire cosa fare per stare lì per i migliori».

In questi giorni sei stato a contatto con un campione come Federico Pellegrino: cosa hai imparato guardandolo in azione?
«Sono rimasto molto colpito dalla sua attenzione nel curare i dettagli, nel voler fare tutto bene. In qualche modo me ne aveva parlato già in estate Giorgio Di Centa, mi aveva spiegato l’importanza dei dettagli e credo che anche lui, quando gareggiava in Coppa del Mondo, fosse un po’ come Chicco. La cura dei dettagli è ciò che ti porta a fare bene. Ringrazio poi anche Dietmar Nöckler, mio compagno di stanza in Val di Fiemme, che, prima di andar via, mi ha dato diversi consigli sulla tattica di gara da fare sul Cermis. Mi sono tornati utili, come mi servito molto, infine, anche rivedere alcune gare del passato, che ho utilizzato per capire come gestire una competizione che sembra quasi sci alpinismo».

In estate avevamo già provato a intervistarti, ma hai preferito restare concentrato e far parlare i fatti. Una cosa che ci ha colpito.
«Mi è dispiaciuto rifiutare in quel momento, ma volevo restare concentrato, fare le cose per bene e dimostrare sul campo prima di parlare. In estate ho letto il libro di Giorgio Petrosyan, kickboxer e thaiboxer italiano, che è un campionissimo nel suo sport. Da questa lettura ho capito molte cose. Lui ripete più volte quanto sia importante restare umili e far parlare i fatti, perché sono quelli che contano. Aveva ragione, è molto più bello parlare di risultati raggiunti».

Il giorno dopo aver ottenuto i primi punti in Coppa del Mondo, chi vuoi ringraziare?
«Ovviamente voglio ringraziare i Carabinieri, con i quali per la prima volta ho svolto la preparazione estiva, visto che ero in Forestale fino allo scorso anno. Il passaggio dalla Forestale ai Carabinieri è stato gestito benissimo e mi sto trovando molto bene con Tullio Grandelis. Grazie tantissimo anche a Stauder, per tutto il lavoro fatto in questi anni e quello che sta ancora svolgendo. Infine, voglio ringraziare la mia famiglia e gli amici più stretti, coloro che mi sono stati vicino nei momenti difficili, soprattutto quando due anni fa la mononucleosi mi aveva bloccato. In questo momento ho appena riabbracciato il bambino e la mia fidanzata, sto festeggiando con loro i miei primi punti e anche l’anno nuovo, visto che il 31 dicembre e 1 gennaio ero al Tour de Ski (ride, ndr)»

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