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Sci di fondo

Azzurri pronti per Dobbiaco; De Fabiani: “Domani spero di non perdere troppo, per giocarmela domenica”

Partirà domani l’importante due giorni di gare alla Nordic Arena di Dobbiaco, dove il fondo italiano cerca riscatto dopo la delusione di Davos. Alle 11.00 è in programma la 10km in tecnica libera femminile, seguita alle 13.30 dalla 15km maschile. Domenica, invece, la 10km in classico femminile partirà alle 11.30, mentre la 15km maschile sempre alle 13.30.
Ampio il contingente azzurro che sarà impegnato a Dobbiaco, nel quale, però, Chenetti, allenatore responsabile della squadra italiana, ha grandi aspettative. «Sarà dura perché abbiamo tutti gli occhi addosso – ha affermato Chenetti attraverso un comunicato stampa diffuso da Newspowerma ci giochiamo le pedine più forti. Non abbiamo pattinatori in Italia, se non De Fabiani se sta bene, e Salvadori. Il percorso è decisamente più impegnativo, ci sono alcune salite toste, ma forse è meglio così. Noi puntiamo più a domenica, tentando di difenderci domani. Per quanto riguarda la squadra femminile, le ragazze si sapranno difendere. Anna Comarella è promettente, ma attenzione anche a Ganz e Debertolis. Bisognerebbe tornare un po’ al passato, coccolando un po’ meno gli atleti, perché lo sport ad alto livello è una guerra, devi conquistarti il posto, avere fame di risultati e voglia di vincere, quella che ha Pellegrino. Fare bei risultati aiuta per il morale, inizi a credere a quello che fai, ma Federico non trascura neanche una virgola».
L’italiano più atteso è Francesco De Fabiani, reduce dalla bella prestazione nella prova skiathlon di Lillehammer.
«Ho fatto una bella gara a Lillehammer – ha affermato il valdostano del CS Esercito sempre a Newspower – saltando poi Davos e allenandomi a casa da solo. Le sensazioni sono buone, però vado meglio in classico rispetto al pattinato. Domani spero di non perdere troppo nella gara in pattinaggio per poi partire insieme al primo gruppo nel classico ad inseguimento. La pista è cambiata, mi pare più dura e conterei, partendo con i primi in classico, di giocarmela fino alla fine. Sono i secondi e non le posizioni a preoccuparmi. Occhio ai russi, a Manificat e al norvegese Klæbo».

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